Calcavinazzi, o Calcavinazza, comincia nella via dei Vetturini e termina in via Battisasso.
La sua lunghezza è di pert. 11, 09, 0, e la sua superficie di pert. 19, 50, 3.
Questa strada prima dell' apertura di quella dei Vetturini poteva comunicare con il vicolo ora detto della Zecca, altrimenti non avrebbe potuto avere altro sfogo, cosa che non apparisce dagli antichi rogiti, per cui si ritiene assolutamente che comunicas se col vicolo della Zecca. Nei tempi posteriori all' apertura della via dei Vetturini si trova spesse volte nominata via dei Marescalchi e ciò per esservicisi stabiliti vari ma niscalchi del mestiere.
Calcavinazzi a destra entrandovi per la via dei Vetturini.
N. 624. La casa nell' angolo della via Calcavinazzi e dei Vetturini era di Cattina moglie di Andriuzzo Donzelli, che la donò li 30 dicembre 1450 a frate Nicolò di lei nipote servita professo in S. Giuseppe di Galliera. Rogito Matteo Caprara, nel quale si qualifica per casa grande sotto S. Sebastiano in via Calcavinazzi. Consta dall'inventario legale dell' eredità di Pietro Maria del fu Gio. Battista che la sua casa era sotto la parrocchia di S. Sebastiano rimpetto all'osteria degli Angeli (Vedi via Vetturini N. 89) in confine di Giulio Fondazza, di Andrea Raigosa e della casa nuova di Mezzovillani, la qual casa nuova (poi osteria dell' Aquila Nera) è in Calcavinazzi. Il detto Pietro, ultimo della sua famiglia, morì in questo stabile, e fu suo erede Filippo Macchiavelli marito di Elena sorella di detto Mazzovillani. I Mezzovillani discendevano da Mezzovillani Bonzagni figlio di Rolandino lanarolo, ed ebbero illustri parentele e molte ricchezze.
1569, 11 ottobre. Filippo Macchiavelli erede di Pietro Maria Mezzovillani, dà in permuta a Bartolomeo di Gio. Battista Gandini una casa con sei botteghe sotto San Sebastiano in via Nuova. Confina coi Calcavinazzi ed un forno che poi fu di Nicolò Cavazzoni, il tutto valutato L. 7600. Rogito Girolamo Leoni ed Andrea Mamellini.
1627. Dondini fu erede dei Macchiavelli, e di questi, Vincenzo Mamellini, come da rogito Pellegrino Aretusi.
1716. Spettava in tale anno all'eredità Carrati, e Sighicelli.
Nel 1681 in questa casa vi era il dazio delle Feste e Brazzadelle così chiamate a quei tempi.
1746, 19 giugno. Fu data facoltà agli assunti di sgravamento, di vendere a Gioseffo Maria Calvi una casa in Calcavinazzi, presso l'osteria dell' Aquila Nera per L. 3000.
N. 623. Casa ad uso di osteria all'insegna dell' Aquila Nera, che nel precedente numero vien qualificata per casa nuova dei Mezzovillani nel 1563.
Nel 1715 era di Bartolomeo Bonfiglioli. Passò al Capitolo di S. Petronio, poi a Sante Franchini.
Calcavinazzi a sinistra entrandovi per la via dei Vetturini.
Fianco della locanda del Pellegrino.
Una memoria del 1445 risguardante le case dei Canetoli, indica una casa ad uso stalla presso Calcavinazzi affittata a Marchione Barbarigo per L. 7. Rogito Bartolomeo da Meglio delli 15 luglio 1445.
Aggiunte.
1470. 1 febbraio. Compra Lodovico del fu Andrea Mezzovillani da Gabrielle di Antonio da Fagnano una casa sotto S. Sebastiano, in via Calcavinazzi, in confine di due strade, d'Alberto d'Alemania dal Fieno, di Gio. Pettenaro, per L. 125. Rogito Nicolò di Bonifacio da Loiano.
1520, 20 maggio. Virgilio Castelli aveva due case unite sotto S. Sebastiano in confine della via Calcavinazza e di altra via. Questo rogito la chiama così, e ciò addimostra la varietà che dai notari si praticava nell'indicazione delle strade.
1534, 28 settembre. L'Ornato concede a Gio. Battista Mezzovillani di dirizzare a linea retta i muri della sua casa che ha sotto S. Sebastiano fra la via Nuova (Vetturini) e la strada Calcavinazzi, e di occupare piedi 2 1/2 di suolo pubblico.