53 - Miscellanea di svariate notizie

I religiosi che nel 1164 erano a Bologna furono i seguenti: canonici regolari di Sant'Agostino, Eremitani e Benedettini.

I canonici di Sant'Agostino stavano in S. Gio. in Monte e a S. Barbaziano in città, e fuori a S. Vittore, e a Santa Maria di Reno.

Gli Eremitani stavano fuori di Bologna a S. Michele in Bosco, a S. Paolo di Ravone e a S. Jacopo di Savena.

I Benedettini a S. Stefano, a S. Procolo, e nei borghi della chiesa di San Felice, poi Badia.

San Petronio non aveva Chiesa particolare, ma un altare in San Stefano molto venerato, e visitato dal Vescovo e dal Clero — cosi il Ghiselli. Ma di questo non si sa niente, perchè gli Eremitani cominciarono nel 1200.

Ai tempi di Giovanni IV Vescovo vi fu gran peste in Italia cioè nel 1005, e 1006. Nel 1011 vi fu gran terremoto in Bologna.

1013. Calò Enrico in Italia, ed i Bolognesi furono sudditi dell'Impero.

II Negri da per Consoli, Pietro Prendiparti e Ridolfo Guidotti nel 1017. È grave errore perchè non vi erano a quei di nè Consoli, nè cognomi in Bologna.

Non è provato, anzi si crede favola, che S. Vitale fosse dei Scanabecchi, e S. Agricola dei Papazzoni.

Che la famiglia Fagnani abbia cominciato a trovarsi circa l'anno 1230 domiciliata sotto S. Tommaso della Braina in capo a Borgo Nuovo, che poi fu del conte Marescottino , che esercitasse la cartoleria o traffico della cartoleria, è certo. Dopo il 1300 si trova Pietro De Canonis De Fagnano nello stesso luogo e parrocchia, è ciò potrebbe far dubitare, o che fosse un innesto, o che da principio avessero il cognome Cannoni, il che è del tutto inverosimile e fuori di qualunque probabilità Questa famiglia terminò circa il 1500. Quanto ai dissidi fra gli Scannabecchi, ed i Fagnani non vi è alcun fondamento. Circa que' tempi non regge che i Fagnani fossero signori del Castello di Fagnano, perchè era dei Vescovi d' lmola. Circa poi la morte d'Orsaccio Caccianemici avvenuta a quei dì è incerta perchè allora non esisteva questo cognome. II padre di Lucio II si chiamava Alberto D'Orso, e questo ritennero per qualche tempo. Circa l' esser scortato alla porta di S. Cassiano, si nota che la porta di S. Cassiano era porta Piera che veniva verso Galliera, e non in strada Maggiore. I Caccianemici stavano sino dal 1200 da S. Ippolito, poi S. Barbara, e quella era la piazza Caccianemici con quel gruppo di case, che si trova notato in molte cronache.

La famiglia Scannabecchi e Ghisola, o Gisla cioè di una donna, che aveva questo nome, ne formavano una sola. Questa famiglia abitava nel cortile dei Scannabecchi che poi chiamossi Cimarie. In quest'anno non erano ancora in uso i cognomi che vennero da sopranomi, o di luogo, o di difetto, ma soltanto però quelli di generazione come appunto i Gisla. Gli Scannabecchi appartennero ad una famiglia magnatizia finchè fu scacciata, nè mai applicò alle arti, e finì in Verona. Fu scacciata coi Lambertazzi nel 1274 e nel 1282, e si rifugiò in Verona. Guglielmo Scannabecchi ottenne dal Cardinale Albornoz una reintegrazione dei suoi ius segnatamente della sua casa presso S. Damaso.

Nicolo Bianchi Console d'Orvieto è una favola. Circa la casa dei Bianchi Cossa d' Aldrovandino Capi, non si sa cosa se ne sia voluto dire, ma cosi è scritto nella matricola De Toschi nell'Archivio, e questo è segno che la famiglia veniva da Firenze. Detto Cossa, o Bonacossa morì circa il 1287 come da suo testamento nel quale è detto essere infirmus. Si rileva da detto testamento che era padre di Bianco Bertolino. Bertolino testò nel 1288. Questo Bianco aveva emancipato Bornino suo figlio nel 1287, cioè vivente il padre, che aveva altri figli, specialmente Filippo, abitante in strada Santo Stefano presso la Mercanzia ove stavano ultimamente, e nel 1288 erano qualificati cambisti.

Fu scoperto il corpo di S. Petronio, nel 1141.

Il Negri nel 1034 nota Flandino Casali console d'Orvieto. I nostri Casali vennero da Imola nel secolo XV.

Sulla torre dei Rodaldi fatta nel 900 non vi è documento che l' assicuri.

I Guidozagni cominciarono da un Guido figlio di un Zagno verso il 1200.

I Galluzzi sono antichissimi, ma però sotto questo cognome non sono noti che nel 1200. Vero è che dai nomi loro si deduce essere famiglia anteriore, ma il primo Rolandus qui dicitur Galluzus figlio di un Alberto Gallo non è neppur esso nominato che nel 1200. I Galluzzi avevano qualche giurisdizione a Battidizzo fino dal 1200. Abitavano nella Corte dei Galluzzi, ed erano diramatissimi.

Dei Marescotti ve n'era una famiglia nel secolo XII, ed abitavano ove appariscono esser poi state le case del conte Vincenzi sotto S. Jacopo dei Carbonesi. Fu cacciata coll'altre Lambertazze. Si trova che discendevano da un Marescotto Carbonesi che fu console, per cui erano Carbonesi.

I Marescotti presenti vengono da Valle di Lamone.

Bartolomeo Ghezzi console d'Orvieto, e suoi avevano la loro casa dov'è il palazzo pubblico nella parte rimpetto al Gigante. Si trova che i figli di Nevo Riniero Ghezzi vendettero alla parte Geremea per L. 2000 le dette case che erano annesse a quelle di Francesco Accursi, che aveva in moglie una sorella di detto Ghezzi, ed aveva la casa ove è ora la torre del pubblico orologio. Santa Tecla di Porta Nova ora incorporala nel palazzo, era chiamata dei Ghezzi.

I Malavolti si trovano nel secolo XII. Avevano dominio feudale verso Scaricalasino Le loro case erano in Porta Castello fra i Gessi, e il conte Dionigio Castelli, ove stava il dott. Fabbri.

Leone IX passò per Bologna andando in Germania nel 1051.

Era San Almasio, o Dalmasio sull'angolo della contrada degli Orefici, e dei Calzolari. Le vestigia di S. Cataldo si veggono, ed eran fra lo stradello detto dello stallatico, e le Spaderie. S. Dalmasio era di là verso le Calzolarie, e lo stradello suddetto divideva le case dei Lambertini, e dei Scannabecchi.

Che nel 1055 esistesse Benedetto Ringhieri, è favola. Non si trova Ringhieri citato prima del 1300. Il Ghirardacci quando fece la sua opera mandò circolare alle famiglie invitandole a dar documenti se ne avessero. Ne mandarono molti, ma fatti a modo loro, per cui d' incerta autenticità.

Vittore II passò per Bologna per andare in Germania nel 1056.

I Scannabecchi Fagnani, nè Fagnani Scannabecchi si trovano in alcun atto autentico nel 1058. Nelle armi Fagnani non vi era Stambecco.

II primo ad avere il cognome Gozzadini fu Giuliano nel 1234 siccome dall'atto della dedizione del Frignano. Da esso venne gran discendenza, ma i presenti Gozzadini non vengano da lui. Si vede però che era famiglia già diramata nel 1231, e che non cominciava allora. Sono sempre nominati sotto la parrocchia di S. Michele dei Leprosetti, ed avevano molte case in quei contorni.

I Grassi sono nominati antichissimamente e cioè sino da un atto del 1116, quando Enrico diè i privilegi alla Città vi che nominato un Alberto Grassi.

Se ne trovano per tutto il secolo, e fino alla metà del seguente secolo ancora per cui sembrano derivare da quello stipite.

Dei presenti non è facile determinare se vengono da questi, perchè circa la metà, o sul finire del 1200 si trovano cinque o sei famiglie Grassi derivanti alcune da Treviso, altre da Bagnarola, altre d'altronde da quella prima sembra che non derivino. Le suddette famiglie erano separate, e tutte distinte. La presente non comincia ad essere che dalla metà del secolo XV, e non è stato possibile rinvenire se derivi da una di quelle. Poscia non ve n' ha stata una che abbia avuto un domicilio fisso ab antiquo, da cui si possa ricavare qualche valida congettura.

I Maranesi furono famiglia riguardevole che si trova nominata nel secolo XIII, ma è estinta.

Nel 1067 quando uno si segnava Legum Doctor era uno che spiegava le leggi: si trova Albertus Legum Doctor nell'archivio di S. Francesco nel 1067.

Nel 1070 l'Avesa entrava vicino alla porta di S. Mamolo, veniva per Val d' Aposa, per il ponte di S. Arcangelo di dietro il palazzo, dai Castelli, dai Ghislardi, poi per Galliera, ed Avesella.

È indubitato che gli Anziani con questo nome non si trovano citati prima del 1230. Intendendosi dei consoli era un magistrato diverso. Ma poi è certo che i sette consoli si cominciarono a fare 100 anni dopo.

La moneta Bolognino cominciò nel 1191, era di rame e lega, quello d'argento cominciò nel 1236.

È falso che Bologna nel 1077 seguisse il partito del Papa, perchè la città fra poco fu scismatica in gran parte.

Tutto quello che si dice della contessa Matilde rapporto a Bologna nel l'anno 1078 è falso.

Jacopo Lambertini Podestà di Faenza, nel 1080 alcuni riportano non esistesse. È falso che la città si togliesse dall'obbedienza dell'Imperatore. L'insegna della libertà rimonta al 1386. L'Imperatore vi aveva autorità mista.

Alcune carte relative a Santa Lucia di Roffeno dovrebbero trovarsi in casa Sampieri.

Nel 1086 l'Antipapa aveva autorità in Bologna, lo che prova che era ancora all'obbedienza dell'Imperatore. I notari continuavano a notare gli anni della coronazione d'Enrico.

Si crede che nell'anno 1088 fosse instituita la milizia, e la divisione dei 4 quartieri, ma vi sono argomenti da far credere che incominciassero tali instituzioni più tardi.

La Lega dei Bolognesi contro Enrico IV Imperatore, nel 1090 non è probabile poichè gli atti si continuavano a segnare cogli anni d'Enrico, Dunque la città gli obbediva.

Intorno alla Crociata del 1100 tutto quanto vien detto della famiglia Bianchetti e Griffoni, sono pure invenzioni dei Bianchetti e dei Griffoni per illustrare le loro famiglie. I Griffoni è famiglia moderna. Non se ne trova annoverato negli atti pubblici neppur uno nel secolo XIII.

Massa Taurani era a Medicina e si crede che si chiamasse Ganzanigo.

Bologna nel 1108 era anche suddita d'Enrico V benchè revisti dallo scisma poichè Enrico si mostrava cattolico, e par certo che la sottomessione all' Impero, durasse sino al 1112.

Le torri poi sembra con probabilità che cominciassero nel 1108 piuttosto che nel 900, perché in quel tempo le famiglie cominciarono ad essere potenti.

La torre Asinelli era un fedecomesso della casa Asinelli Agnatizio mascolino di maschio in maschio. Il 25 febbraio 1286 fu fatta convenzione fra quelli della famiglia, riferita allora ma fatta circa il 1200, o 1210 in cui si fece un fedecommesso convenzionale che questa torre dovesse restare nei maschi per maschio degli Asineli allora viventi o diramati, e se mai venisse la successione a cadere in femmina, questa dovesse vendere la sua porzione ai maschi. Che sia stata fabbricata in quest'anno non vi e documento. I primi Asinelli si trovano nominati poco dopo il 1150 col nome De Axinella fra i primi consoli. Questa famiglia non si trova mai nominata nelle Compagnie ne dei Mercanti, nè delle Arti, dunque è delle antiche magnatizie, e si vede che erano frequentemente Podestà. La torre poi è certo che era di questo secolo se non fu fabbricata precisamente nel 1109.

Anche la torre Garisendi può essere di quest'anno e secolo, ma non se ne hanno prove, per cui probabilmente è più recente. La famiglia Garisendi è delle nominate dopo il 1150 e non prima, ed era cambista, avente un Carrobbio, detto Carrobbio de Garisendis, diverso dal Carrobbio grande. Cosa fosse questo Carrobbio non si sa. Da un instrumcnto rilevasi che i Beccadelli vendettero una casa con un Carrobbio e Banchi. Il Carrobbio dei Garisendi fu poi comprato dal pubblico.

Non vi ha nulla di certo circa l'aver l'Imperatore sospeso nell'anno 1112 l'Università, perche non avvi tanta sicurezza da assicurare che vi fosse.

Primo atto militare che si abbia dei Bolognesi che si prestarono di dar aiuto ai Milanesi è del 1115.

1120. I Bentivogli sono così tutti chiamati per un Bentivoglio figlio di un Nicolò che morì nel 1277 sotto la parrocchia di Santa Cecilia, che si chiamava Bentivoglio di Nicolò da Viadagola perchè probabilmente veniva da Viadagola, ma siccome la famiglia portò questo sopranome da Viadagola, per qualche tempo, pare che l'usassero poi per cognome. La famiglia senza tal cognome comincia a nominarsi nel 1200.

Si parla di un Jacopo Malvezzi. I Malvezzi cominciano dopo il 1250 a trovarsi nominati negli atti dell'archivio. Indubitatamente vengono da Budrio, perchè tutti i più antichi sono denominati da Budrio, come trovasi in moltissimi atti dei libri de' Memoriali, ma non prima del 1165. Erano popolani, e sempre ascritti all'arte de'Callegari, e della piazza di S. Sigismondo, parrocchia allora di gran grido, benchè alcuni abitassero in San Vitale. Proseguirono appartenere a detta Arte per buona parte del secolo XIV, ed essendo Anziani l'erano per l'Arte de'Callegari. Lo stipite della famiglia presente viene da Giuliano, che viveva nel 1250. Allora vi erano collaterali ma non si sa da quale stipite venissero.

Nell'anno 1123 si trova per la prima volta in un atto autentico nominati i consoli, ma non se ne sa il numero né quando cominciassero. Forse vi erano anche innanzi la libertà ottenuta, e sotto il dominio Imperiale vi era forma commutativa.

Onorio II molti lo dicono bolognese, altri del contado. Circa il cognome Fagnani non si crede che venga da Fagnano perchè Fagnano non era nel bolognese. Il principio del dominio de' Bolognesi nel territorio d'Imola fu 3 o 4 anni dopo la morte d'Onorio.

Su di questo il Monti fa una breve e ragionata disertazione.

Nell'anno 1127 alcuni danno uno sposalizio di Jacopa Malvezzi con Ansaldino Sanuti. I Sanuti non si trovano in alcun atto neppure nel secolo XIII. Si crede che innanzi Nicolò Sanuti fossero poca cosa.

La casa vecchia dei Geremei fu dov'era S. Cristoforo della Scimmia, o Compagnia degli Orbi, e vi avevano la loro torre ; ma Barufaldino stava da S. Sebastiano. era parente dei Primadizzi, e forse sua madre era Primadizzi. Nel suo testamento nomina un Barufaldino Primadizzi suo cugino. I Primadizzi stavano da S. Sebastiano, forse questa nuova abitazione gli pervenne per ragioni materne.

Nella casa vecchia vi restò un ramo che cangiò cognome e si chiamò Beccari, perchè venivano da un Beccaro Geremei. Nei Memoriali si chiamano Beccari De Militibus per differenziarli da altri Bcccari popolari famiglia però potente che abitava da S. Tommaso del Mercato. Questi Beccari Geremei proseguirono a godere detta casa e torre per qualche tempo, ma non seguivano neppure la fazione Geremea, ma invece la Lambertazza. La famiglia principale era mancata, ma la fazione opposta ai Lambertazzi proseguiva il nome benchè la famiglia non vi fosse.

In Manu Potestatis Medice. Questo è forse l'atto più antico, in cui si trovi questo nome di Podestà e cioè nel 1130.

Principiò la grandezza dei Bolognesi, e dilatazione dei suoi confini nell'Imolese nel 1131.

1132. Li Cattani di Vizzano, veramente Padroni o Cattani di Vizzano, o Bisano si trovano nominati in qualche atto del 1200, ma vennero a Bologna dopo il 1300.

Verso la fine dell'anno 1137 si comincia a trovar nominato Porta Nova che è il Torresotto di S. Francesco. Sicchè pare che i Bolognesi riconciliati coll' Imperatore cominciassero il nuovo recinto cingendo i borghi di muro. Porta Nova si diceva il quartiere che da piazza veniva sino al detto Torresotto.

Luogo per lo studio non vi era. Alberico di Porta Ravennate fu il primo che l'ottenesse dal pubblico.

Ricobaldo che scrisse nel 1200, e fu tradotto dal Bojardo nel finir del 1400, dice che alla Dieta delle Roncaglie tenuta da Federico affluirono molti Giureconsulti da Bologna, ove era lo studio instituito già da Enrico. Si sa che Irnerio era giudice al servizio di Enrico.

II dire che Bulgaro fosse figlio d'Alberto è gravissimo errore. Nel 1168 vien nominato un Bulgaro di Alberto, ma si dice però che fosse Imolese. La casa Bulgari era nella Corte dei Bulgari, ora cortile delle scuole. La famiglia perì tutta nel 1210. È indubitato che s'estinse, mentre di essa non si trova più memoria.

Il patronato di Santa Maria dei Bulgari fa poi dei Lambertazzi forse per eredità e la possedevano nel 1300. Castellano Lambertazzi che fece testamento nel 1305 lasciò erede la moglie. Dai Lambertazzi passò ai Calderini che la possedevano nel principio del 1400, e le note del B. Nicolò Albergati fatte di sua mano sopra un libro di colette, dice che l'usurparono, perchè doveva essere dei Domenicani avendoli avuta dalla vedova erede di Castellano Lambertazzi. Il detto Castellano era un rampollo dell'antica famiglia che poi era tornata a Bologna.

Erra il Ghirardacci dicendo che Santa Maria de'Bulgari fu abbattuta per la fabbrica di S. Petronio. Equivoca con una Bolla di Martino V nella quale dà facoltà di abbattere sei chiese, e servirsi delle entrate per detta fabbrica, tra le quali Santa Maria dei Bulgari, ma ciò sul supposto che la Chiesa si finisse, perchè finita doveva occupare questo suolo, ma non essendo terminata, non ne occupò che quattro, onde Santa Maria de'Bulgari restò dov'è e non fu altrimenti trasportata, e quivi era la Corte de'Bulgari.

Alberico di Porta Ravennate si crede stipite della famiglia Alberici che fu poi grande e ricca pel cambio, o aveva le sue case in Porta ove vi era il carte dei Tinarelli.

I Gosi stavano sotto S. Vito ove ora è S. Alò nelle Pescherie. Le prime case che comprò l'ospedale della Vita erano dei Gosi nel 1285.

I Boncompagni cominciano a trovarsi nel 1200 ed erano di bassa estrazione.

La famiglia Piatesi cominciasi a trovare nel 1200 ed era Magnatizia.

II nome Foscararus come nome si trova sino dal 1000. Nello stesso tempo si trova che vi erano famiglie di tal nome, e ne figuravano due rami. I Foscarari stavano nelle Chiavature rimpetto alla Vita, e i Guerini nelle loro case da S Giobbe.

I Torelli nel 1142 stavano sotto la parrocchia di S. Simone dei Maccagnani, che era presso S. Martino della Croce dei Santi. Le loro case erano ove in oggi vi sono i Zambeccari, e anche rimpetto, e dov'è S. Paolo vi avevano una torre.

I Salinguerra di Ferrara avevano molte case in Bologna ove in oggi vi è il palazzo del Podestà che furono comprate dal pubblico. Tutte le case dei Torelli importavano L. 2000 somma molto rilevante a quei dì. Comprarono anche altre case per detto effetto.

Che fossevi nel 1143 un Ubaldo Pepoli Cardinale bolognese è mera favola. La famiglia Pepoli comincia a trovarsi negli Atti pubblici del 1220, ove si trova nel Consiglio di credenza fra i nobili Romiolo e Jacobino Pepoli. Nel 1178 si trova fra gli uomini di Castel dell' Albero ora detto Castelletto sopra Castel S. Pietro, e si trova nel registro grosso Ugolinus Pepuli Pepulus Orbetelli che potrebbe essere suo padre. Romiolo e Jacobino si credono suoi figli, poichè Romiolo ebbe un figlio detto pure Ugolino. Gli antichi Pepoli possedevano molto nel Sillaro verso Castel dell'Albero, e sopra Castel S. Pietro.

I Caccianemici, cioè un ramo di essi, abitò por tutto il 1220 dove eravi il caffè di Scandiano, e tutta quella parte verso S. Pietro sotto S. Ippolito, e verso S. Bartolo di palazzo, ove ora sono gli scaffieri. Il voltone ora dei Caccianemici, allora dicevasi dei Passipoveri. Alcuni passarono al detto voltone, che ora ha questo nome, ma fu circa il 1400, quando la famiglia era decaduta.

I Caccianemici piccoli detti ancora dei Landulphis pel nome di Caccianemico, e Landolfo, stavano in Porta Nova, e vi avevano la chiesa di S. Martino dei Caccianemici, che si crede dall'aurora, o vicino, poi si credono cacciati in unione ai Lambertazzi.

Gli Orsi è famiglia diversa dai Caccianemici dall'Orso. Ab initio è sempre stata in strada San Vitale Nel 1160 pare ne sia nominato uno quando si consegnò l'immagine della Beata Vergine di S. Luca dall'Eremita, spesso poi nel 1200. Erano mercanti e cambisti, e poichè furono diffusi alcuni ancora attesero alla drapperia, ma però mercanti estimati e potenti, mentre i Caccianemici dell' Orso erano Magnati.