N.1724

Stabile dei Boncompagni, e forse da loro abitato prima della fabbrica del loro palazzo (1).

Il primo di questa famiglia a stabilirsi in Bologna fu Giovanni da cui venne Pietrino, chiamato poi Pietro, notaro, che ebbe due figli, cioè Dragone, e Gasparo. Il detto Gasparo fu padre di Iacopo, scelto con altri alla difesa e sorveglianza di Bologna dopo la cacciata dei Bentivogli. Il figlio Cristoforo acquistò molte ricchezze col traffico. Nella divisione fatta tra i suoi figli, la casa che Cristoforo aveva fabbricata con tanta spesa, toccò ad Ugo che fu poi Gregorio XIII. Il Dolfi, il Negri ed altri storici ritengono per molto antica questa illustre famiglia.

Nel 1531 Cristoforo era banchiere. Questo Cristoforo, interrogato perchè avesse fabbricato cosi bella casa dietro la Metropolitana di S. Pietro, dicesi che rispondesse: "Per un Cardinale" e ciò per essergli stato predetto che uno de' suoi figli sarebbe fatto Cardinale.

Nel 1507 abitavano sotto la parrocchia dei SS. Senesio e Teopompo, e nel 1531 sotto i SS. Giacomo e Filippo dei Piatesi.

In Napoli erano aggregati al seggio di Capuana. Furono nobli Veneziani, senatori di Bologna nel 1569, e Grandi di Spagna di prima classe. Ebbero sepoltura in San Pietro fino dal 1408, e la capella dei Re Magi, parimenti con sepoltura, in S. Martino gli apparteneva nel 1510. La capella in S. Pietro fu ornata di preziosissimi marmi dal Cardinal Iacopo, e in essa sono sepolti i due Cardinali Girolamo, e Iacopo.

Furono Duchi di Sora, Signori d' Arpino e Rocca Secca, Conti d' Aquino ed Isola, Marchesi di Tignola, Principi di Piombino, e dell'isola d' Elba. Un ramo Boncompagni assunse le armi, e il cognome Ottoboni, ed ebbe il Ducato di Fiano.

Don Gregorio I, Duca di Sora, sposò Donna Eleonora Zappata, erede di casa sua, che fra le altre proprietà gli portò la villa Suburbana di Roma.

Il Cardinal Girolamo comprò il palazzo di Roma nel Rione di Parione.

Gli antichi possedimenti nel Bolognese li avevano a Pizzocalvo, Caselle, Farnè, e luoghi circonvicini, siccome due palazzi, uno sul Colle in faccia alla chiesa di Pizzocalvo, detto il palazzo dei Boschi, di forma ordinaria ed antica, e l' altro più basso sulla strada Romana presso S. Lazzaro, detto il palazzo di S. Lazzaro, magnifico e di bellissima architettura, benchè non sia fatto che il piano inferiore. Nella chiesa di Pizzocalvo sono dipinti nelle tavole degli altari i ritratti di Boncompagno fratello di Gregorio XIII, e di altri di questa casa. Questa tenuta di S. Lazzaro, della rendita circa di Scudi 3000, sul principio del secolo XVIII fu alienata ai Falconieri per pagar debiti. Il Contestabile Colonna, dovendo pagare l' appanaggio agli eredi di D. Marcantonio Colonna, comprò questa tenuta dai Falconieri, che fu goduta in usufrutto da Donna Diana Paleotti, di lui vedova, finchè visse, ed in proprieta fu assegnata alle figlie di detto Marcantonio, cioè Donna Leonora moglie del conte Sicinio Pepoli, e Donna Anna moglie del conte Riniero Aldrovandi. Questi, dopo la morte di Donna Diana, divisero la tenuta.

Il palazzo detto dei Boschi con parte dei terreni toccò agli Aldrovandi, che la vendettero ai Berti di Pizzocalvo. I Pepoli conservarono la loro parte. Colla detta tenuta passarono ai Falconieri vari casamenti in Bologna, e botteghe sotto il voltone della Madonna del Popolo, che furono pure divise fra i Pepoli e gli Aldrovandi. Le predette botteghe furono acquistate da Montignani, ed erano quelle ove Cristoforo, padre di Gregorio XIII, esercitava l'arte della merceria. Presentemente hanno una villa in Roma presso Porta Pinciana, che è eredità della principessa di Piombino.

Don Antonio di Don Ugo, Duca di Sora, senator VI, sposò Donna Maria Leonora Boncompagni Lodovisi, principessa erede di Piombino e figlia di D. Gregorio suo fratello. Morì nel 1731. Fu cavaliere di Calatrava. Ottenne dispensa per sposare la nipote. Nel 1707 successe nel senatorato al Duca Gregorio suo fratello per nomina del Senato.

Boncompagno di Cristoforo, fratello dì Gregorio XIII, entrò senatore li 18 gennaio 1569 in luogo del conte Alamanno Isolani. Fu il primo senatore della sua famiglia. Morì li 9 luglio 1587, e fu sepolto nella capella sotterranea di S. Pietro. Nel 1572 il Duca di Ferrara mandò Alessandro Fiaschi, nobile Ferrarese, a rallegrarsi con Boncompagno per l' elezione di Gregorio. Li 3 giugno 1572 giunse a Bologna Pietrantonio Bardi conte di Vernio a prestare lo stesso officio a nome del Gran Duca di Toscana. . Li 7 giugno dell' anno medesimo, Ottavio Farnese, Duca di Parma, essendo di passaggio per Bologna diretto per Roma, andò a far visita al detto Boncompagno. Li 25 maggio 1572 arrivò a Bologna Ippolito Fiossi spedito ambasciatore dal Duca di Savoia a Roma per complimentare il nuovo Papa, e visitò anche in Bologna, a nome di detto Duca, il fratello del Papa. Li 20 settembre 1577 partì segretamente alla volta di Roma mostrando d' andare a Pizzocalvo, ma saputosi ciò dal Papa, lo fece tornare a Bologna senza neppure aver veduto Roma. Ebbe in moglie Cecilia Bargellini.

Girolamo di Boncompagno, senator II, nipote di Gregorio XIII, sposò Ippolita Volta. Fu cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro. Era della parrochia di S. Pietro. Li 9 Febbraio 1578 fu mastro di campo nel torneo dato nel Pavaglione. Nel 1605 fu uno degli ambasciatori mandati a Roma a prestar obbedienza a Paolo V, e nel 1591 ad Innocenzo IX. Essendo debitore in Roma della contessa Fulvia Sforza, e di altri, come fideiussore in solido col Cardinale Filippo suo fratello, di scudi 14000, fu contro lui rilasciato mandato dall' Auditore di Camera Apostolica, per il quale furono subastati i beni mediante editto pubblicato in Bologna li 20 marzo 1595 per gli atti di Orazio Cesari notaro allegato del foro civile. Fu nominato ambasciatore nel 1605 per congratularsi con Leone XI della sua assunzione, ma non vi andò per esser sopraggiunta la notizia della morte del Papa. Nel 1613 entrò Gonfaloniere per la terza volta, nella qual occasione ornò il suo palazzo alla moderna, e fu il primo ad introdurre nei palazzi lo sfarzo moderno dei mobili, togliendone quelli di antico modello.

Don Gregorio di Don Iacopo, Duca di Sora, senator III, marito di Leonora di Don Gio. Battista Zappata, primogenita di sua casa, ed erede. Fu fatto senatore nel 1622 in luogo di Girolamo suo cugino.

Don Gregorio di Don Ugo, Duca di Sora, senator V, fu marito di Donna Flaminia di Don Tolomeo Gallio Duca d' Alvito, morta nel 1679; poi di Donna Ippolita Ludovisi Principessa erede di Piombino nel 1681, morta nel 1733. Morto il Principe Don Gio. Battista Lodovisi senza figli, e morta una sorella primogenita oblata in Torre degli Specchi di Roma, Don Gregorio succedette nelle ragioni di Donna Ippolita Lodovisi di lui moglie, e sorella di detto Gio. Battista, nel principato di Piombino, e altri stati di proprietà Lodovisi, e nel Gran Ducato di Spagna di prima classe. Nacque Don Gregorio nel 1641. Mori in Roma di podagra salitagli improvvisamente al petto, in età di anni 65, e fu sepolto in Sant'Ignazio.

La famiglia attuale Boncompagni deriva da Iacopo figlio di Gregorio XIlI, il quale nel 1580 acquistò il Ducato di Sora da Francesco Maria dalla Rovere Duca d'Urbino per 110000 ducati. Nel 1577 acquistò da Alfonso II, Duca di Ferrara, il marchesato di Vignola per 7000 ducati. Nel 1583 comprò da Alfonso d'Alvaros, marchese di Pescara e del Vasto, la signoria d' Arpino, di Rocca Secca, e la contea d' Aquino per 190000 scudi d'oro. Fu cavaliere di Calatrava, ed ebbe una commenda in Ispagna della rendita di scudi 10000, ed era gran cavaliere dell' ordine. Quando suo padre fu fatto Papa era esso agli studi in Padova, e subito li 29 maggio 1571 lo chiamò a Roma, lo fece Castellano di Castel Sant'Angelo, Governatore di Borgo, e Governatore Generale delle armi di Santa Chiesa. La nomina a quest' ultima carica fu fatta avanti i Cardinali li 23 aprile 1573. Nel gennaio del 1576 sposò Costanza Sforza del conte di S. Fiora, Romano, con dote di scudi 5000. La notizia della sua morte, seguita in un Isola del Ducato di Sora li 18 agosto 1612, giunse a Bologna li 4 set tembre dello stesso anno. Era d'anni 64; tutte le campane di città suonarono le Ave Maria. Fu sempre tenuto occulto da suo padre finchè non fu innalzato al Pontificato, che fattolo a sè venire subito dopo la sua assunzione, il Cardinale S. Carlo Borromeo ebbe a dire, che se lo avesse saputo non gli avrebbe dato il suo voto. Ciò riferito a Gregorio disse poco contare lo sapessero gli altri quando lo sapeva lo Spirito Santo.

Don Ugo di Don Gregorio, Duca di Sora, senator IV, fu marito di Donna Maria di Don Francesco Maria Ruffo Duca di Bagnara. Morì nell'ottobre del 1676, e sua moglie morì nel maggio del 1705 d'anni 88.

1486, 18 luglio. Giacomo del fu Gasparo Boncompagni comprò dai Canonici e dai preti di S. Pietro di Bologna una casa con due cortili, posta sotto S. Giacomo dei Piatesi. Confina la via davanti e di dietro (questa via è la Boncompagni) Nicolò Castellani, e gli eredi di Filippo Maroni. Rogito Agamenone Grassi. Questa casa fu pagata L. 830 d' argento.

1489, 8 novembre. Licenza data dal pubblico a Giacomo di Gaspare Boncompagni di atterrare e di erigere la sua casa sotto S. Giacomo dei Piatesi. Rogito Giacomo Cevenini.

Li 18 novembre del 1493 Paolo Banzi aveva comprato da Lanzelotto Bagarotti, mansionario di S. Pietro, per L. 80, una casa vecchia sotto S. Giacomo dei Piatesi, rogito Francesco Formaglini. Li 20 aprile 1517 Giacomo Boncompagni comprò da Paolo e da Pierantonio, fratelli Banzi, la metà di una casa sotto S. Giacomo dei Piatesi, in confine di vie pubbliche davanti e di dietro, di altra piccola casa dei venditori a mezzodì, posta in confine di Giustiniano Zapolini, e della casa del compratore posta a settentrione, per L. 500. Rogito Battista de' Buoi.

1517, 23 ottobre. Giacomo Boncompagni compra per L. 160, dall' arte dei merciai, parte di una casa posta sotto la predetta parrocchia, la quale confina con strade a ponente ed a settentrione, col compratore da più lati, e con Bernardino Mazzoli, la qual casa era del fu Nicolò Castellani, e poscia de' suoi figli debitori a dett' arte. Rogito Gio. Battista de' Buoi.

Ciò posto la casa del Castellani era nell' angolo della via Monari, e comprendeva il N. 1725 della via Donzelle, e il 1669 della via Monari.

1518, 20 aprile. Lo stesso Giacomo fece acquisto del resto della casa di Paolo, ed altri dei Banzi. Rogito Giulio Nappi.

1522, 9 ottobre. Cristoforo Boncompagni comprò la metà della casa di Alessandro Roversi. presso i Banzi e i Boncompagni. Rogito Giulio Nappi. Li 22 ottobre susseguente comprò l'altra metà per L. 130. Rogito Battista de' Buoi.

1544, 9 agosto. Concessione all' onesto cittadino Cristoforo Boncompagni di piedi 4 1/2 di suolo pubblico presso la casa di Evangelista Paltroni, per condurre a retta linea la facciata della sua casa che aveva nel vicolo di S. Giacomo dei Piatesi. Per case dei Paltroni devonsi intendere le loro stalle in faccia al N. 1732 di questa strada.

1579, 6 agosto. Boncompagno Boncompagni compra da Agesilao Zanetti, e da Giustina Beltrami di lui moglie, una casa con due botteghe sotto S. Filippo e Giacomo dei Piatesi, per L. 6000. Rogito Bartolomeo Vasselli.

Li 17 dicembre 1650 Don Ugo del fu Gregorio Boncompagni, a rogito di Giacomo Bernasconi notaro di Roma, vendette vari beni di campagna, otto case in città, e sette botteghe dalla Madonna del Popolo, per scudi 70000 da paoli 10, a Orazio Seniore Falconieri. Le case suindicate furono:

In via Monari i numeri 1667 e 1668.

In via Boncompagni i numeri 1716 e 1717.

In via Donzelle il N. 1724.

In via Canonica il N. 1720.

In via Carbonara il N. 1698, e il N. 1692 che comprendeva il 1663 in via Monari.

Li 7 dicembre 1734 Donna Anna Colonna Aldrovandi, e Donna Eleonora Colonna Pepoli, comprarono da Orazio iuniore Falconieri di Roma, otto case e sette botteghe dalla Madonna del Popolo in Bologna. Rogito Lodovico Ricci Romano.

Nel 1774 questa casa fu acquistata dal dottor medico Gio. Lodovico Coralupi di Castelfranco, che la rimodernò. La sua eredità passò ai Belletti pure di Castelfranco, i quali la vendettero a D. Innocenzo di Francesco Zanetti Tommasi, canonico di San Pietro, morto li 24 giugno 1823, che lasciò questo stabile ad una sua nipote, Anna Zanetti maritata in Cesari de Maria.

(1) Notizie su Papa Gregrio XIII tratte da un libretto di proprietà del Guidicini