N.588 - Casa Castelli

Cartigli

La dimora, eretta in forme gotiche verso la metà del secolo XV, appartenne alla famiglia Castelli, e in seguito ai Gozzadini e ai Davia. Il portico fu modificato nel 1702. Qui ebbe sede il primo ufficio postale della città, aperto il primo gennaio 1768. La facciata è stata restaurata nel 1949. Nell'interno si conservano decorazioni murali di età neoclassica.

Indirizzo:

via Parigi, 2

Guidicini

Casa che fa prospetto alla strada di Galliera, e che appartenne ai Castelli.

1350, 25 aprile. Branchino Cabriozzi lasciò a Cabriozzo suo figlio una casa vicino alla chiesa di S. Luca del Castello. Rogito Bartolomeo di Bertone Mantori. La confinazione si verifica in questo stabile, nè puossi attribuire alla casa passato la detta chiesa verso mezzogiorno, perchè apparteneva ai Malavolta.

1350. Cabriozzo Cabriozzi di Tisio compra da Natale del fu Domenico Lavoratore, e da Gerardo del fu Guido Fornaro. una casa sotto S. Colombano, in confine di detto Tisio. Rogito Damiano del fu Pace di Giacomo.

Li 3 aprile 1454 Giacomo da Castello ottenne dall'Ornato due piedi di suolo pubblico verso la strada di Galliera per quanto si estende il portico della casa, che ha principio sotto la parrocchia di S. Luca di Castello, nel capo opposto della via di Galliera, presso la via pubblica e il palazzo di Bartolomeo dei Chiarini, e per la quale si ascende a Porta di Castello, con questo, che essendo questa via tortuosa, la faccia retta, è larga piedi 10.

1481, 5 aprlle. Gio. Francesco del fu Giacomo Castelli fa procura in Antonio di lui fratello per vendere una casa grande sotto S. Colombano, rogito Gio. Battista da Castello e Giovanni dall' Armi, il qual mandatario la vendette ad Antonio, Cesare, Girolamo, e Giovanni Castelli, per L. 4360. Rogito Alberto Argelata.

Tommaso Castelli, che fioriva nel 1580, e che poi mori senza successione, vendette questa casa col patto di francare agli Ariosti, ai quali rimase poi in piena proprietà.

1626, 17 novembre. Libera Grassi, vedova del senator Alberto Castelli, affitta a Giovanni Locatelli e a Pietro Antonio Dozza una casa grande e nobile con stalla, posta sotto S. Pietro, in capo alla strada di Galliera. Item una casa annessa con stalla. La casa grande confina colla via di Galliera e con quella che va a Porta di Castello, colla chiesa di S. Luca di dietro, e colla casa contigua, la quale confina la strada che va a S. Colombano, la detta casa grande, e il vicolo che va alla chiesa di S. Sebastiano, (Voltone dei Gessi), per l' annuo affitto di L. 800.

Monsignor Azzo Ariosti lasciò questa casa a Filippo Maria del fu Corradino Ariosti suo pronipote, coll'obbligo di abitarla. Mancò questo ramo in Annibale morto li 26 giugno 1700, del quale furono eredi gli Ariosti di Strada Castiglione, e di questi il senator Alessandro Gozzadini, che la vendette al marchese Filippo Davia, dal quale passò al negoziante di seta Giuseppe Gualandi.

Il primo gennaio 1768 si aperì in questa casa l'uffìzio della posta delle lettere.

Alcuni storici raccontano che quivi del 1070 fosse un molino sulle acque dell'Avesa.