1311-1320

1311

(HB) Tumulti a porta Ravegnana per l'alto prezzo del grano (30 soldi la corba): a seguito di ciò vengono cacciati i Lambertazzi insieme a coloro a cui era stata vietata la piazza.

(SB) Bologna con i guelfi italiani contro Enrico VII.

(23) Provvigione secondo cui ai banditi riammessi in città verrebbero restituiti i beni in relazione alle dichiarazioni d'estimo.

(B4) Troviamo documentata la croce rossa in campo argento come simbolo del comune di Bologna

(C2) Il comune, scavando le fosse per accogliere i palancati, demolisce un romitorio presso la chiesa di S.Vitale. Il romitorio viene ricostruito più in là. Probabilmente il romitorio era presso la porta S.Vitale e non presso la chiesa.

(VI) 13 dicembre, provv.: si richiamano ancora banditi e confinati e si restituiscono beni tolti dal 'tiranno Bonincontro dallo Spedale'.

(VI) 16 luglio, provv.: i capitani di parte chiedono che siano liberati alcuni poveri che sono in prigione.

(VI) 24 novembre, provv.: magnati vengono accolti nella parte guelfa per averne l'appoggio per le necessità del comune.

(VI) 23 dicembre, 29 dicembre, provv.: il comune affida l'incarico a Romeo Pepoli di consegnare certe somme di denaro a Ghiberto da Correggio, signore di Parma che da fedele di Arrigo diventa suo acerrimo nemico.

(VI) (?) Guido della Torre a Bologna conduce a termine il trattato di parte guelfa con Ghiberto da Correggio.

(VI) (?) Roberto, re di Napoli, fatto da Clemente V conte di Romagna, governa la Romagna per mezzo di un vicario. Probabilmente Roberto riceve da Bologna anche la carica di capitano della città, carica che però egli rifiuta.

(VI) 8 marzo, provv.: a seguito del rifiuto di Roberto alla carica di capitano, viene nominata una balia composta dagli ufficiali del comune e da sedici cittadini, tra cui Romeo Pepoli, balia rinnovabile di mese in mese, con l'incarico di provvedere alla difesa della parte guelfa.

(VI) 24 settembre, provv.: la balia è portata da sedici a venti sapienti.

(VI) (?) I Lambertazzi monopolizzano il grano per sollevare tumulti e di conseguenza vengono confinati ed i loro beni confiscati.

(VI) (?) I Lambertazzi fanno catturare dagli anconetani le navi cariche di grano fatte venire dalla Puglia dal comune.

(VI) 30 aprile, provv.: si espellono i ghibellini di altre città dimoranti in Bologna e si delibera che il granodeve essere venduto ad un prezzo di favore per gli iscritti alle società, dimoranti in Bologna e di parte geremea.

(VI) Luglio, provv.: viene nominato un capitano per sovraintendere ai beni confiscati ai Lambertazzi. Tali beni vengono usati per finanziare le spese di guerra.

(VI) 10 maggio, provv.: alcuni sospettati di ghibellinismo vengono ascritti tra i Lambertazzi e quindi esclusi da tutti gli uffici.

(VI) 21 maggio, provv.: alcuni sospettati di ghibellinismo vengono ascritti tra i Lambertazzi e quindi esclusi da tutti gli uffici. I fuoriusciti vanno allora a Mantova e Verona per sobillare manovre contro Bologna.

(VI) 15 ottobre, provv.: chiunque viene accusato dal bargello di aiutare i Lambertazzi è dichiarato bandito.

(VI) Serie di disposizioni per inviare aiuti in uomini e denari agli alleati (Cremona, Ghiberto, ai Toscani, a re Roberto, etc.)

(VI) 13 settembre, provv.: viene dato ragione ai frati che hanno protestato perchè costretti a pagare una colletta mentre dovrebbero essere esenti. Ora pagano però anche i guelfi.

(VI) (?) Viene un messo dell'imperatore a Bologna che chiede il permesso per il passaggio degli ambasciatori imperiali Pandolfo Savelli e Nicolò vescovo di Butronto. Il messo è incarcerato e gli ambasciatori tanto spaventati da fuggire e dichiarare di non volere mai più passare da Bologna.

(VI) I ghibellini Ordelaffi sono scacciati da Forlì dagli Orgogliosi e da Calboli.

(VI) 29 marzo, provv.: il notaio ed il nuncio dei capitani di parte chiedono di essere pagati.

(VI) 15 ottobre, provv.: provvedimenti contro quei bolognesi che sono andati ad eccitare i ghibellini di Lombardia a muovere su Bologna.

(VI) 24 novembre, provv.: domanda di Filippo Oseletti di essere ascritto alla parte guelfa.

(TO) I governanti guelfi decidono di richiamare in patria i proscritti. Tra chi rientra c'è anche Guglielmo Guidozagni.

(TO) Guglielmo di Bartolomeo Guidozagni (da non confondere con altro omonimo di ben altra fama) ricopre la carica di sapiente assieme a Romeo Pepoli per sopraintendere alle opere di difesa della città e del contado in caso di assedio delle truppe di Enrico VII, che ha appena spianato porte e mura di Cremona e sacceggiato le case dei guelfi. Insieme decidono di assoldare il mercenario capitano di ventura Pietro Marmotta Catalano, forte di cento uomini a cavallo, e di riunire tutti gli armati bolognesi nella spianata fuori porta S. Felice per controllare la validità dell'armamento di tutti i soldati.

(TO) Filippo Oselletti è scelto come sapiente con l'incarico di verificare lo stato di fortificazioni della città e del contado.

1312

(HB) Lega tra Siena, Firenze, Reggio, Correggio, Lucca e Bologna.

(SB) Bologna con i guelfi italiani contro Enrico VII.

(C1) S.Maria in Solare (o Solario) è di giuspatronato di S.Maria in Porto di Ravenna. I canonici di S.Maria in Porto eleggono il rettore.

(VI) 12 aprile, provv.: trattative con Ancona per il riscatto del grano.

(VI) 9 giugno, provv.: nuove disposizioni affinchè solo i geremei vengano eletti come ufficiali del comune.

(VI) 18 agosto, provv.: nuove disposizioni affinchè solo i geremei vengano eletti come ufficiali del comune.

(VI) 7 ottobre, provv.: nuove disposizioni affinchè solo i geremei vengano eletti come ufficiali del comune.

(VI) Serie di disposizioni per inviare aiuti in uomini e denari agli alleati (Cremona, Ghiberto, ai Toscani, a re Roberto, etc.)

(VI) 14 settembre, provv.: chi non è in grado di pagare le collette ha i beni distrutti dalle due società preposte alla conservazione degli ordinamenti.

(VI) 21 febbraio, provv.: Bologna stringe una nuova alleanza con Padova, mentra l'imperatore è costretto dalle forze della lega a raggiungere la Toscana per vie traverse.

(VI) 21 maggio, provv.: si inviano 100 cavalieri e 300 fanti a Giovanni, fratello di re Roberto, in difesa di Roma.

(VI) 9 agosto, provv.: non bastando gli aiuti inviati a Roma, si assoldano dei Catalani capitanati da Matteo di Calladonico.

(VI) 26 novembre, provv.: non bastando gli aiuti inviati a Roma, si assoldano dei Catalani capitanati da Matteo di Calladonico.

(VI) 17 novembre, provv.: si inviano 1000 fanti e 400 cavalieri in aiuto di Firenze, minacciata di assedio. Arrigo VII viene sconfitto, leva l'assedio e di ritira in Pisa, dove condanna in contumacia coloro che hanno rifiutato la pace imperiale, tra cui anche Bologna.

(VI) 28 giugno, provv.: pagamento al notaio dei capitani di parte guelfa.

(CA) Concilio di Vienna. Filippo il Bello promette una crociata al papa Clemente V da farsi entro 6 anni.

(TO) 14 luglio: un monaco di S. Stefano viene imprigionato nella gabbia appesa alla torre degli Asinelli, appena approntata dal podestà Giovanni da Sassoferrato. Viene liberato dopo poco tempo alla notizia della morte dell'imperatore.

(TO) Bombologno Guidozagni fa parte di uno squadrone di 400 cavalieri e 1000 fanti inviati a Firenze in aiuto dei guelfi.

(TO) Guglielmo di Bartolomeo Guidozagni è messo a capo delle truppe bolognesi nella lega formata con i fiorentini e le città guelfe toscane per muovere verso Roma contro l'esercito imperiale. La morte lo coglie però ad Orvieto, lungo il tragitto. Il suo posto viene preso dal figlio Bartolomeo.

(TO) Bartolomeo di Gulglielmo Guidozagni viene creato cavaliere aurato da Comune con uno stipendio di 1000 lire.

(TO) Zaccaria Oselletti è tra le milizie bolognesi inviate in aiuto di Firenze, minacciata dai Ghibellini.

1313

(HB) Muore Matteo Ramponi lasciando due figli legittimi.

(HB) Raimondo da Spello (marchese della marca anconitana) è stato assalito, derubato ed ucciso dai modenesi mentre portava al papa 6000 fiorini d'oro. E' stato sepolto in S.Domenico.

(HB) Gabbia di ferro per i chierici fatta costruire dal podestà Giovanni da Sassoferrato. Installata sul muro esterno del palazzo, il primo ospite è stato Ugolino figlio di Riguzzo, monaco di S.Stefano e colpevole di molti crimini.

(HB) L'imperatore Arrigo VII è morto avvelenato a Bonconvento di Siena. Si sospetta di un domenicano che gli avrebbe dato una ostia avvelenata. Il feretro è stato portato a Pisa dove gli sono stati fatti funerali solenni.

(HB) Azzone Galluzzi ha lasciato giustiziare il figlio Alberto, colpevole di molti delitti. Era stato catturato presso Imola. Su di lui c'era una grossa taglia. All'esecuzione, oltre il padre, ha presenziato il parente Albizzo.

(HB) Muore il priore di S.Vittore Giacomo Cospi (canonico regolare) e viene seppellito in S.Domenico.

(HB) Per terminare la chiesa di S.Giacomo vengono lasciate ai frati eremitani le rendite dell'ospedale di S.Giacomo per 5 anni e così pure i dazi di porta S.Donato.

(SB) Bologna con i guelfi italiano contro Enrico VII.

(23) Fine del secondo dominio di parte guelfa.

(F3) Presso S.Maria Maggiore abita ed esercita tal Maestro Guido a cui vengono rubate supellettili e tutti i libri con i quali insegnava la grammatica ai fanciulli.

(VI) 19 marzo, provv.: i capitani di parte chiedono che sia diminuita una pena a Bitino Ramponi, in considerazione dei meriti della famiglia Ramponi per la parte geremea.

(VI) 18 novembre, provv.: i capitani di parte propongono che il consiglio dei 4000 elegga un podestà, con giudice e notaio per il governo dei luoghi guelfi al di là dello Scoltenna.

(VI) 31 maggio, provv.: si rinnova il divieto ai magnati ghibellini di entrare nel palazzo del comune.

(VI) 3 marzo, provv.: alcuni sospettati di ghibellinismo vengono ascritti tra i Lambertazzi e quindi esclusi da tutti gli uffici.

(VI) 21 maggio, provv.: nuove disposizioni affinchè solo i geremei vengano eletti come ufficiali del comune.

(VI) 31 agosto, provv.: nuove disposizioni affinchè solo i geremei vengano eletti come ufficiali del comune.

(VI) 24 agosto, provv.: vengono ritolti tutti i beni dei Lambertazzi banditi nel 1306 già concessi ai guelfi danneggiati da Bonincontro. Vengono venduti ed affittati per fare fronte a spese urgenti.

(VI) 18 febbraio, provv.: si provvede a fortificare la città ed il contado contro il pericolo imperiale.

(VI) 6 aprile, provv.: si provvede a fortificare la città ed il contado contro il pericolo imperiale.

(VI) (?) Roberto re di Napoli promette di inviare in Toscana il fratello Pietro, ma pretende il pagamento anticipato della truppe per tre mesi. Bologna, meno in pericolo e già provata economicamente non vuole soggiacere alla contribuzione, per cui non se ne fa nulla.

(VI) 20 agosto, provv.: Firenze si è data in signoria a Roberto che invia un suo vicario a governarla e il fratello a capo di un esercito in Toscana; Firenze chiede aiuti e Bologna promette di essere pronta a darli.

(VI) 29 agosto: muore Arrigo VII improvvisamente. Il consiglio bolognese delibera con soli 29 voti contrari e ben 351 favorevoli di spendere fino a 1000 lire per la processione di ringraziamento.

(VI) 31 agosto, provv.: si muove guerra ai ghibellini di Modena dominati dai mantovani Bonaccolsi. Tutto si riduce a qualche scorreria.

(VI) 23 settembre, provv.: il comune è costretto ad accettare il rifiuto dei cinquanta più ricchi al pagamento di una prestanza per la guerra.

(VI) 28 settembre, provv.: il comune concede l'esonero alla guerra a molti che l'avevano chiesto. I soldati da inviare contro Modena vengono scelti dai capitani di parte e dai ministrali delle società preposte alle altre.

(VI) 19 marzo, provv.: i capitani di parte guelfa chiedono sia diminuita la pena inflitta a Bitino Ramponi.

(VI) 29 agosto, provv.: Provvedimenti presi alla notizia della morte di Arrigo VII.

(Rodolico) Le provvigioni avvertono che per la nomina degli anziani deve essere presente more solito Romeo Pepoli. Anche per la nomina del podestà viene spesso seguito il consiglio di Romeo Pepoli.

1314

(HB) E' stato assegnato l'appalto del dazio del panno bisello e del lino per 4000 lire.

(23) I Piantavigne appartengono alla compagnia d'arme dei Vai, una delle cinque di porta Piera (le compagnie delle armi erano a base topografica).

(52) A Lucca prevalgono i ghibellini e ciò causerà problemi anche ai territori montani bolognesi, le cui strade saranno transitate da parecchi fuoriusciti.

(AP) Si conserva un fascicoletto della podesteria di Serravalle con funzioni di registro penale.

(VI) 12 luglio, provv.: si istituisce una milizia stabile di 800 uomini per avere sempre un contingente pronto anche in caso di scarsa risposta dei cittadini alla mobilitazione. Milizia pagata, naturalmente.

(VI) 7 gennaio, provv.: alla ntotizia della elezione del nuovo imperatore, Bologna invia ambasciatori al papa (uno) e all'imperatore (tre) per avere notizie e supplicare appoggi. Intanto la città viene fortificata (provv. del 14 gennaio).

(VI) 15 gennaio: viene indetta una adunanza della lega guelfa a Pavia e Bologna invia come proprio nuncio un notaio, con nessuna autorità di decidere o accettare alcunchè. Si comincia a temere la troppa influenza del re di Napoli.

(VI) 16 agosto, provv.: viene inviata una ambasceria al fratello di re Roberto, Pietro, venuto in soccorso dei fiorentini minacciati da Uguccione. Tale ambasceria, formata da due nobili e da due popolani ha il compito di offrire aiuto in caso di bisogno, ma anche di investigare quali intenzioni abbia re Roberto e Pietro.

(VI) 4 ottobre: pace a Padova mediata dai veneziani tra la lega guelfa (tra cui Bologna) e Cangrande della Scala. Bologna in passato ha effettuato parecchie spedizioni contro Cangrande in soccorso di Padova da questi minacciata.

(VI) La taglia guelfa toscana assolda 1000 francesi di cui 150 sono pagati dai bolognesi. Tale contingente è sfruttato da re Roberto.

(VI) A Bologna sono bene accolti i fuoriusciti guelfi di Lucca che importano l'arte della seta.

(VI) Bologna invia frequenti aiuti ai fiorentini minacciati da Uguccione.

(VI) Alla battaglia di Montecatini partecipano 400 fanti e 200 cavalieri bolognesi. A Montecatini la fazione guelfa viene sconfitta.

(VI) Settembre: gli Ordelaffi riprendono Forlì.

(VI) Settembre (? o 1315 ??) : parlamento guelfo a Siena.

(VI) 21 ottobre (? o 1315 ??): gli anziani, magistrati e società approvano un documento che viene presentato al consiglio: si cerca il denaro necessario per pagare le nuove milizie secondo quanto stabilito a Siena.

(VI) 20 maggio, provv.: nuovi e soliti provvedimenti contro i ghibellini (cancellazione dalle società, inibizione agli uffici, etc.).

(VI) 28 giugno, provv.: si cacciano dalla città e dal contado i ghibellini di altre città.

(VI) 21 ottobre (? o 1315 ??) : viene approvata la proposta sul reperimento dei fondi per le milizie e viene creata una balia di dodici sapienti per quartiere, di due ministrali per ciascuna società preposta alle altre (Sbarre e Beccai), a cui vengono aggiunti il proconsole dei notai, il bargello ed altri sapienti tra cui Romeo Pepoli.

(VI) Clemente V, essendo vacante l'impero, nomina re Roberto vicario imperiale per tutta l'Italia.

1315

(ST) Un estimo di Sesto indica un fumante che dichiara di possedere terre in curia di Sesto nel luogo detto lo Riolo, un fosso che confluisce alla destra del Savena.

(ST) Gli estimi di S.Ruffillo indicano 27 fumanti di cui alcuni (6) nullatenenti ed altri comunque poveri , mentre 20/30 anni prima era molto più ricco.

(OT) Origlia (Orelia) negli estimi.

(OT) Scola (La Scola) negli estimi.

(SN) La chiesa di S.Niccolò di Granaglione paga 7 soldi di decima.

(CS) L'estimo di Savignano non ne indica mai il castello. I fumanti sono solo 7. Ogni fumante è stimato per 10.1 lire. Sono scomparsi i fumanti più poveri.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(SB) S.Giacomo è terminata.

(23) Dondiego Piantavigne presenta nuovamente la propria dichiarazione di estimo.

(23) L'estimo di Dondiego Piantavigne è di lire 2221.

(23) La terra prativa di Bagnarola vale 3 lire a tornatura (Ha 0.2080).

(23) Il terreno aratorio vale 20 / 30 soldi per unità.

(23) Il terreno a vigna vale 10 lire a tornatura.

(23) Le pecore sono stimate 6 soldi l'una.

(23) Negli estimi di quest'anno si parla di Sala Aigonum (Sala Bolognese).

(A2) Muore Filippo Desideri (di cui si conserva la lastra tombale). Viene sepolto in S.Domenico.

(C2) Viene riedificato il monastero di S.M. delle vergini sulla fossa della circla tra strada Maggiore e S.Vitale.

(D1) Esistono i decimari.

(E4) Gli estimi rivelano una strata nelle curie di Paderno, Monterumici, Monzuno, Trasasso, Cadrecchia. Tale strada si collegava probabimente ad una strada romana rivelata dai toponimi Sesto e Ottò.

(F3) Accordo tra il maestro di grammatica Rainerio Albergoni di Reggio ed il ripetitore Giovanni da Farfengo di Cremona, con cui si spartiscono guadagni, spese e fanciulli. L'accordo è stipulato davanti ad un notaio (Zarletto di Guido Bonaparte).

(F3) Il maestro di grammatica Giovanni di maestro Consiglio della cappella di S.Prospero viene denunciato dal doctor legum Iohannes d. Meliaduxi de Salvaticis de Ianua per il furto di unum Boetium, unum Donatum, unum Oratium et plures libri. Item unam Summam gramaticae, unum librum Epistolarium.

(F3) Il maestro Iohannes Lotti dichiara di essere nullatenente.

(F3) Compare negli estimi soror Maria quondam Petri de Vezano, detta soror de famtasini (si tratta forse di una levatrice).

(F6) Viene ricordato negli elenchi ecclesiastici l'ospitale di S.Giovanni Battista di Casio, sia la chiesa, sia lo xenodochio annesso.

(VI) 28 ottobre, provv.: Iacopo Ramenghi è bargello.

(VI) Alcuni beni ritolti due anni fa sono stati affittati per due anni, scadendo il contratto quest'anno (ottobre, provv.).

(VI) Settembre (? o 1314 ??) : parlamento guelfo a Siena.

(VI) 21 ottobre (? o 1314 ??): gli anziani, magistrati e società approvano un documento che viene presentato al consiglio: si cerca il denaro necessario per pagare le nuove milizie secondo quanto stabilito a Siena.

(VI) 21 ottobre (? o 1314 ??): viene approvata la proposta sul reperimento dei fondi per le milizie e viene creata una balia di dodici sapienti per quartiere, di due ministrali per ciascuna società preposta alle altre (Sbarre e Beccai), a cui vengono aggiunti il proconsole dei notai, il bargello ed altri sapienti tra cui Romeo Pepoli.

(VI) 28 ottobre, provv.: si provvede alla difesa delle istituzioni mediante una 'masnada'. Inoltre si dà disposizione per le fortificazioni ed i castelli che in taluni casi non possono essere abitati da nobili. Si permette a geremei fuoriusciti per malefici di venire a pace con gli offesi, a scelta dell'offeso se questi è di parte geremea, obbligatoriamente se l'offeso è di parte lambertazza. Romeo Pepoli ha la possibilità di esiliare qualcuno in maniera speciale, tale da non permetterne eventualmente il rientro.

(VI) 29 ottobre, provv.: la balia affida a cinque sapienti per quartiere più Romeo Pepoli la difesa della città.

(VI) 25 ottobre, provv.: gli anziani designano alcuni lambertazzi per provvedere ad una colletta di 4000 lire da suddividersi tra i ghibellini fuoriusciti.

(VI) 22 ottobre, provv.: la balia invia ambasciatori al conte di Romagna, vicario di re Roberto, e a Padova. I rapporti con la Romagna si erano raffreddati a causa dell'aumento dei dazi sulle merci imposte dai bolognesi. Padova viene invece invitata ad entrare in lega con Bologna e Ferrara.

(VI) 16 giugno, provv.: provvedimenti contro l'assenteismo nei consigli, che favorisce manovre ghibelline.

(VI) 26 luglio, provv.: provvedimenti contro l'assenteismo nei consigli, che favorisce manovre ghibelline.

(VI) 28 ottobre, provv.: viene istituito un consiglio di parte geremea. Precedentemente ne deve però esistere un altro. Ora diviene un organo del comune. Di tale consiglio fanno parte gli anziani, il bargello, i preministrali delle sette società e Romeo Pepoli, duecento consiglieri eletti cinquanta per quartiere dagli anziani. I compiti riguardano il reperimento dei fondi necessari, problemi di politica estera, alleanze, etc. ma non può interferire con il compito del bargello. Tale consiglio deve durare quanto dureranno le guerre di Toscana, Romagna e Lombardia. I capitani non compaiono in questa balia ed il loro mandato è ridotto ad un mese soltanto.

(VI) 16 febbraio, provv.: viene richiesto a più riprese di pagare i soldati della taglia guelfa ma invano: i soldi non si trovano.

(VI) 16 giugno, provv.: deliberazione per una colletta, su richiesta del proconsole dei notai, del bargello, del capitano e del consiglio di parte.

(VI) 31 ottobre, provv.: la balia concede i soliti privilegi ai suoi membri, con l'obbligo di accorrere armati se richiesto dal bargello o dai capitani di parte per ordine del consiglio di parte in difesa della parte stessa. In questa maniera la balia chiude i suoi provvedimenti.

(VI) 12 novembre: prima seduta del nuovo consiglio di parte che deve deliberare su una richiesta d'aiuto fatta dai fiorentini e dal duca di Calabria.

(VI) 25 novembre, provv.: si propone di fare una additio al consiglio di parte perchè spesso non si raggiunge il numero sufficiente di 200 membri presenti necessari per dare validità alle assemblee.

(VI) 27 novembre, provv.: una balia che in dicembre dovrà inviare aiuti a Cremona, introduce 35 nuovi membri nel consiglio di parte, in maniera da ottenere il numero legale. Si tratta anche di un espediente per rinforzare il contingente bolognese perchè ogni nuovo eletto nel consiglio di parte deve inviare un armato di tutto punto alla guerra.

(VI) Infuriano in Lombardia le guerre tra guelfi e ghibellini, dove Cangrande della Scala, Matteo Visconti e Passerino Bonaccolsi cercano di estendere le loro signorie invano contrastati da Ghiberto da Correggio.

(VI) 16 giugno, provv.: deliberazione di trovare denaro per gli affari della parte dietro domanda dei capitani e del consiglio di parte.

(VI) 16 giugno, provv.: deliberazione di fare una aggiunta al consiglio del popolo.

(VI) 25 ottobre, provv.: imposta di una colletta ai Lambertazzi (deliberazione di una balia eletta il 21 ottobre).

(VI) 28 ottobre, provv.: istituzione del consiglio della parte guelfa per opera della balia eletta il 21 ottobre.

(VI) 28 ottobre, provv.: elezione dei capitani di parte guelfa per opera della balia eletta il 21 ottobre.

(G3) In una registrazione ecclesiastica le chiese di Mezzolara e Cavagli risultano ancora sotto la giurisdizione della pieve di S.Martino in Argine.

(G4) Nel decimario si legge S.Ausiani o S.Auxiani, tra le altre informazioni.

(G8) Viene ordinato un estimo.

(W1) Lastra tombale di Filippo de' Desideri firmata da Arriguzzo Trevisano.

(W6) Mondino de' Liuzzi esegue due autopsie su due donne e ne descrive, senza enfasi, i risultati. E' evidente che tali operazioni sono effettuate molto spesso.

(CA) L'elenco delle chiese fatto quest'anno si deve alla volontà di Clemente V, espressa nel concilio di Vienna di qualche anno fa, per finanziare con le decime la crociata in Terra Santa promessa (e mai fatta) da Filippo il Bello.

(CA) I nipoti di Guglielmo Alberti, fratello dei famosi (ricordati da Dante nell'Inferno) Alessandro e Napoleone, abitano il piccolo castrum di Mogone, con beni in val di Limentra: ...heredes comitis Guillelmi de Mongone. Oltre ai nipoti ci sono anche gli eredi dei due figli di Alessandro: Alberto e Nerone.

(CA) Un fumante del castello di Suviana risulta, dagli estimi, debitore verso il prete della chiesa di S. Tommaso (tale chiesa è oggi scomparsa. Forse era visibile all'inizio del 1900 (Palmieri) ma la testimonianza è imprecisa. Forse era presso il rio Torbole) di Costozza di lire bolognesi 3.

(CA) Frequenti sono le dichiarazionidi estimo nel camugnanese in cui si parla di case e terre abbandonate derelicte propter guerram o per guerram contro i conti di Panico. Per esempio Costozza, Bargi, etc.

(CA) L'economia di Costozza è fondata sulla coltivazione del grano (35,5 tornature divise in 3 pecie ), su 12 tornature di prato, 10 tornature di terreni a colture miste, arative, boscose e quercete e 10 tornature di arative e quercete. Vi sono anche 4,5 tornature (frazionatissime) di viti, con un valore di quasi 2 lire per tornatura. I castagneti valgono 12 soldi a tornatura ed i campi di cereali valgono 10 soldi a tornatura.

(CA) La chiesa di S. Giorgio di Stagno è tassata per due soldi mentre quella di S. Michele di Stagno è tassata per 5 soldi, per le decime imposte per la crociata voluta da Filippo il Bello. Tutte e due le chiese sono sotto il plebanato di Sùccida.

(BS) Un documento ricorda Nascè (paese nell'Appennino tra Setta e Savena) come Naseto.

(VO) L'ospitale di Castel di Casio, ubicato fuori delle mura del castello, dipendente dal monastero di Pratum Episcopi che ne elegge il rettore, è ricordato nell'elenco delle chiese della diocesi di Bologna.

(CA) Bargi ha 27 fumanti. Gli estimi rivelano crisi economica e il castello e la villa vicini e collegati. Nel castello troviamo 8 case, 3 domunculae, un casamentum ed una capanna; la villa conta 10 case, una domuncula, 5 casamenta, 7 capanne; la villa Baygni ha 5 case e 2 capanne. Nuclei minori a Calcinaria (2 case) e a Remondedo, presso il confine con la curia di Piderla (una casa ed due capanne).

(CA) Baragazza risulta ancora in mano agli Alberti, ed uno di loro, Nerone, è indicato come conte de Mangone e tale Gracia qui vocatur Pratus q. Duci di Camugnano è presentato come Vassallus de Mogone.

(CA) Alberto, fratello di Nerone degli Alberti, possiede una casa (forse una fortezza) alle Mogne sopra al Poggio (forse è il vecchio castello al Cinghio distrutto nel 1285).

(CA) Estimo di Costozza: vengono registrate terre in curia Bargi iuxta ecclesiam de Cinçoe districtus comitatus de Manghoe.

(CA) Gli abitanti di Burzanella supplicano Bologna per un alleggerimento fiscale in quanto la terra est posita in quodam loco silvestri et sterili e perchè molte volte sunt derobati, conbusti et capti per inmicos comunis bononie e dichiarano che dominus Albertinellus de Albertis solvat pro eis, fino a quando non potranno restituirgli il già prestato.

(CA) (?) Il massaro di Camugnano, Morucius Bellamoris, allega all'estimo che spedisce a Bologna una lettera in cui dice che il comune è invaso dagli uomini di Montixii, ribelli a Bologna, appoggiati da alberteschi e pistoiesi, nemici tra loro, ma anche contro Bologna. Ammazzamenti e sequestri con riscatti si susseguono.

(CA) GLi estimi di Costozza rivelano gravi problemi a causa di guerre.

1316

(S5) Esce il trattato di anatomia di Mondino de' Liuzzi.

(S5) Mondino e lo zio Leucio furono deputati al comune a porger le scuse a Giovanni d'Angiò, di passaggio a Bologna, per un non precisato insulto fatto ad un agente del di lui padre, il re di Napoli Roberto d'Angiò.

(S6) Viene riconosciuta dal comune l'Universitas Artistarum.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(52) Attacco ghibellino a Monteacuto, con lutti e devastazioni.

(F3) 23 maggio: lite tra Giovanni da Farfengo e Rainerio Albergoni risolta con lo scioglimento della loro società avvenuto il 4 settembre.

(VI) 30 novembre, provv.: si provvede ad integrare il numero dei consiglieri di parte anche per finanziare le imprese militari dato che ogni nuovo consigliere deve provvedere un uomo armato.

(VI) 16 maggio, provv.: si elegge un nuovo consiglio dei 4000 per reperire fondi per pagare parte delle milizie francesi assoldate da re Roberto (anche se tali milizie mai combattono direttemente per Bologna). Per la stessa ragione si impone l'acquisto da parte di ogni cittadino una certa quantità di sale e si impone una colletta di 500 lire ai ghibellini.

(VI) 29 maggio, provv.: si decreta una spedizione contro Modena soggetta al Bonaccolsi su invito di Ghiberto da Correggio, succeduto a Giacomo Cavalcabò nel dominio della guelfa Cremona. Ghiberto è già signore di Parma. La spedizione però non ha luogo.

(VI) Luglio: Cremona cade in mano ai ghibellini.

(VI) 25 luglio: Ghiberto da Correggio è cacciato anche da Parma e, quantunque aiutato dai bolognesi, non riesce più a farvi ritorno.

(VI) In un convegno generale dei capi ghibellini tenuto a Milano, si decide che si deve muovere contro Brescia e contro Ghiberto, capo dei fuoriusciti guelfi parmigiani, e che Modena deve manovrare contro Bologna.

(VI) Provvedimenti per la difesa della città. Guerra con Modena, comuunque non c'è nel vero senso della parola.

(VI) 19 gennaio, provv.: tumulti contro i quali si prendono provvedimenti. Si istituisce una milizia di 4000 uomini veramente guelfi, eletti, tra gli altri, dai capitani di parte, e si vietano bandiere, gonfaloni, etc. pena la testa. Fanno eccezione i quattro gonfalonieri ed il bargello, che espone il vessillo della società dei beccai. Vi sono ancora le solite disposizioni contro i Lambertazzi.

(VI) Romeo Pepoli causa un tumulto cercando di difendere Pietro Garisendi, assassino di Fabrizio Fabbri.

(VI) Gennaio: presiedono le società dei Fabbri e delle Traverse, che puniscono Pietro Garisendi atterrandone le case.

(VI) Gennaio (?): Romeo Pepoli viene bandito a causa dei tumulti e deve abbandonare la città. Dopo poco però viene richiamato.

(VI) 29 marzo, provv.: si provvede a mettere pace tra i guelfi, vietando nel contempo il porto d'armi.

(VI) 5 luglio, provv.: si provvede a mettere pace tra i guelfi, vietando nel contempo il porto d'armi.

(VI) 15 aprile, provv.: nuovo tumulto. Mentre il preministrale della Branca e i ministrali delle due società preposte in aprile sono in discussione sulla ringhiera, vengono assaliti da Gerardo degli Albertinazzi o Ghisilieri con i figli e parecchi armati. Il risultato è un pestaggio. Gerardo viene immediatamente dichiarato ghibellino e si invocano gli ordinamenti sacrati e sacratissimi.

(VI) 5 ottobre, provv.: tumulto in occasione di una offesa recata ad un componente del seguito di Giovanni, fratello di re Roberto.

(VI) 5 novembre, provv.: si rinnova la Societas Crucis, la compagnia di 2000 militi a difesa della parte guelfa. Questi 2000 devono stare pro carroccio et in loco carroccii, seguire il bargello ed il gonfalone dei beccai in caso di necessità. La compagnia ha le bandiere con le armi di re Roberto.

(VI) Fine anno: i Maltraversi spargono tra il popolo la voce che il Pepoli aspira alla signoria.

(VI) 30 luglio, provv.: vengono eletti i persecutori dei banditi, con l'obbiettivo di combattere i sostenitori dei ghibellini annidati nel contado e nella montagna bolognese (specialmente nel Frignano).

(VI) 13 maggio, provv.: si mandano aiuti con scarsi risultati ai guelfi del Frignano.

(VI) 10 settembre, provv.: si mandano aiuti con scarsi risultati ai guelfi del Frignano.

(VI) 8 dicembre, provv.: si mandano aiuti con scarsi risultati ai guelfi del Frignano.

(G8) Prosegue l'estimo.

(CA) La casa di Alberto degli Alberti alle Mogne è rasa al suolo dai bolognesi.

(TO) Bartolomeo di Guglielmo Guidozagni, dopo essere stato podestà a Reggio e Ferrara, incontra a Treviso Giovanni, re di Sicilia, per predisporne l'arrivo a Bologna.

(Rodolico) Romeo Pepoli si oppone ad una vendetta popolare.

1317

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(42) Viene riedificato il ponte sul canale di Reno in via Lame sotto la direzione di Bonaventura Calderara.

(44) Viene concordata una tariffa daziaria tra Bologna e Firenze (probabilmente non è la prima volta). Le tariffe daziarie sono contenute in normative strutturate a sè stanti e non negli statuti come nel 1288.

(44) Le tariffe daziarie non soddisfano particolarmente i fiorentini.

(E6) Il corso di diritto civile (che era di 5 anni) viene portato a 8 anni. Quello canonico dura 6 anni. La laurea in utroque juris richiede almeno 10 anni di permanenza in città.

(VI) 27 maggio, provv.: il consiglio del popolo ordina che si procurino degli stipendiari equitatores.

(VI) 7 gennaio, provv.: il numero dei consiglieri per quartiere passa da 50 a 100 per il consiglio di parte.

(VI) Il notaio (dei capitani di parte ??) dura in carica due mesi.

(VI) (?) Cremona torna nuovamente guelfa.

(VI) 5 ottobre, provv.: scorreria contro Modena che ha l'effetto di levare l'assedio ghibellino a Cremona.

(VI) 8 giugno, provv.: Bologna cerca di impedire la vittoria ghibellina a Ferrara.

(VI) 9 agosto, provv.: Bologna cerca di impedire la vittoria ghibellina a Ferrara.

(VI) 4 agosto: Ferrara insorge contro il re di Napoli, che tiene in città un proprio vicario, e richiama al governo gli Estensi ora vicini al partito ghibellino.

(VI) 7 gennaio, provv.: si rinnovano i soliti provvedimenti contro i Lambertazzi, i banditi ed i confinati, mentre di fatto privilegi sono concessi ai favorevoli del Pepoli.

(VI) 7 gennaio, provv.: si nomina un capitano bolognese per la parte guelfa del Frignano.

(VI) Si nomina un difensore della montagna per la prima volta: si tratta di Testa Gozzadini.

(VI) 11 aprile, provv.: è documentata la prevalenza ghibellina nel contado.

(VI) 7 gennaio, provv.: elezione del consiglio della parte guelfa per l'anno.

(W6) Il notaio ser Tieri degli Useppi di origine di S. Gimignano annota nel Memoriale 143 i versi 97-99 del canto XIX dell'Inferno di Dante.

(VE) L'estimo di Liserna è di 600 lire.

(CA) Il castello di Castiglione viene raso al suolo dai bolognesi, poichè divenuto ricettacolo di fuoriusciti bolognesi nemici del comune.

1318

(HB) Il dottore Bartoluzzo de' Preti è morto ed è sepolto presso la chiesa di S.Francesco.

(S5) Processo contro Pasino, Lorenzo e Albertino, milanesi, che avrebbero trafugato di notte, dal cimitero posto fuori dalle mura, il cadavere di un giustiziato e di averlo trasportato dal loro maestro, Alberto Zancari, per sezionarlo.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(E2) Restauro al ponte di S.Ruffillo.

(VI) I barbieri offrono 500 lire al comune per potersi costituire in società. L'offerta è allettante perchè il comune è in gravi difficoltà economiche.

(VI) 7 aprile: provvigione che permette ai barbieri di costituirsi in società.

(VI) 17 maggio, provv.: Romeo Pepoli, assieme al bargello ed al proconsole dei notai, assiste all'elezione degli anziani.

(VI) 20 dicembre, provv.: il numero dei consiglieri per quartiere passa da 100 a 150 per il consiglio di parte.

(VI) 28 settembre, provv.: si provvede ad integrare il numero dei consiglieri di parte anche per finanziare le imprese militari dato che ogni nuovo consigliere deve provvedere un uomo armato.

(VI) 12 maggio: re Roberto conclude la pace tra guelfi e ghibellini in Toscana, essendosi ormai attenuati gli scontri dopo la battaglia di Montecatini. Bologna ora si fa estranea alle cose di Toscana e viene invece maggiormente coinvolta dalle vicende lombarde.

(VI) Cremona cade nuovamente sotto i ghibellini.

(VI) gennaio (?): Passerino Bonaccolsi viene cacciato da Modena ad opera di Francesco Pico della Mirandola.

(VI) 21 gennaio (?), provv: si iniziano con i modenesi trattative di pace.

(VI) Marzo (?): le trattative con i modenesi vengono concluse.

(VI) 28 giugno, provv.: si decidono aiuti a Brescia, che resiste contro i ghibellini. D'altra parte in Lombardia la causa guelfa sembra perdente.

(VI) 28 settembre, provv.: Bologna, come Firenze, risponde alla richiesta di Re Roberto di invio di aiuti a Genova assediata.

(VI) 15 novembre, provv.: Bologna, come Firenze, risponde alla richiesta di Re Roberto di invio di aiuti a Genova assediata.

(VI) Luglio: Cangrande della Scala muove verso Modena con l'intenzione di rimettervi il Bonaccolsi.

(VI) Agosto: Cangrande si ritira rimandando ogni cosa all'anno prossimo.

(VI) 9 giugno, provv.: spariscono i libri dove sono elencati i nomi dei Lambertazzi e di quelli che hanno giurato parte guelfa. Si sospetta dei Lambertazzi e dei Maltraversi.

(VI) 10 maggio, provv.: è documentata la prevalenza ghibellina nel contado.

(VI) 8 dicembre, provv.: è documentata la prevalenza ghibellina nel contado.

(VI) (?) In questo periodo sono documentati obblighi ad abitanti del contado al trasferimento in città per diminuire l'appoggio ai ghibellini.

(VI) 20 dicembre, provv.: si espellono i ghibellini ed i nobili dalle società e dai consigli della parte e del popolo.

(VI) 18 settembre, provv.: gli appartenenti alle società dal 1306 hanno particolari privilegi.

(VI) (?) Forse quest'anno viene decapitato Gentilino da Sala su richiesta di Romeo Pepoli. Il Gentilino avrebbe tentato di dare il castello di Crevalcore a Cane della Scala.

(W1) Roso da Parma firma il sepolcro di Mondino de' Liuzzi.

1319

(S7) Muore Bartolomeo da Varignana, celebre medico.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(23) Ostesano Piantavigne non è più ricordato.

(VI) 28 dicembre, provv.: il consiglio di parte delibera la propria soppressione (ancora prima della fine delle guerre per cui era stato istituito).

(VI) Ottobre: Cremona torna guelfa e Giacomo Cavalcabò, aiutato da Bologna e Firenze, ne torna il signore.

(VI) Re Roberto libera Genova dall'assedio ghibellino.

(VI) 8 gennaio, provv.: Bologna, come Firenze, risponde alla richiesta di Re Roberto di invio di aiuti a Genova assediata. Bologna invia, come Firenze, 100 cavalli e 300 fanti.

(VI) 13 febbraio, provv.: Bologna saluta la vittoria guelfa a Genova.

(VI) 18 gennaio, provv.: Romeo Pepoli assieme ad altri quattro sapienti è incaricato di inviare spie per tutta la lombardia per avere notizie dei progetti ghibellini.

(VI) Novembre: Francesco Pico della Mirandola è costretto a riconsegnare Modena al Bonaccolsi.

(VI) (?) Si ricostituisce la taglia guelfa toscana.

(VI) 17 luglio, provv.: Bologna, su richiesta di Roberto, partecipa alla taglia con 500 militi. Un convegno guelfo tenuto a Bologna nomina capitano della taglia Ghiberto da Correggio.

(VI) 16 maggio, provv.: il podestà, gli altri ufficiali del comune e i dodici di credenza, tra cui Romeo Pepoli, si fanno accordare piena balia dai consigli della parte e del popolo.

(VI) Primi mesi: è podestà Guido Camilla, favorevole ai ghibellini.

(VI) 9 aprile, provv.: il podestà genovese Guido Camilla è costretto a fuggire per salvarsi.

(VI) Si ordina che nessuno possa essere cancellato dai libri dei nemici della parte guelfa.

(VI) 5 novembre, provv.: è documentata la prevalenza ghibellina nel contado.

(VI) 8 gennaio, provv.: si espellono i ghibellini ed i nobili dalle società e dai consigli della parte e del popolo.

(VI) 4 maggio, provv.: Cane della Scala muove su Modena e si teme anche per Bologna. Il bargello prende provvedimenti a difesa della parte contro i ghibellini.

(VI) 18 giugno, provv.: ulteriori provvedimenti contro i ghibellini e nobili sia della città, sia del contado ed anche (se pur non nominati) contro i Maltraversi. Di fatto si tratta degli ordinamenti Sacrati e Sacratissimi rinnovati. Tali ordinamenti prevedono multa di 1000 lire e la perdita dell'ufficio del podestà che non punisce con il taglio della mano destra chiunque dia aiuto o ricetto a eventuali colpevoli; che se un privilegiato (guelfo) viene offeso, viene creduto sulla parola, se il colpevole è un magnate ghibellino. Inoltre i parenti dell'offeso devono, pena lire 500 e l'esclusione dalle società, denunciare entro 2 giorni l'accaduto; in mancanza di parenti, tale obbligo deve essere espletato dai minstrali della società di appartenenza dell'offeso. A tutti i privilegiati si concede di potere portare armi in città escluso nei palazzi del comune.

(VI) Esiste un elenco dei privilegiati di quest'anno. Sono appartenenti alla parte guelfa.

(VI) 28 dicembre, provv.: abolizione del consiglio della parte.

(W6) Processo contro alcuni studenti e maestro Alberto (de' Zancari ?) lettore di medicina pratica, rei di avere disseppelito un impiccato dal cimitero della chiesa di S. Barnaba, di averlo portato di notte nella casa del farmacista Giacomo di Guido nella cappella di S. Salvatore, dove è avvenuta una anatomia effettuata cum rasuris et cultellis et aliis artificiis.

(W6) Corrispondenza in esametri latini tra Dante Alighieri e il maestro edllo Studio Giovanni del Virgilio.

(CA) Viene fusa una seconda campana per la chiesa di S. Pietro di Guzzano.

1320

(HB) Taddeo, figlio di Romeo Pepoli ha preso la laurea ed è stato festeggiato da tutta la città. Tutte le arti hanno contribuito alle spese.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(SB) Il comune partecipa ufficialmente alle feste per il dottorato del figlio di Romeo Pepoli, Taddeo.

(42) Viene allargato il tratto di strada tra la seliciata di S.Francesco e la via Imperiale di S.Prospero (inizio via Ugo Bassi, via Cesare Battisti).

(44) I fiorentini ottengono libertà di transito per i proprio mercanti come avvveniva nel 1300.

(D2) ? Viene scritto in questo periodo il De officio inquisitionis nell'ambiente domenicano bolognese.

(VI) Si riaccende la guerra tra Castruccio Castracani e Firenze, che riceve aiuti da Bologna.

(VI) 29 settembre, provv.: aiuti di Bologna a Firenze contro Castruccio.

(VI) (?) Muore Federico da Montefeltro, capo dei ghibellini di Romagna.

(VI) (?) La lega guelfa di papa Giovanni XXII invia a combattere i ghibellini Filippo di Valois, nipote del re di Francia, mentre il papa invia come paciere il proprio legato Bertrando del Poggetto. In realtà Bertrando si deve contrapporre a Matteo Visconti.

(VI) 13 giugno, provv.: si deliberano aiuti a Filippo di Valois e si decide per una nuova spedizione contro Modena.

(VI) Filippo di Valois si accorda con i capi ghibellini Galeazzo e Marco Visconti e si ritira senza combattere in cambio di denaro.

(VI) Roberto invia come luogotenente regio in lombardia Raimondo da Cardona, che penetra grazie all'aiuto dei bolognesi, malgrado l'opposizione del Bonaccolsi che cerca di impedirgli il passo.

(VI) Bertrando del Poggetto, raggiunto da Raimondo da Cardona, scomunica nuovamente i Visconti e bandisce contro di loro una crociata.

(VI) 4 aprile, provv.: si decreta che i cancellati dai libri dei nemici della parte guelfa non siano molestati, ma che non possano ricoprire l'anzianato e che non possano partecipare ad alcun consiglio.

(VI) 20 marzo, provv.: si provvede alla difesa dei castelli e dei luoghi fortificati eretti contro i nemici esterni. Intanto la situazione del contado è di totale rivolta contro Bologna.

(VI) 14 aprile, provv.: viene revocato il permesso di porto d'armi per i privilegiati guelfi.

(VI) 27 settembre, provv.: il permesso di porto d'arme viene nuovamente concesso però ai soli componenti del consiglio, perchè si ritiene siano particolarmente odiati.

(VI) 17 settembre, provv.: si stabilisce che l'offeso debba presentare la sua querela al capitano che la dovrà portare per deliberazione al consiglio del popolo.

(VI) 18 settembre, provv.: venti cittadini appartenenti alle famiglie dei Gozzadini, Preti, Buvalelli, Beccadelli, Boatieri, Azzoguidi, ed altre, vengono dichiarati parificati ai nobili e ghibellini se commettono delitti come omicidi, ruberie, etc. Si tratta di avversari del Pepoli (maltraversi).

(VI) Fine anno: assieme alla provvigione del 18 settembre, altre modificano le istituzioni in quanto si decide che il bargello non si dovrà occupare delle cose del comune, ma solo dei ghibellini, e che dovrà esercitare non nel comune ma ad domum societatis beccariorum e sia invitato in comune solo se designato come sapiente. Si decide anche che il proconsole dei notai non si debba occupare del comune ma solo delle cose della società dei notai.

(VI) (?) Forse quest'anno (?) tumulti contro il Pepoli. Forse due di cui il secondo nasce dal proconsole dei notai Bambaioli dei Bambaioli che si oppone con successo alla rielezione del capitano del popolo uscente, appoggiato da Romeo Pepoli.

(VI) 3 febbraio, provv.: il comune partecipa alle feste per l'addottoramento di Taddeo, figlio di Roemo Pepoli.

(MP) Francesco Petrarca è a Bologna inviato dal padre per studiare legge. Descrive il palancato come un logoro steccato.

(W6) Corrispondenza in esametri latini tra Dante Alighieri e il maestro edllo Studio Giovanni del Virgilio.

(W6) Dopo quest'anno Guido Vernani da Rimini, lettore dello Studio, non è più generale dei Domenicani.

(TO) Riccardo di Bertolotto è investito dalla carica di Anziano per il quartiere di porta Procola.

(TO) Francesco Ramponi, dell'ordine dei Servi di Maria, viene fatto vescovo (continuerà ad occuparsi degli affari di casa ed andrà ambasciatore per Bologna da Filippo, re di Francia) di Cenedo.

(Rodolico) 3 febbraio: delibera del consiglio del popolo secondo cui viene data piena balia al podestà e agli anziani per sostenere le spese per i festeggiamenti per la conseguita laurea in diritto canonico di Taddeo, figlio di Romeo Pepoli.