Sanmartini, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Dalle Caprarie al Mercato di Mezzo.

La via dei Sanmartini comincia nel Mercato di Mezzo e termina nelle Caprarie.

È lunga pertiche 11. 02. 0 ed ha di superficie 9. 46. 7.

Questa strada si conosceva mercè un rogito di Martino da Manzolino nel 1251 addì 22 ottobre, per via delle Zibonerie e Giapponerie dai fabbricanti di Giuppe che erano abiti da uomo cosi chiamati a quei giorni.

Nel 1256 si trova detta androna dei Gibbonari e anche androna dei Zampari. Prese in seguito la denominazione di Strazzarie dai venditori di pezzi di drappi di lana, seta e lino, finalmente da un mercante di chincaglierie e ferrarezza che vi aveva una bottega di grande smercio prese dal suo cognome quello di Sanmartini.

Nel 1294 Giacomo di Benvenuto di S. Maria in Duno agrimensore misurò e disegnò l’androna dei Giubbonieri e delle Banche che erano fra l’androna dei Zampari del Trivio dei Bonizzi, e le Pescherie vicino alla torre degli Asinelli.

Sanmartini a destra entrandovi per il Mercato di Mezzo.

1550 28 Novembre. Girolamo d’Antonio Maria dal Porto vendette a Bartolomeo di Giovanni Perini una casa con bottega nelle Giupponerie. Confinava la Commissaria di Tarlato Pepoli, pagava un canone di L. 63. 10 a Federico di Lodovico Agocchi, per lire 450, rogito Paolo Alberto Crescimbeni.

Sanmartini a sinistra entrandovi per il Mercato di Mezzo.

1552 9 Gennaio. Il suddetto Perini pagò a Bartolomeo e fratelli Costa il residuo di L. 2350 per una bottega in porta Ravegnana che confinava col‘eredità di Tarlato Pepoli, rogito Paolo Alberto Crescimbeni.

1598 2 Aprile. Un testamento di Giovanni di Bartolomeo Perini, ricorda una casa sotto il Carobbio nella via di Porta, ad uso di forno. Lasciò erede Faustina in Giulio Cesare Claudini, e Lodovica vedova di Giulio Panzacchi sue figlie. Rogito Antonio Malisardi.

1637 1 Dicembre. Cattarina del dottor Giulio Cesare Claudini vedova di Giovanni Antonio Cavalli e di Camillo Giraldini lasciò la casa. con forno in faccia la croce di Porta Ravegnana ai Claudini.

N.1260. Stabile dei Guidalotti nel quale vi era un tronco di torre che allora formava una bottega al piano della strada. ove fu il fondaco dei Sanmartini, e affittata in progresso di tempo ad uso ferrarezza, la qual torre dicesi fabbricata circa l’anno 1110 dagli Alberici, e caduta li 7 maggio 1201 sopra porta Asinella e varie case, mentre era posseduta da Alberico di messer Ugo Alberico. Fra i diversi che perironvi fuvvi Pietro Asinelli, la sua donna, quelle di Muzzarello, e di Guglielmo Marescalco e Giberto di Lucca. Prossimamente alla predetta Torre vi era quella dei Conforti eretta con molt’ arte, e che fu abbassata dopo il terremoto delli 2 gennaio 1505.

1550 28 Novembre. Girolamo d’Antonio Maria dal Porto vendette a Bartolomeo di Giovanni Perini una casa con bottega nelle Giupponerie in confine della commissaria di Tarlato Pepoli che pagava L. 63. 10 annue a Federico di Lodovico Agocchi. Fu pagata lire 450. Rogito Paolo Alberto Crescimbeni.

1552 9 Gennaio. Bartolomeo di Giovanni Perini pagò a Bartolomeo e fratelli Costa il saldo di L. 2350 importo di una bottega in porta Ravegnana che confinava con Tarlato Pepoli, rogito Paolo Alberto Caccianemici.

La detta bottega li 7 marzo 1524 era stata venduta da Lodovico di Girolamo Nobili e da Dionea di Antonio da Lodovico di Girolamo Nobili, e da Dionea di Antonio Bertolotti a Petronio di Luca dalla Costa per lire 1300 la qual bottega era ad uso di Strazzaria sotto il Carrobbio in confine dei beni della Commissaria di Tarlato Pepoli.

1598 2 Aprile. Testamento di Giovanni Perini col quale lasciò eredi Faustina in Giulio Cesare Claudini, e Lodovica in Giulio Panzacchia sue figlie. Rogito Antonio Malisardi. Toccò alla Claudini la casa con forno sotto il Carrobbio nella via di Porta Ravegnana.

1637 1 Settembre. Catterina di Giulio Cesare dottor Claudini vedova di Giovanni Antonio Cavalli, e di Camilla Giraldini lasciò la casa con forno in Porta di faccia alla croce di porta Ravegnana ai Claudini dei quali furono poi eredi i Guidalotti.