N.dal 34 al 36
Dicesi che nel 1301 il N° 34 appartenesse alla famiglia Malpigli mentre si trova che il 2 gennaio Nicolò Michele Malpigli dottore vendetto al dott. Bernardino del fu Ghirolo Zambeccari una casa sotto S. Giacomo dei Carbonesi, che confinava cogli eredi di Giovanni da Lignano da due parti, le scuole del dott. Floriano Sampieri, e la via pubblica per L. 130. Rogito Nicolò Foglia.
Queste case erano indivise fra Galeotto Gaspare, e Africano Canetoli, e Antonio Castellano Vescovo d'Imola, Paolo soldato, Astorgio dottore di leggi, Battista, Lodovico, e Bartolomeo fratelli, e figli del fu Tommaso di Paolo dalla Volta successori dei PP. di S. Michele in Bosco, o dei Celestini, eredi del predetto Floriano Mezzovillani, al quale appartennero tutti i suddetti stabili posti in strada S. Mamolo sotto la parrocchia di S. Giacomo dei Carbonesi.
Li 2 dicembre 1460 la parte Canetoli fu aggiudicata alla fabbrica di San Petronio a pregiudizio di Galeotto, Gaspare, e Affricano Canetoli come partecipi dell'assassinio d'Annibale I Bentivogli. Rogito Domenico Muletti.
La casa grande confinava presso il fu Battista de Sancto Petro, e poi presso i Volta in causa di un orto del detto Sancto Petro, nella parte posteriore, presso altra casa di detto Sancto Petro che una volta era ad uso di scuola verso settentrione, e occidente, e in oggi coi Volta, presso certa via verso settentrione per la quale si va alle stalle presso certa casa dei detti Canetoli, che fu già di Marco, e fratelli da Canetolo da due lati, e cioè a settentrione, e di dietro, poi presso l'infrascritta casa ereditaria del fu Floriano Mezzovillani a mezzodì, presso il fu Dondidio calzolaro, e presso i Volta.
Altra casa (che li 2 gennaio 1409 era del dott. Nicolò Malpigli, e per esso venduta al dott. Bernardino del fu Ghirolo Zambeccari per L. 130. Era posta sotto S. Giacomo dei Carbonesi, in confine degli eredi di Giovanni da Lignano da due lati, delle scuole del dott. Floriano Sampieri, e della via pubblica: Rogito Nicolò Foglia) la qual casa fu poi di Battista, e fratelli di Canetolo come sopra, e in confine dei successori di Giovanni da Lignano a settentrione, mediante certa viazzola destinata al servizio di detta casa, e della casa grande per andare alle stalle, che aveva ingresso in S. Mamolo. Confinava ancora la casa grande che fu già di Floriano Mezzovillani.
Una casa indivisa coi Volta contigua a detta casa da due lati cioè a settentrione, e di dietro, o presso il fu Gerardo Lanfranco. Questi stabili nel 1715 erano dei Campeggi.
1656 6 novembre. Antonio Volta dall'Armi vendette al conte Astorre Ercolani la parte sinistra di una casa in S. Mamolo presso il senatore Legnani.
La metà dal mezzo della porta verso mezzogiorno era del marchese Angelo Marsili Rossi per eredità di Maria Ginevra di Prospero Francesco Maria Malvezzi erede ed ultima di quel ramo che fu divisa fra i Marsili, e gli Albergati maritata in uno di essi siccome rilevasi dalla divisione stipulata a rogito Antonio Giovanni Pilla del 16 novembre 1745. Questo stabile fu stimato L. 11,428 li 5 luglio 1745 dal perito Viaggi Domenico, e tutta la parte verso settentrione, e fino al vicolo chiuso che separa queste case dal palazzo Legnani, spettava agli eredi Legnani, venduta da Giacomo e fratelli Campeggi il 2 agosto 1759 per L. 15,000 al senatore Girolamo Legnani. Rogito Massimo Meggiè.
Il predetto compratore del N° 36 costrusse un teatrino per burattini, nel quale in carnevale si recitò per molt' anni commedie estemporanee con intermezzi in musica.
L'arco con cancello di ferro che viene in seguito chiude il vicolo che si disse delle Stalle ricordato nel precedente N° 34 il quale piegava a sinistra, e sboccava nella via dei Libri, e probabilmente continuando verso oriente terminava anche nella via del Cane.