Il Borghetto di S. Francesco comincia in Strada Sant' Isaia, e termina nella via del Pradello.
La sua lunghezza è di pertiche 55, 3, e la sua superficie di pertiche 99, 14, 6.
Anticamente faceva parte delle Pugliole di Porta Stiera. Prese poi il nome di Borgo dei Bombaglioli, Bombaioli, o Bambaglioli, dalla famiglia di questo cognome che possedeva molti terreni e case nelle suddette Pugliole, e le dava in enfiteusi.
Li 2 novembre 1272 Domenico di Petrizolo beccaro, e Biasia di Gemininiano, di lui moglie, comprano per L. 10, da Rolandino di Guido di Monte Torrino, una casa nel Borgo dei Bombaglioli, posta sopra terreno di Geminiano, e di Uguzzone Bombaglioli, ai quali si pagava l'annuo canone di soldi 10 e denari 6. Rogito Tommasino Bonapunta.
Sara di Guido da Bazzano, vedova di Giovanni Scannabecchi, testò li 24 novembre 1292, a rogito Pietro di Leonardo Toscolo, e legatò ai Padri di S. Francesco una casa nel Borgo dei Bombaglioli.
Dabbene di Nerio Begniamini testò li 7 ottobre 1309, lasciando a Margarita di Pietro la metà di una casa posta sotto Sant' Isaia, sopra il terreno di diretto dominio di Amico Bombaglioli, nel Borgo dei Bombaglioli.
Questi Bombaglioli seguirono la fazione Geremea, e pare che mancassero nel secolo XIV.
In questa strada vi abitava in casa propria il celebre pittore Nicolò dell'Abbate, e vi morì sua madre.
Borghetto di S. Francesco a destra entrandovi per Strada Sant' Isaia.
Si passa il prato o cimitero di S. Francesco.
Borghetto di S. Francesco a sinistra entrandovi come sopra.
N. 803. Chiesa parrocchiale di Sant' Isaia, che era capo quartiere nel 1088, e cioè in essa radunavansi gli uomini del quartiere di Porta Stiera, i quali in appresso, per l'aumento della popolazione, tennero le adunanze nella chiesa di S. Francesco. Il giuspatronato appartenne sempre ai parrocchiani.
Li 29 giugno 1255 D. Iacopino, Rettore di questa chiesa, cedette in permuta ai Francescani tre casamenti vicini all'orto del loro convento, e ricevette tornature 10 1/2 di terra nel comune di Zola. Rogito Bonomo.
Il Comune di Bologna decretò che il Pretore e i Magistrati della città visitassero per quattro anni la chiesa di Sant' Isaia per render grazia al'Altissimo della resa di Bazzano seguita il sabato 6 luglio 1247, giorno della festa del suo titolare.
Li 7 giugno 1254 il Rettore di Sant' Isaia diede in permuta a Nascimbene Zavarelli un casamento in confine dei beni della chiesa nel borgo del Peradello. Rogito Albertino Guastavillani.
La giurisdizione di questa parrocchia si estendeva sin fuori di città, che fu unita poi a S. Paolo di Ravone mentre vi era Priore Frate Evangelista da Padova, eremita agostiniano. Rogito Cesare Belliossi seniore, delli 22 gennaio 1545.
Il portico della chiesa verso Sant' Isaia fu fabbricato nel 1620 dai parrocchiani, i quali ricorsero al Senato per essere aiutati onde continuarlo anche davanti nel Borghetto di S. Francesco. La supplica è in data del 27 marzo 1620.
Correndo l'anno 1817 il curato e i parrocchiani di Sant' Isaia intrapresero l'ingrandimento di questa chiesa, chiudendo il portico verso la via pubblica di Sant' Isaia ed occupando il suolo dell' antica sagristia, e di altri annessi verso la canonica per aggiungere due navate minori alla maggiore preesistente.
Il progetto aggiunge la capella maggiore e il coro, a modo che la fabbrica si estenderà fino alla già chiesa degli Agonizzanti posta in via Sant' Isaia al N. 520, la quale è destinata per sagristia all' ampliato tempio.
N. 804. Stabile che fino dal 1715 era dei Nessi.
Si passa il Borghettino di S. Francesco.
N. 818. Casa, sotto il cui portico evvi una SS. Annunziata rinnovata nel 1761 in occasione del ristauramento di questo stabile, che appartenne al famoso fisionomico e chiromante Bartolomeo dalla Rocca, detto Cocles, o Coclite, fatto uccidere li 24 settembre 1501 da Ermesse di Giovanni II Bentivogli. Pretendesi che Cocle predicesse la cacciata dei Bentivogli da Bologna, e che Ermesse incaricasse il suo sicario Antonio Cappon di assassinarlo. Costui pose un pezzetto di pietra nella serratura della porta di Cocles e si mise in agguato vestito da facchino. Cocles trovando impedito l'introduzione alla chiave, diede tempo all' assassino di percuoterlo sulla testa con una mannaia, che lo stese al suolo poco dopo l'Ave Maria. Dicesi che Cocles avesse predetta ancora la propria disgrazia, e stasse in guardia portando il giaco e una croce di ferro sul capo, ma tutte le sue precauzioni non valsero a salvarlo dalla vendetta di Ermesse. Questa casa nel 1715 era dei Zenzanelli, e ultimamente dei Cuppi.
N. 819. Casa che nel 1715 apparteneva ai Fava, poi a D. Carlo Alemanni.
N. 821. Casa che del 1528 era di Mauro Cristoforo da Carpo, del 1605 dei Dosi, e del 1713 dei Mazzetti, poi del dott. Francesco Monti.
N. 822. Li 8 febbraio 1528 Giorgio di Francesco Ghisilieri compra da Michele del fu Girolamo Guastavillani una casa nel Borghetto di Sant' Isaia. Confina a settentrione il venditore, Giovanni di Mauro Cristoforo da Carpo a mezzodì, le suore di San Lodovico, e Girolamo Lafli beccaro a ponente. Questo contratto sembra che fosse un patto di francare, perchè nel 1564 nello stato di Angelo Michele Guastavillani fu valutata L. 6000., ed è detto essere in faccia a S. Francesco.
Credesi che questa fosse l'antica casa dei Guastavillani, e che vi abitassero nel 1270.
Li 7 marzo 1605 fu stimata da Pietro Fiorino, per conto degli eredi di Mattia Ghisilieri, L. 10594. Si dice posta rimpetto la porta maggiore della chiesa di S. Francesco, in confine dei Guastavillani, delle suore dei SS. Lodovico e Alessio, e di Pietro Antonio e Girolamo Dosi.
Li 6 aprile 1605 fu comprata dal senatore Angelo Michele Guastavillani per lire 10482, 12, 4. Rogito Alessandro Nelli. Del 1715 era dei Monesi, poi dei Botteghi.
N. 823. Si dice che questa fosse la casa dei Bombaglioli. Passò ai Guastavillani, e gli eredi di Matteo la possedevano nel 1530. Del 1760 fu comprata da Bartolomeo Beretti speziale da S. Francesco, ed ultimamente apparteneva ai Breventani.
N. 825. Stabile nell'angolo del Borghetto di S. Francesco e del Pradello, nella quale seconda strada ha ora l' ingresso segnato col N. 854.
Li 14 febbraio 1530 apparteneva ad Anselmo e fratelli Badaggi notari di Bologna, i quali sotto la predetta data lo cedettero in permuta a Francesco del fu Cristoforo Tanara detto il Rosso, ascendente dei Tanara Mattugliani di S. Domenico. Il rogito di Andrea Buoi dice esser casa grande con una stalla e casetta aderente nella via del Borghetto, sotto Sant' Isaia. Confina detta strada a levante, altra strada detta Pradello a settentrione, gli eredi di Matteo Guastavillani a mezzogiorno, e Girolamo Laffi di dietro, ossia a occidente. I Bedaggi ricevettero una casa sotto S. Lorenzo di Porta Stiera, in confine di Annibale Beccarini di sopra, di Carlo Bazzoni, o suoi eredi, di sotto, e Annibale Beccari di dietro. Il Tanara pagò L. 1700 in pareggio. Fu poi posseduto in parte dall'Opera dei Mendicanti, e in parte dai Prati, e ultimamente a D. Carlo Canali.