Armando Quadri (Via)

Via Armando Quadri.

Da piazza Aldrovandi a via Begatto

Quartiere San Vitale.

Prima documentazione dell'odonimo: 1949.

Questa via non fu descritta dallo Zanti ed il primo autore che ne parlò fu il Banchieri nel 1635. L'antico nome era Cantarana ed il Banchieri lo spiegò con la presenza del fossato della seconda cerchia nella vicina piazza Aldrovandi (già Seliciata di Strada Maggiore) nella cui acqua vi sarebbe stato gran numero di rane il cui intenso gracidare generò il nome della via: Cantarana.

Per tutti gli autori successivi fu sempre identificata coma Cantarana e soppravvisse come Via Cantarana alla riforma toponomastica del 1873/78.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale fu intitolata ad Armando Quadri, caduto per la Liberazione (delibera cons. del 16 aprile 1949).

Va detto che troviamo il nome Cantarana nel 1566 in un rogito di Girolamo Fasanini documentato dal Guidicini (I, 187) ed anche nel 1544 (13 giugno, concessione del senato, documentata sempre dal Guidicini (IV, 353)).

La spiegazione del Banchieri sembra abbastanza logica, tanto più che il toponimo Cantarana, con il significato dato dal Banchieri, lo ritroviamo altrove in Italia in più luoghi (Fanti, II, 651).

Senonché, come lo stesso Fanti fece notare (II, 652), quando il Banchieri scrisse e quando l'odonimo nacque (non prima del XVI secolo), la fossa in piazza Aldrovandi era già stata colmata da più di duecento anni.

Quindi non furono le rane del fossato ad avere generato l'odonimo. Il Fanti (Ibidem) rilevò che nel milanese il termine cantaranna è sinonimo del nostro androna, con il significato di fogna, chiavica. Quindi non rane, ma chiaviche, secondo il Fanti.

L'importazione dal milanese di cantaranna pare poco probabile, sia perché non vi sono altri casi simili, sia perché a Bologna esisteva già, ed era abbondantemente usato, il termine Androna.

Preferisco pensare all'Androna di San Tommaso, che correva lungo via Begatto e di cui, all'altezza di via Armando Quadri, si staccava un ramo che raggiungeva Piazza Aldrovandi immettendosi nel ramo del Canale di Savena tombato nella piazza stessa. Questa diramazione dell'Androna di San Tommaso, circa trenta metri a nord di via Armando Quadri, ancora nel 1835 (Catasto Gregoriano) aveva un consistente tratto scoperto tra le case.

Cantarana, tra le vie della zona, era quella più vicina a questo tratto scoperto.

Probabile quindi che le rane ci siano state davvero e che la via dove il gracidare si sentiva più forte fosse proprio la nostra Cantarana.

Fonti citate in questo articolo.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.