Via del Porto, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Inferiore e Superiore

Via del Porto. Questa denominazione è applicata a due distinte contrade, che amendue si dirigono da levante, a ponente paralelle fra loro. L’ una che diremo via inferiore del Porto, comincia dall’ angolo di Malaquisto e discende alla Dogana del Porto. La sua lunghezza è di pertiche 82.02. 2 e la sua su perficie pertiche 98. 47. 3.

L’altra che diremo via superiore del Porto ha principio dalla via inferiore del Porto e termina alle mura della città.

Conta di lunghezza per tiche 93.02. 6 e di superficie 117. 38. 9. (Vedi via dei Murelli).

Via inferiore del Porto a destra.

Via inferiore del Porto a sinistra cominciando dalla via delle Pugliole di S. Bernardino.

NN. 1005, 1006, 1007, 1008, 1009. Stabili Torfanini. Il 10 settembre 1598, con rogito Cristoforo Guidastri il dott. Ercole Panzacchia tutore di Giovanni Torfanini affittò a Marcello Garzoni ed Emilio Bolognini anche come Procuratori degli Accademici Ardenti una casa grande con poco terreno attorno per anni 3, ed annue L. 275, la quale posta sotto Santa Maria Maggiore confinava l’orto del detto Torfanini da tre lati e la via pubblica del Naviglio.

Nella divisione fatta il 25 settembre 1642, con rogito Domenico Alboni, fra Giacoma del fu Giuseppe Ticinali Canobbi vedova di Gabrielle Torfanini, morto 21 luglio 1640, e i presidenti del Monte di Pietà toccò alla predetta vedova. Si dicono posti nella via del Porto in confine del canale del Cavadizzo, e sono valutati in quanto agli edifizi L. 12,000 e in quanto all’ orto L. 7,500. Totale Lire 19,500.

Il senatore Camillo del senatore Alessandro Paleotti. mecenate dei letterati dei suoi tempi. instituì l’Accademia degli Ardenti, detta poi Collegio del Porto non nel 1558, come dice il Fantuzzi, ma nel 1555 come rilevasi da un libro manoscritto autografo intitolato - Accademicorum Ardentium, eorundem Institutorum ac Praesidum lnsignia ecc. e da un rogito di Valerio Felice Zanatti Azzoguidi del 22 maggio 1692 nel quale si tratta delle convenzioni fra i presidenti dell’ Accademia del Porto, e i PP. Somaschi nel quale rogito si dice che il Collegio ebbe il suo inauguramento il 3 ottobre 1555.

Questo Collegio era governato da dodici gentiluomini detti Presidenti uno dei quali per turno era eletto priore e durava un mese. I primi Presidenti furon Camillo Paleotti, Tommaso Fava, Lucio Maggio, Paris Grassi, Vincenzo Leoni e Camillo Foscherara.

Gli alunni dovevano esser nobili nazionali, e forestieri e pagavano dozzena. Fra i primi contavasi Ercole Leoni, Alessandro Preti, Costantino Molina veneto, Pietro Fava, e Baldassarre Fava.

Il 3 ottobre poi 1555 fu aperto nella via dei Vinazzi in una casa del fondatore Paleotti e nel 1560 fu trasferito in uno stabile dei Bonfigli (non Bonfiglioli come dice il Fantuzzi) nella via del Porto N° 1007 e 1008 che fu poi ampliato con quello dei Torfanini. Quivi cominciò a prendere il nome d’ Accademia del Porto, che mantenne fino alla sua estinzione seguita nel 1733.

Il 22 maggio 1692 sotto il priorato di Giovanni Argeli fu data la cura di questo Collegio ai PP. Somaschi pei quali stipularono il P. D. Angelo Maria Pavia, e il P. D. Filippo Merolli come da rogito Valerio Zanotti Azzoguidi e si stabilì che i Somaschi pagassero ai Presidenti annue L. 600 per importo pigione delle case e dei mobili consegnati. A quei giorni viveva D. Sante Stancari col titolo di precettore raccomandato dai Presidenti ai Somaschi.

In simil guisa si stabilirono i Somaschi in Bologna avendo tentato da prima di avere il governo del Collegio di S. Tommaso d’Acquino, ma senza effetto. Fra gli uomini illustri sortiti da questo Collegio contasi a somma sua gloria il Pontefice Benedetto XIV, le cui armi trovansi inserite nel precitato manoscritto autografo - Accademicorum Ardentium ecc.

Come, e quando i Bonfigli e i Canobbi successori Torfanini vendessero questi stabili ai Presidenti dell’ Accademia del Porto non è constatato da nessuna notizia ufilciale.

Indebitato il Collegio, abbandonato da Somaschi, e sopresso furon acquistate queste proprietà da Valerio Boschi il quale vi stabilì una fabbrica di panni di lana conosciuta per fabbrica dell’ Accademia, che prosperò per qualche tempo poi decadde sul principiare del secolo XIX. Questi stabili condotti da Antonio Pasquini che con somma spesa e con molto successo vi continuò la fabbricazione delle pannine procurandosi molte macchine ultramontane adatte per questa importante ed utile manifattura e ne è ben degno il superstite Luigi. L’ orto è di tor. 3.

Si passa la Ponticella sul canale del Cavadizzo, ora del Naviglio.

Il 27 aprile 1718 il priore e i sindaci della Gabella Grossa concedettero precariamente alla marchesa Maria Giulia Albergati vedova del senatore Enea Magnani di fare a di lei spese sopra il canale Naviglio nel luogo ov’è costituita una pedagna di legno ed una ponticella di pietra, che passasse dalla piazza del Porto all’ osteria detta Albergati. Rogito Silvio Costa.

Li 23 marzo 1547 Paolo III approvò i capitoli riguardanti il nuovo Porto Naviglio dentro le mura della città.

Nel 1547 il Papa concesse di costruire il canale da Corticella alla città e di far il Porto entro la medesima.

Nel 1548 fu fatto il Porto attuale per scaricar le merci.

Il venerdì 17 febbraio 1548 furono approvati dal Reggimento i capitoli per il nuovo Naviglio da cominciarsi dal ponte di Corticella per condur le barche fin dentro Bologna per il Cavadizzo prescrivendo la costruzione di tre, o più sostegni. Questi capitoli furono sottoscritti dal Cardinale Legato Moroni e dal gonfaloniere Giacomo Zambeccari.

Per il canale di Reno che alimenta quello del Cavadizzo si osservi quanto si è detto nella via delle Moline, restringendo qui le notizie che hanno relazione alla storia del Porto delle Navi e al tratto inferiore del Canale.

Le navi anticamente si fermavano al Macagnano lungi un miglio circa da Bologna dove a spesa pubblica si è fatto un Porto.

Nel 1287 e 1288 si comprarono terreni alla Beverara, a Corticella, a Roc cadello, e al Macagnano per costruirvi strade e banchi a facilitazione del tran sito delle navi dal Porto a Corticella.

Nel 1393 fu stabilito che il canale, comprese le sponde, fosse largo piedi 37.

Si trova che il 21 giugno 1491 il Senato ordinò che si prendessero a frutto L. 1000 per il nuovo Naviglio che si stava facendo e cioè da Corticella fino alla Porta di Galliera.

Nel 1491 furono cominciati i sostegni per far venire le navi alla Porta di Galliera e furon finiti in dicembre del 1493.

Nel 1542 Paolo III eresse il Monte Nuovo, e nel 1551 Giulio III il Monte Naviglio per fare il canale da Corticella a Bologna.

Nel gennaio e febbraio del 1548 si aprì il canale da Corticella a Bologna.

L’ otto gennaio 1497 il luogotenente, gli Anziani e i Sedici Riformatori comandarono una processione da farsi fino al ponte, fuori di Galliera, per benedire le prime navi, che dovevano poi condursi per il nuovo canale Naviglio fatto dal ponte di Corticella fino alla Porta di Galliera.

Il venerdì mattina 10 gennaio, Giovanni II Bentivogli con molti signori venne da Corticella a Bologna per il nuovo canale.

Il 13 dicembre 1496 il conte Ercole Bentivogli a nome dei Sedici Riforma tori locò a Pietro Ghisilieri muratore del canal Naviglio da Bologna al ponte di Corticella, il mantenimento di detto canale e dei legnami necessari e ciò a beneplacito dei detti Riformatori i quali promisero al Ghisilieri di pagargli L. 13 mensili.

Il 3 gennaio 1287 il capitano, il popolo, gli Anziani, i Consoli del Comune di Bologna, fecero gli statuti e le provvisioni, coi quali ordinavano che tutti quelli che volevano andare a Ferrara in nave, ovvero da quelle parti, andassero al Porto del Macagnano che era presso le gualchiere del Comune di Bologna, e nessuno potesse andare ad altro Porto per mandare mercanzia a Ferrara sotto pena di L. 10. Rogito Bernardino Bambaglioli.

Secondo il Ghirardacci questo Porto era stato fatto nel 1284, e secondo altri nel 1286. Esso non era distante che un miglio dalla città, e qui si face van sosta le barche che prima si erano fermate a Corticella.

Il 23 gennaro 1438 Eugenio PP. IV si parti dal palazzo del Comune di Bo logna andò in castello, e la mattina a ore 12 montò in nave al Porto del Ma cagnano per recarsi a Ferrara ove inaugurò il Concilio.

Circa il 1515 il Porto del Macagnano fu abbandonato e si riattivò quello di Corticella che con rescritto del 3 ottobre 1526 del governatore di Bologna Gregorio Geri fu provveduto a private spese di Magazzeno.

Il 5 maggio 1548 i sindaci della Gabella Grossa, e il Reggimento da una parte, Giacomo Barozzi detto il Vignola con Giacomo Manualdi dall‘ altra, passarono i capitoli e convenzioni per fare un naviglio dal ponte di Corticella fin dentro le mura di Bologna in luogo detto il Cavadizzo colla spesa di scudi 6000 d’ oro i quali capitoli eran stati in prevenzione approvati da PP. Paolo III nell’ aprile dell’ anno antecedente. Rogito Giovanni Sassoni e Giacomo Bocca mazzi.

Le navi cominciarono a venire il 23 ottobre 1550. I sostegni si eran co minciati nel 1448. Il primo sostegno del Battiferro cominciò a lavorare nel 1569.

La casa e i terreni della Bova o Bua furon venduti dal senatore Casali.

Nel 1581 il cardinal Cesi fece selciare la strada del Porto Naviglio fino alle Pugliole e fece fare i murelli di pietra mettendo una imposta di un bolo gnino per ogni capo di mercanzia di mezza soma per tanto tempo quanto bastasse per pagare la fatta spesa.

Nell’anno suddetto fu finita la piazza del Porto del Porto delle navi, e fabbricato il coperto per custodia delle merci che venivano dall’ estero per il canale.

Partiva ed arrivava la sera e la mattina d’ ogni martedì dell’ anno una barca corriera che convogliava merci e passeggeri per Venezia e viceversa.

Il 28 giugno 1554 Antonio e fratelli Negrelli alias Cortellini promisero di esercitare fedelmente l’ufilzio di corrieri di Venezia. Rogito Alberto Zanolini. Questi corrieri cessarono dopo il 1816.

N. 985 di questa strada segna l‘ orto Marescalchi di tornature 3. 56.

N. 991 quello già di Riniero Oretti di tornature 2. 108.

N. 992 quello dell’Annunziata Bacchelli di tornature 2. 60.

La via superiore del Porto non olfre nulla nè a destra nè a sinistra degna di rimarca e termina alle mura della città.

Aggiunte

1530 16 novembre. Isotta vedova di Alessandro Fava e Cornelio del fu Pietro Fava pagarono ad Annibale del fu Cesare Calcina PP. Florio Armi L. 350 a saldo di prezzo di una casa con orto di tornature 5 circa contigue, poste sotto Santa Maria Maggiore in luogo detto alle Pugliole, venduta da detto Cesare Calcina al fu Romeo Fava per L. 600, rogito Andrea Muletti. Confinava la via pubblica da due lati, gli eredi di Basotto Fantuzzi, il Cavadizzo ed altri.

Questo stabile doveva essere nella strada inferiore del Porto a sinistra, e confinava con due strade e certamente trovavasi nell’ angolo delle Pugliole di S. Bernardino dalla parte del Porto Naviglio.