Famiglia Bargellini

Si crede siano questi d' un ramo degli antichi Zovenzoni, e che poi fossero dei Ba gellini per un Giovanni Zovenzoni, che dimorò lungo tempo a Barcellona. "così il Dolfi". Fecero fare la tavola del Rosario nella chiesa delle Convertite a Lodovico Caracci ove vollero essere ritrattati due fratelli e due sorelle, fra le quali donna Cecilia moglie di Boncompagno Boncompagni, cognata di Gregorio XIII che vi è rappresentata sotto la figura di Santa Marta.

Furono fatti conti di Badi, Bargi, Stagno, da Leone X, ma ne furono privati da Clemente VII. Ebbero il senatoriato nel 1476, sepoltura in S. Domenico. Un ramo ora estinto aveva beni a Medicina, altri a Castel de'Britti nel 1568 e in Sant'Egidio nel 1641.

Il ramo Senatorio aveva questo palazzo in Strada Maggiore sull'angolo della seliciata fabbricato da Camillo d' Astorre circa il 1631. Prima era una casa dei Desideri comprata dai Bargellini nel 1610.

Avevano altare in S. Tommaso di Strada Maggiore, tenuta con beni e palazzo a Sant'Agata, casino e poderi a Sant'Egidio e a Sant'Antonio di Savena.

Avevano altro casamento in Strada Maggiore vicino al Teatro Marsili, ove abitavano anticamente. Alcuni Bargellini erano della piazza di S. Leonardo nel 1533 ed avevano beni a Ozzano nel 1533.

Il ramo di Strada Stefano aveva palazzo fra le case Panzacchia e Varrini, beni e palazzo a Varignana. Un palazzo vecchio senatorio era nel Begato in faccia alla chiesa de' sacerdoti annesso alla casa dei Landi, che fu poi del figlio naturale d'Orazio. Nel 1539 avevano beni a S.Venanzio. Nel 1561 un Galeazzo era nella piazza della Mascarella. Nel 1570 vendettero la casa in Strada Maggiore agli Azzolini, poi collegio Comelli. Nel 1647 avevano beni a Crespellano.

Un ramo Bargellini abitava in Borgo Nuovo. La casa dei Desideri fu pagata L. 29000 li 14 maggio 1610.

Alessandro di Lattanzio senatore 4° era dei 16 Riformatori, che fu escluso da Giulio II come parziale ai Bentivogli.

Antonio di Giovanni dei Sedici dott. di leggi nel 1420, tolse Bologna alla Chiesa e fu fatto carcerare dal Legato.

Astorre di Filippo senatore 2° sposò Elisabetta Caccianemici, poi Doratea Volta.

Gasparo di Filippo senatore 1° nel 1476 in luogo di Caccialupi. Mori nel 1502 in Ispagna.

Gasparo di Virgilio senatore 6° nel 1544, li 21 agosto 1544 entrò senatore in luogo di Gasparo Ringhiera. Morì il 7 ottobre 1566. Passò il senatoriato a Vincenzo Maria.

Gio. Galeazzo del senatore Vincenzo Maria senatore 8° sposò Costanza Bianchini Mantachetti, che viveva vedova anche nel 1608. Morì il 5 novembre 1596 a Pianoro accoppato dalle ruine di una fornace, fu sepolto in S. Domenico.

Giacomo Filippo di Camillo senatore 11° in Teresa Scappi. Morì il 7 settembre 1706. Aveva rinunziato il posto. Nel testamento lasciò alle stanze del Confaloniere due bellissimi specchi con comici d'intaglio dorato. Lasciò erede usufruttuaria la moglie senza obbligo di render conto della amministrazione alle figlie proprietarie.

Ovidio d' Astorre senatore 4°, marito di Costanza Aldrovandi , deposto dai Bentivogli e rimesso da Leone X, fu ambasciatore al detto Papa che lo fece conte di Badi, Bargi e Stagno, ma ne fu spogliato da Clemente VII. Era figlio di Doratea Volta. Nacque li 25 febbraio 1478. Mori li 13 gennaio 1541, e sepolto in S. Domenico. Il senatoriato passò a Giulio Cesare suo figlio.

Ovidio del conte Vincenzo Maria senatore 13° Sposò Giacinta Marescotti 1771.

Vincenzo di Gio. Galeazzo fatto senatore li 14 ottobre 1566 in luogo di Gaspare senatore 7° marito di Pantasilea Zambeccari, nel 1574 Gregorio XIII lo fece uno degli officiali della Concordia. Era della parocchia di S. Biagio. Morì li 18 agosto 1585 e fu sepolto in S. Domenico. Testò per più di 100000 scudi in legati quasi tutti pii.

Vincenzo Maria senatore 9° nel 1630 era decano dell' Assunteria di sanità in tempo di contagio. Morì li 25 febbraio 1649 e fu sepolto in S.Domenico.

Vincenzo Maria d'Ermesse senatore 12°, marito di Rosalia Albergati vedova Gozzadini, dicesi che avesse presso di lui un libro intitolato "Felsina exteris indicata" composto dal dott. Pietro Bellei da Vignola. Nel 1706 ebbe un affare con Vincenzo Leoni per cagione di Leonora Ercolani vedova Malvezzi. Si sposò li 11 ottobre 1711 e vi si trovarono sole cinque persone, lo sposo, la sposa, la madre, il fratello e la cognata della sposa. Mori la sposa li 26 novembre 1769 a ore 6 1/2 d'anni 96.