N.530

Stabile che del 1471 era di Leonardo Lionori, e del 1566 del cav. Bocaferri, poi Bianchini, indi di D. Paolo e fratelli Casalini, venduto li 23 maggio 1674 a Michele del fu Domenico Vannizzi, Rogito Domenico Maria Boari.

L'ultimo Vannizzi fu dottore, e morì giovane nel 1698. Ebbe un fratello frate dell'ordine eremitano Girolamino, ed una sorella maritata a Parma.

Li 12 febbraio 1761 il conte Ignazio e fratelli Cavatorti degli Oddi di Parma vollero venderla, come si ha per gli atti Sachetti.

Nel 1778 Giacomo Dotti, architetto del Senato, figlio di Francesco Carlo, nato nel comune di Brescia a due miglia da Como, anch'esso architetto del Senato, morto il 2 giugno 1759 d'anni 89, compì questo stabile, ed alzò la facciata. I suoi creditori lo vendettero all'ingegner Serra di S. Gio. in Persiceto (Vedi Gangaiolo delle Pugliole N. 1338).