Nome moderno(2015): Via Zamboni.
Guidicini.
Strada S. Donato comincia dalla porta della città, e termina alla piazza di porta Ravegnana.
La sua lunghezza è di pertiche 233, 3 e la sua superficie di pertiche 476, 2 non compresa la piazza del teatro nuovo che è di pertiche 89, 74, 6, e la piazzetta di S. Donato che è di pertiche 35, 58.
Nel 1256 si pubblicavano i bandi in Strada S. Donato davanti la casa di Bualello di Grogno di Pasquale drappiere, in capo ali' androna dei Bagnaroli.
Nel 1289 pubblicavansi presso la casa dei Pelli davanti la chiesa della Maddalena, e sopra il ponte della Savonella Secca.
Nel 1492 furono levati.i portici di legno a levante, dall'imboccatura di Strada S. Donato in porta Ravegnana fino alle case di Riniero Bianchetti, per allargare la strada che appena bastava per il passaggio di un carro di fieno.
Particolari tratti dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Porta San Donato
Strada S. Donato a destra cominciando dalla porta della città e terminando alla piazza di porta Ravegnana
Si passa la Braina di Strada S. Donato.
Via Zamboni 72 (N.2570, N.2571)
Si passa il Borgo della Paglia.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
(Nord Est verso destra) Proprietà delle case con gli antichi numeri 2580, 2581, 2582 e 2583.
(1) Famiglia Piatesi
Via Zamboni 34 (N.2593) - Palazzo Gotti
Si passa la via del Guasto.
Via Zamboni 30 (N.2595) - Teatro Nuovo e Guasto del Palazzo Bentivoglio
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
In alto è il Nord Est. Il Teatro Nuovo è il Teatro Comunale. A destra è via del Guasto, a sinistra via Castagnolii. Sono disegnati anche i vicoli del Teatro Nuovo (due stradelli aperti nel 1779 e nel 1792) e il giardino Felicori.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
(Nord est verso destra). Situazione delle proprietà a metà del XVI secolo delle case in angolo tra Strada San Donato (via Zamboni) e via di Mezzo (via Marsala).
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Disegno ricostruttivo del Palazzo Bentivoglio. In basso è Strada San Domato (via Zamboni) e a sinistra via de' Castagnoli. La torre del palazzo Bentivoglio è in via de' Castagnoli.
Si passa la via dei Castagnoli.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Palazzo Manzoli, con le proprietà come da documenti del 1506.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
(Nord Est verso destra). Situazione delle proprietà tra XV e XVI secolo dell'area poi occupata dal palazzo Malvezzi Campeggi.
Via Zamboni 20 (N.2599) - Palazzo Magnani
(7) Famiglia Magnani
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Palazzo Manzoli, con le proprietà come da documenti del 1564.
(8) Famiglia Manzoli
Si passa la via del Carro.
La piazzetta di S. Donato ebbe principio dall' allargamento della strada rimpetto alla chiesa, atterrando un muro di Bonacursio Scannabecchi nel 1294.
Lodovico di Marchione Manzoli per scoprire il prospetto della sua bella casa fece atterrare la chiesa di S. Donato, che era a linea del detto suo palazzo, e rifabbricarla in pochi mesi più addietro nel luogo dove presentemente si trova. Il giovedì 27 maggio 1454 si cominciò la demolizione, per la quale concorsero nella spesa anche i parocchiani. In quest' occasione la piazzetta prese il nome di piazza dei Manzoli, nella quale, in novembre del 1562, fu dato un torneo pel matrimonio di Giovanni Malvezzi con Antonia Sampierì.
Via Zamboni 10 (N.2603) - Chiesa Parrocchiale di San Donato
Si passa la via Canonica di S. Donato.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Case comprese tra la chiesa di San Donato (a destra) e la chiesa di San Marco (a sinistra). Al centro, tra le case con gli antichi numeri 2606 e 2606 c'è l'Androna di San Marco (vedi sotto).
Via Zamboni 8 (N.2604) - Casa Crescenzi
Si passa un vicolo che va alla via dei Giudei, già detto androna di S. Marco, chiuso per decreto delli 23 dicembre 1660 a favore di Giuseppe Maria e di Antonio Maria Zamboni, coll'obbligo di mettere due portoni agli sbocchi del medesimo, e cioè uno in Strada S. Donato e l' altro in via de' Giudei.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
(Nord verso destra) Androna di San Marco, tra Strada San Donato e via Giudei.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Dettaglio delle proprietà dell'antico numero 2606 all'inizio del XIV secolo.
Strada S. Donato a sinistra cominciando dalla porta della città fino a porta Ravegnana.
Via Zamboni 59 (N.2526) fotografia di Dario Uri © Copyright 2015 Dario Uri - All rights reserved
Via Zamboni 55 (N.2521, N.2522, N.2523)
Via Zamboni 49 (N.2519) - Chiesa Parrocchiale di Santa Maddalena
Si passa il Borgo di S. Giacomo.
Li 27 aprile 1573 fu concesso a Cristoforo Poggi di far portico alle sue case in retta linea, dal Borgo di S. Giacomo fino al suo palazzo, le quali case passaron poi a diversi proprietari.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
(Nord est verso sinistra). Dettaglio delle antiche proprietà delle case sulla Strada San Donato, dal Borgo di S. Giacomo (a sinistra) verso il palazzo Poggi (verso destra).
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Palazzo Paleotti: situazione delle proprietà nel XIV secolo.
Si passa la via dei Vinazzi col d'Oca.
Si passa la via dei Pellacani.
Il portico della piazza del teatro, addossato alla fu chiesa di Santa Cecilia, e che guarda verso la porta di Strada S. Donato, è di fabbrica più moderna dell' altro portico fatto dai Bentivogli in faccia all' altro predetto.
I trattati per farlo si cominciarono li 25 giugno 1585. Li 20 novembre 1586 il Senato permise di costruirlo a spese dei Padri Eremitani, e di altri contribuenti, previo il permesso da riportarsi dai Bentivogli, e a condizione che fosse fabbricato entro tre anni. La riserva del permesso dato dai Bentivogli fa supporre che avessero dei diritti sopra quel suolo. Li 9 dicembre 1589 fu prorogata di altri due anni la costruzione; final mente li 12 novembre 1590 si diede mano ai fondamenti, ma li 6 aprile 1591 non era finito, mentre in detto giorno replicò il Senato un' altra concessione per il medesimo portico a favore del senatore Camilio Paleotti, nonostante la protesta emessa dagli abitanti delle strade di S. Donato, del Borgo della Paglia, e di quello di San Giacomo, di non voler concorrere nella spesa, stante il niun utile e comodo che ne avrebbero ritratto. Non si sa se la protesta sortisse il suo effetto, ma è certo che il portico fu portato al suo termine.
Resti delle Mura cosiddette del Mille
Via Zamboni 15 (N.2495) - Chiesa di Santa Ceclilia
Si passa la via dei Bagnaroli (detta anche via delle Campane).
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Case a meridione del Sagrato di San Giacomo (oggi piazza Rossini) e della via delle Campane (oggi via Benedetto XIV).
Via Zamboni 11 (N.2491) fotografia di Dario Uri © Copyright 2015 Dario Uri - All rights reserved
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Il vicolo scomparso secondo il Guidicini cominciava tra gli attuali numeri 9 e 11 di via Zamboni e terminava in via San Vitale di fronte a via Caldarese.
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.
Le case più prossime a piazza di Porta Ravegnana. Si tratta della casa con il numero antico 2485 e 2484 (attuale numero 1 di via Zamboni).
(1) Famiglia Piatesi
(7) Famiglia Magnani
(8) Famiglia Manzoli