Via Vinazzoli dal V volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Dalla metà della diagonale dei due portici nella via Pellacani fino a Belmeloro.

La via Vinazzoli comincia in quella dei Pellacani e termina in Belmeloro in faccia al palazzo dei marchesi Malvezzi. La sua lunghezza è di pertiche 34, 08, 9, e la superficie di 55, 63, 5. Per questa contrada vi correva allo scoperto un ramo del canale di Savena.

Vinazzoli a destra entrandovi per i Pellacani

Si passa il vicolo Vinazzetti.

Il tratto di strada dai Pellacani fino al crociale dei Vinazzi Col d' Oca e vicolo Vinazzelti si disse via dei Prividelli, e anche dei Caprara.

N. 3121. Casa di Giuseppe Domenichini appaltatore del dazio dell'orto, che la rimodernò.

N. 3122. Casa già dell'ospedale della Vita, passata in seguito ai Fracassati, poi ai Merighi, indi agli eredi di Antonio Beccari. Ultimamente era dei Padri di S. Francesco, e da questi passò a Vincenzo Bertolazzi.

N. 3123. Casa detta la grande, appartenente ai Fracassati nel 1639, la quale di dietro confinava con altre case pure di questa famiglia, corrispondenti alla via Vinazzi di Strada S. Vitale.

In un rogito di Silvio Costa, in data 28 agosto 1686, è descritta per casa grande, ed è detto essere posta sotto S.Sigismondo in via Vinazzi, ed avere due case nei Vinazzi di sopra sotto S. Vitale. Confinare verso il palazzo Malvezzi coi Macchiavelli, dall'altro lato coi Padri di S. Francesco, di dietro coi Fracassati, e colla via Vinazzi di sotto. Ultimamente apparteneva a Filippo Bertolazzi.

In questa casa abitava il pittore Emilio Taruffi, bravo scuolaro dell'Albani, che mentre entrava in casa fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco la sera del 18 marzo 1696, e li 17 giugno 1702 vi fu uccisa dal suo servitore Catterina Nerucci vedova del suddetto Emilio. Due sorelle, ultime dei Fracassati, maritate una in un Pallotta e l'altra in un Merlini, portarono a queste due famiglie il possesso della suddetta casa.

N. 3124. Casa che fu dei Macchiavelli, e li 30 marzo 1639 spettava ai fratelli Giacomo e Pier Paolo, figli del fu Alessandro Macchiavelli. Era situata nella via dei Vinazzi ove correva l'acqua, sotto S.Sigismondo, e confinava con Gio. Antonio e fratelli Fracassati, coi frati di S. Giacomo, e con Alessandro Bertuzzi, stimata L. 9000. Più questa casa ne aveva una di dietro valutata L. 800, che confinava con Catalano Solimei. Giacomo Macchiavelli lasciò erede la parrocchia di S. Sigismondo, perché colle annue rendite si dassero tante doti di L. 300.

Vinazzoli a sinistra entrandovi per i Pellacani.

Si passa i Vinazzi Col d' Oca.

N. 3116. Li 30 agosto 1408 Ursolina di Guido Orati donò a frate Giovanni Rosi Agostiniano una casa grande, con cucina dalla parie davanti e con altra stanza di dietro a della cucina, con portico davanti nella via dei Vinazzi, dirimpetto a quella dei Pellacani. Confinava con Nicolò Occhi pellacano, con una chiavica di dietro, con altra casetta della donante posta verso Strada S. Donato, e colla via pubblica. Rogito Mino Cesti e Bartolomeo Letti. Passò in seguito ai Ciocchi famiglia estinta, poi al Monte di Pietà, e da questo alla vedova Gardini. Ultimamente era di D. Vincenzo Selleri.

NN. 3115, 3114. Casa che nel 1408 era di Nicolò Occhi pellacano. Appartenne poi ad Antonio Conti che la comprò dai Cospi, indi passò al capo mastro muratore Lanfranchini, che la fabbricò quasi dai fondamenti, e in tal occasione sparì la facciata che era tutta dipinta. ultimamente apparteneva al dott. Luigi Pistorini che l'ampliò e risarcì.

N. 3113. Casa che fu di Giovanni Santi, poi di Carlo Leonardi che la rifabbricò, poi di D. Francesco Muratori Rettore del Collegio lacobs, che la vitaliziò al fornaio Salina, e da questi fu venduta a Sante Guidotti, dai cui figli era goduta anche ultimamente.

N. 3112. Casa di quattro archi e di due piani, che apparteneva nel 1715 a Battista Rustighelli, o Rusticelli. Passò poi ad Antonio e fratelli Gardini, figli, o nipoti di Cecilia Rusticelli ultima ed erede di sua famiglia.

Di qua e di la dalla strada in angolo di Belmeloro vi sono le stalle e le rimesse dell'estinta famiglia senatoria Malvezzi fatte fabbricare nel 1787.

Aggiunte

La casa antica con colonne dì legno era dei Penna, o dalle Penne. Nel 1782 fu comprata dal Bettini che vi fece un magazzino da legnami.

1601, 22 gennaio. Ercole Ghezzi del fu Gio. Francesco comprò dai fratelli Gio. Battista e Antonio, figli, del fu Lorenzo Chiocca, una casa sotto S. Sigìsmondo nei Vinazzi, por L. 6000. Confinava colle vie pubbliche, coi Fava e coi Manzolì. Rogito Francesco Maladrati.

1578, 31 maggio. Il dott. Alfonso del fu Pellegrino Riccoboni comprò da Battista e Lorenzo del fu Bonaventura Pedrini una casa sotto S. Sigismondo con stalla e teggia, il tutto posto nella via Vinazzi, per L. 3200. Rogito Bartolomeo Dondini e Galeazzo Rovi.

1554, 57 ottobre. Vincenzo di Lodovico Gozzadini comprò da Giovanni degli Scudieri, alias de' Dolci, una casa con due cortili, posta sotto S. Sigismondo nella contrada dei Vinazzi, pagata L. 1331, 16. Rogito Teodosio Botti.