Dal marciapiede del palazzo Guidotti al pillastro del portico del Pavaglione.
Borgo Salamo, che si diceva via degli Ansaldi, comincia dalla piazza dei Calderini e termina a quella del Pavaglione.
La sua lunghezza è di pertiche 35. 07. 0, la sua superficie di 39. 92. 3.
Borgo Salamo a destra entrandovi per la piazza dei Caldarini.
N. 1091. Portone che indica il vicolo detto Bocca di Ragno, o Cul di Ragno che aveva il suo sbocco nella piazzetta della Scimia, già corte dei Bulgari, poi detta di S. Maria della Chiavica, dopo di S. Silvestro. Dalla parte di detta piazzetta è chiusa da fabbricati.
N.1092. Palazzo o case dei Pietramellara con due porte, formato da diversi stabili.
1513 23 Febbraio. Comprò Galeazzo, e fratelli e figli del fu Tresentino Serpa da Marcantonio Sampieri una casa posta sotto S. Andrea degli Ansaldi presso la via pubblica, Antonio Maria da Lignano, Benedetto Ettori libraio e certa via vicinale nella parte posteriore, per lire 2700, rogito Latanzio Panzacchia.
Nel 1513 li 9 luglio, i suddetti compratori comprarono un’ altra casa da Pellegrino del fu Giacomo Torri , sotto S. Andrea degli Ansaldi presso la strada pubblica, la corte dei Bulgarì per di dietro, Girolamo Torri, Lodovico Mezzagamba e i Ruffini; per lire 3000. Rogito Battista Bovi.
1518 5 Ottobre. Assegnazione fatta da Antonio e Ruffino fratelli del fu Andrea Ruffini al dottor Giacomo del fu Tommaso Pietramellara, di una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, rogito di Giovanni dal Pino. Confinava a oriente con altra casa dei Ruffini e Annibale Musotti, con una via vicinale a settentrione, per la quale si andava alla chiesa di S. Maria della Chiavica, con Carlo Latanzio del fu Cresentino della Serpa , con gli eredi di Nestore Tossignani presso l’ ingresso di detta casa a occidente, con Girolamo Dalla Torre e con gli eredi di Nicolò Curialti da Tossignano a mezzodì mediante chiavica. Data in prezzo di lire 1500 in conto di dote di Cecilia di Andrea Ruffini moglie di detto Pietramellara.
1524 7 Settembre. Comprava Carlantonio del fu Tresentino Serpa, dagli eredi di Lodovico Mezzagamba, una casa sotto S. Andrea per lire 1100, rogito Sebastiano Bovi e Ulisse Musotti. Confinava a sera con Luigi Zagnoni, e a mattina col compratore.
1543 12 Marzo. La casa di Agostino del fu Angelo Simi era sotto S. Damiano in Cul di Ragno. Confinava con Ruffino Ruffini di sopra a mezzodì, con Lorenzo e fratelli Pietramellara a ponente, e di sotto colla piazzola o sagrato di S. Silvestro. Fu valutata lire 3300, rogito Galeazzo Bovi e Bartolomeo Casali.
1548 26 Novembre. Ruffino d’ Andrea Ruffini cedeva in cambio di tornature 85 di terra in Gavasetto, a Andrea, Lorenzo e Giacomo Filippo di Giacomo Pietramellara per lire 475, parte di casa già spettante agli eredi di Annibale Musotti, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi, e per essi venduta al detti Ruffini li 12 marzo 1543. Rogito Giovanni Beroaldi.
1554 4 Luglio. I Serpa avevano due case sotto S. Andrea, la prima delle quali confinava coi Fantuzzi, e coll’altra casa di questa ragione, con la via pubblica, e colla corte dei Bulgari, rogito Cesare Gherardi.
1555 4 Aprile. Esenzione concessa dal Senato per condurre pietre per la fabbrica della casa di Lorenzo e fratelli Pietramellara sotto S. Andrea delli Ansaldi.
1567 8 Gennaio. Antonio e Ruffino di Sebastiano Ruffini, vendette ad Antonio di Giacomo Pietramellara parte di una casa sotto S. Damiano in confine dei Bovi, per lire 800.
1571 22 Dicembre. Casa di Carlantonio, d’ altro Carlantonio Serpa, sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine dei Tomacelli (o Tomasell). Rogito Tommaso Passarotti.
1575 4 Febbraio. Sebastiano Ruffini vendette definitivamente una casa, ad Andrea del fu Giacomo Mellara posta sotto S. Damiano in faccia ai Guidotti. Confinava i compratori a sera, un' androna di sotto, una certa viazzola ora chiusa, e mediante questa i Bovi, per lire 4775. Rogito Camillo Capellini.
1596 12 Febbraio. Comprò Matteo di Giovanni Buratti da Alessandro del fu Carlantonio Serpa, una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava la via pubblica, con Plinio Tomacelli, con un altra casa grande di Alessandro Serpa, con una casetta che confinava col vicolo della Scimia e con Girolomo Della Torre. Per lire 6500, rogito Marcello di Girolamo Legnani.
Un altro instituto dello stesso giorno fu stipulato fra gli stessi contraenti, per lire 2500 che confinava con Plinio Tomacelli, e la casa grande dei Serpa Rogito Galeazzo Bucchi.
1599 6 Febbraio. La casa grande dei Serpa, confinava col vicolo della Scimia di dietro, con Giovanni Antonio Pietramellara, con Girolamo Torri a oriente e colla suddetta casa comprata dal Buratti a occidente.
1600 21 Aprile. Comprò il cav. Antonio del fu dottor Lorenzo Pietramellara , da Giulio Cesare. Luigi e Alessandro fratelli del fu Girolamo Dalla Torre una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi per L. 9499.03. Confinava i Serpa, i compratori e il vicolo della Scimia. Rogito Antonio Malisardi.
1618 18 Luglio. Comprava Giovanni Antonio Pietramellara da Girolamo Mangini, una parte di casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, nella via della Scimia. Confinava a mezzodì le scuole mediante androna, a sera e a settentrione i beni del venditore. Rogito Antonio Malisardi.
1653 25 Febbraio. Comprava il Senatore Giovanni Antonio Pietramellara da Bianchi Federico e fratelli Calderini una casa con stalla, sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confina a oriente il compratore, a mezzodì la strada, a occidente i successori Regoli e le scuole pubbliche, e a settentrione il viazzolo della Scimia. La stalla era nella stessa via in confine delle scuole. Rogito Lorenzo Domenichini e Pietro Maria Scarselli, per lire 8750.
1670 2 Dicembre. Comprò il suddetto dai creditori dello stato Pagnoni, una casa sotto S. Andrea in confine del compratore.
I Ruffini, alias dalla Ragazza o Aregazza e Giramonti oriundi da Aregazza, sulle montagne, si dissero Ruffini da un Ruffino di Simone che viveva nel 1279.
Ruffino Ruffini dalla Ragazza fu l’ ultimo del suo ramo, morto d‘ ‘anni 36 nel 1590 e fu erede Stefano Allamandini suo fratello carnale, il quale nel 1604 abitava queste case da lui ereditate.
I Serpa già detti de’ Podestà oriondi da Imola si dissero della Serpa dall’insegna di una serpe che avevano per insegna alla bottega da spezieria da loro condotta. Finirono i Serpa con Barbara di Paolo Emilio, moglie di Gaspare Frisari di Modena circa il 1616.
Il nuovo portico sulla via pubblica di Borgo Salamo fu fatto dalla contessa Angela del Senatore Giovanni Zambeccari, vedova di Giacomo Filippo del Senatore Lorenzo Pietramellara, alla quale per questo effetto fu concesso dal Senato, suolo pubblico li 27 febbraio 1791. Questo palazzo appartiene in oggi agli eredi di Luigi e Giuseppe del fu Francesco Rusconi.
Nella parte posteriore verso la piazza di S. Silvestro a destra del portone di facciata al principale ingresso di questo palazzo, vi sono dei resti d’antica torre, che il Negri opina aver appartenuto ai Chiari ma senza fondamento. Sarebbe probabile che fosse piuttosto dei Simii, che abitavano anticamente da queste parti.
N.1093. Casa che si pretende sia stata degli Ansaldi famiglia antichissima, che dicesi venuta da Modena, e che seguitò il partito Lambertazzo per cui poi fu scacciata da Bologna. Ansaldo Ansaldi dottor di legge diacono e canonico di S. Pietro, lettor pubblico, e scolaro d’ Irnerio fioriva del 1149. Non si sa se Francesco di Negri Ansaldi detto già dei Cavalieri di Cremona anch‘ esso dottor di legge e lettore dello studio nel 1343 fosse discendente dalla famiglia Bolognese.
Dicesi che qui vi abbiano abitato i Torrelli.
Pare che del 1513 fosse d’ Antonio Maria da Lignano e li 18 settembre 1522 di Luigi del fu Cesare Asinelli alias Zagnoni.
1549 6 Aprile. Luigi del fu Cesare Asinelli alias Zagnoni vendette a Giovanni Battista del fu Iasone Vizzani, una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, presso la via pubblica a mezzodì, e a settentrione , presso i Fantuzzi a sera, e i Serpa a mattina, per lire 2000. Rogito Francesco Coltelli. La casa degli Asinelli fu poi unita a quella che divenne Elefantuzzi.
1517 29 ottobre. Era del dottor Bonifazio Fantuzzi come da decreto fatto dal Senato in detto giorno a di lui favore.
Il dottor Bonifazio Fantuzzi abitava in una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, e altre sue case nella cappella di S. Maria di Bulgari, le quali case occupavano piedi 40 di fronte, in faccia di cui vi era certo terreno vacuo pubblico detto la corte de’ Bulgari, presso le case posteriori di detto Bonifazio il qual terreno vi era donato dal detto Fantuzzi.
1555 15 Febbraio. Ippolita di Nicolò Paltroni vedova di Latanzio Serpa, comprò una casa da Giovanni Battista del fu Bonifacio Elefantuzzi per L. 9000 a nome di Antonio Camillo e di Galeazzo Serpa suoi figli. Si dice che era sotto. la parrocchia di S. Andrea delle Scuole, in confine degli Archi a ponente, di Carlantonio Serpa a levante, di uno stradello detto la Scimia dl dietro, con stalla e stalletta in detto stradello presso i beni di S. Petronio, e di altra via. Rogito Giovanni Francesco Archi, e Cesare Gerardi.
1565 4 Gennaio. Plinio d’ Antonio Tomaselli acquistò dagli eredi di Camillo di Latanzio Serpa una casa grande e una piccola sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine di Paolo degli Archi a ponente, di Carlantonio Serpa, ed altri. Per lire 10000, rogito Paolo degli Archi.
1596 7 Giugno. Confinava coi Leoni, con altri beni Tomaselli, e di là da questi quelli dei Serpa.
1616 31 Ottobre. Confinava con Annibale Paleotti, e in luogo dei Serpa Angelo Pagnoni.
Pervenne alle suore di Gesù e Maria per testamento fatto nel 1616 da Camilla di Crescenzo Crescenzi vedova di Plinio Tomaselli , erede ab intestato di Giovanni Andrea di lei figlio, morto il primo giorno d’ agosto 1616, e madre di Zenobia di detto Plinio, suora in S. Agostino, poscia una delle fondatrici del convento di Gesù e Maria coi nomi di suor Maria Agostina.
Nata una controversia fra i due conventi sull’ eredità Tomaselli fu questa composta con transazione dei 30 luglio 1650, rogito Giulio Cesare Cavazza mercè la quale questa casa fu assegnata alle suore di Gesù e Maria in prezzo di L. 18451.19, e la casa piccola in lire 2021.12.
I Tomaselli detti prima Tuani, sembra che venissero da Tuano castello del Reggiano in luogo detto la Querzola.
Antonio di mastro Giuliano, matricolato nell’ arte dei calzolari, nel 1509 fu il primo a dirsi dei Tomaselli essendogli stato dato il cognome, e l’ arma dai Tomaselli di Napoli.
Fu acquistata dall’ avvocato Gavazzi sindaco del Reggimento, che oltre i molti risarcimenti interni fece la facciata, avendo li 18 maggio 1792 ottenuto dal Senato di sostituire alle colonne di legno, altre di pietra all’antica casa dei Torelli.
N. 1094. Casa che nel 1522 era dei Bonifaci, nel 1555 degli Archi, nel 1596 dei Leoni e nel 1616 di Annibale Paleotti.
1640 26 Novembre. Il Monte di Pietà comprò da Francesco e Camillo di Galeazzo Paleotti erede di Annibale, una casa con due botteghe sotto S. Andrea degli Ansaldi di facciata a detta chiesa per servizio del Monte delle Scuole, e pagava lire 15000.
1763 15 Ottobre. Valentino Mercanti milanese, comprò questa casa dal Monte di Pietà, per lire 10150. Rogito Giuseppe Nanni, e il di lui figlio Luigi, la vendette a Gaspare De Franceschi stampatore e cartaro all’ insegna della Colomba.
Rimpetto il N. 1048, casa già del Collegio Ancarano, poi Marescotti Berselli, vi era il Monte della Seta.
Borgo Salamo a sinistra cominciando dalla Piazza Calderini.
N.1053. Palazzo della Senatoria famiglia Guidotti, che fu diviso in tre porzioni per altrettanti rami, ciascuno dei quali aveva la sua porta nella strada e cioè una nella piazza dei Calderini col N. 1241, altra in Borgo Salamo al principio del portico verso oriente, che fu chiusa nel 1761, e la terza che serve ora d’ ingresso principale allo stabile, goduto interamente dall’ unico ramo Guidotti esistente, che è quello che fu distinto col cognome Mezzavacca.
1382 29 Ottobre. Filippo di Gherardino Guidotti comprava da Giovanni di Virza, detto Tordo di Lappo Greci, una casa grande con suolo e edifizio, con la metà di un pozzo, indiviso con Giovanni d’ Ardengo Ardenghi Scarselli da Reggio, posto sotto S.Damiano. Confinava la via pubblica a settentrione e davanti gli eredi di Giacomo detto Muzzolino e Cursio Vincenzi. Rogito Filippo di Pietro Filippi.
Altra casa posta sotto la medesima parocchia. Confinava la strada a settentrione, e davanti un altra strada che va a S. Domenico detta la ratta di S. Domenico, con Giovanni Scarselli, con la suddetta casa grande e Nanna di Andrea Borghesini.
Un altra casa sotto la detta parrocchia, presso le case medesime. In tutto per lire 1100, rogito di Pietro Filippo.
Pretendesi che i Greci o Grechi venissero da Firenze dove un Borgo portava il nome della loro famiglia.
Finirono nel XIV secolo e ne furono eredi i Bombaci, forse in causa di Egidia di Ugolino dei Greci, moglie di Giacomo di Giovanni Bombaci notaio che viveva nel 1389.
1411 15 Febbraio. Comprò Francesco di Filippo Guidotti da Cattarina di Martino Gherardi vedova di Paolo Pelacani, una casa sotto S. Damiano. Confinava la via pubblica, e gli eredi Guidotti da tre lati. Per lire 100, rogito Nicolò Lotti.
1419 22 Maggio. Francesco di Filippo Guidotti comprò da Silvia di Giovanni Bonacati vedova di Giacomo di Cursio Vincenzi e da Lodovico di lei figlio, una casa con corte e altra casa dopo la corte, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava gli eredi di Filippo Guidotti e la via pubblica da due lati, per lire 425, rogito Nicolò di Simone Lario. Questa casa era nella via di Belvedere.
1454 9 Dicembre. Gabrielle di Pietro Guidotti, comprava una casa indivisa con Lucia di Giacomo d’Andrea calzolaro, e con i detti Guidotti. Confinava la via pubblica da tre lati , il Palazzo dei detti Guidotti, e Ruffino Ruffini. Una di dette strade è nominata, via di S. Andrea degli Ansaldi, e la casa era sotto la detta parrocchia. Per lire 180, rogito Andrea di Giacomo Barbieri. Questa pure era in Belvedere.
1457 2 Gennaio, Esenzione dal dazio delle pietre e macigni concesso per la fabbrica di Giovanni e di Gabrielle Guidotti. Rogito Frigerino da San Venanzi.
1457 10 Giugno. Convenzioni fra Giovanni di Bartolomeo Guidotti e Nicolò mastro muratore, sopra alcune fabbriche da farsi dai Guidotti.
1518 14 Maggio. Il Palazzo Guidotti confinava di dietro con Giovanni di Francesco Barbieri.
1533 20 Marzo. Il palazzo Guidotti confinava la strada pubblica, con la piazza Calderini e un viazzolo. Il Barbieri e la sua corticella confinava a mezzodl, e cioè di là dallo stradello, colla stalla in via Belvedere, presso detto stradello, che tuttora è dei successori Barbieri.
1665 28 Febbraio. Lo Stradello fra i Guidotti e i Buttrigari era chiuso.
Si passa la via di Belvedere.
N.1052. Sembra che questa casa fosse dei Lupari, sotto la data delli 16 agosto 1449, e ciò risulta dalla divisione sottoscritta in detto giorno, fra Baldiserra Marco, e Giacomo del fu Venturino Lupari. Toccò questo stabile al predetto Giacomo e in appresso passò ai Barbieri.
1628 11 Aprile. Transazione fra Cornelia Lombardi Barbieri erede usufruttuaria e Ginevra figlia ed erede proprietaria del fu cav. Girolomo Barbieri, e moglie di Carlo Filippo Malvezzi in concorso di Nicolò Barbieri alias Gandolfo Ruffini sulle pretensioni che il detto Gandolfo aveva sul fedecomesso di Nicolò Barbieri marito della suddetta Cornelia, dalla quale risulta che lo stato Barbieri aveva una casa grande , e cinque altre contigue sotto S. Andrea degli Ansaldi. Rogito Vittorio Biondini.
Lucrezia di Giacomo Barbieri, fu moglie di Giovanni Battista d’ Antonio Maria Ruffini e sorella di Nicolò Barbieri, che morendo lasciò erede Gandolfo Ruffini di lui nipote coll’ obbligo di assumere nome e cognome ed armi del testatore, per cui il detto Gandolfo si disse Nicolò Barbieri. 1661 12 Aprile. Comprò il dottor dal Chierico, da Nicolò Barbieri d’ altro Nicolò alias Gandolfo Ruffini e da Flora Rossi Ruffini di lui madre, e tutrice una casa grande con altre annesse, sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava la via da tre lati, per lire 10000, rogito Girolamo Zanini. Ercole da Chierico o Chierici ultimo della sua famiglia. Morì in ottobre del 1760 e furono eredi Francesco e Antonio fratelli Taruffi nipoti di sorelle.
I Chierici o del Chierico detti Filippo del Chierico erano orefici nel 1327.
Ercole di Filippo a dottorato in legge li 28 aprile 1582, fu lettore pubblico e vicario dell’ Arcivescovo Alfonso Paleotti.
Gli eredi Taruffi vendettero questa casa a Bartolomeo Gavasetti veneziano, maestro di ballo, dal quale passò a D. Giovanni Battista Dall’ Oca canonico di S. Petronio, morto nel 1781, che la lasciò al dottor causidico Giovanni Battista Fochi marito di una sua nipote dal lato di sorella.
Si passa la via Casette di S. Andrea degli Ansaldi.
N.1050,1049,1048. Un rogito di Paolo Castagnoli, e di Stefano Ghisellardi delli 9 febbraio 1394 ci apprende che Giovanni di Andrea Ruffini aveva una casa che confinava colla chiesa e cimitero di S. Andrea degli Ansaldi.
Non si conosce l’epoca in cui questi stabili passassero ai Poeti.
Il capitano Teodoro di Poeta o Poeti institutore del Collegio Poeti lo abitava, e lo destinò col suo testamento, fatto in Roma li 15 giugno 1549 a residenza di detto Collegio. Morì egli d’ anni 32.
Li 15 dicembre 1551, fu aperto questo Collegio, e pei primi vi entrarono alunni Gioseffo Canonici, Giovanni Battista Piò e Alessandro Cesario.
I secondi furono Cesare Cevenini, Andrea Stancari e Camillo Grassi.
I terzi furono Annibale ed Ercole fratelli, figli di Virgilio Armi, che per controversie sopravvenute non compirono il loro corso e fu chiuso nel 1570 d’ ordine Pontificio.
1583 4 Maggio. Giovanni e Carlo Antonio di Aldrovandino Malvezzi come maggiori oblatori comprarono dai Cardinali Legato, e Arcivescovo di Bologna commissari apostolici, una casa grande, ed una casetta unita e più una stalla, teggia ecc. il tutto sotto S. Andrea degli Ansaldi già ‘assegnata da Teodoro Poeti per instituirvi ilsuo Collegio, come rilevasi dal suo testamento del 15 Giugno 1549, ma stante il Breve di Gregorio XIII, col quale concedeva, che il prezzo di detta. casa fosse erogato in dote a Gabriella, Olimpia, Lucrezia, Claudia, Lucia e Angelica figlie di Virgilio Poeti e di Tadea Malvezzi loro madre, così i compratori gli assegnarono un credito nel banco di Giuseppe Gandolfi di L. 20400 pel prezzo convenuto. Rogito Giulio Cesare Frascarini e Giulio Piacentini.
1605 22 Giugno. Aldrobandino e Giovanni Battista fratelli Malvezzi comprarono da Lodovica Perracini vedova Cancellieri, una casa in contrada dei Barbazza per lire 4100, rogito Cesare Branchetti. Confinava col causidico Matteo Buratti di dietro, con Francesco Sega poi con i compratori e coi Barbazza.
1606 2 Giugno. Aldobrandino, Ottavio e fratelli Malvezzi comprarono da Giulio Cesare, e canonico Marcello Lambertini e da Antonia Sampieri vedova del fu Giovanni Malvezzi, il palazzo in strada S. Donato sotto la parrocchia di S. Donato in confine dei Ringhiera e della piazza di S. Giacomo Maggiore e dalla casa abitata da Luigi e fratelli Orsi, e colla stalla che confinava la strada S. Vitale.
Nella detta vendita vi era compresa tutto il materiale di macigno, pietre ferramenti, legni, ordegni ed altro dentro e fuori del detto palazzo, il tutto pel prezzo di lire 51,000; a conto delle quali i compratori pagarono lire 16000, colle quali i venditori promisero di francare la casa venduta da Giovanni Malvezzi a Luigi e fratelli Orsi, li 11 gennaio 1577, rogito Paris Vizzani e Alessandro Chiocca.
E in conto sempre del suddetto prezzo, i compratori assegnarono ai dei Giulio Cesare , canonico Marcello Lambertini e ad Antonia Sampieri vedova di Giovanni Malvezzi come eredi delle loro ratee parti del detto Giovanni la casa sotto S. Andrea delle Scuole in confine della piazzola di S. Andrea, della via pubblica, per lire 26000. Rogito Cesare Bianchetti.
1606 8 Giugno. Marcello e Giulio Cesare fratelli Lambertini e Antonia Sampieri vedova.del fu Giovanni Malvezzi vendettero a Gabrielle Guidotti una casa con due corticelle, orto, bottega e stalla, ed altra pure venduta da Lodovica Cancellieri ai Malvezzi, posta sotto S. Andrea delle Scuole presso la piazzola di detta. chiesa, la via pubblica, i Canobbi e la suddetta casa già Cancellieri, la. quale era presso i Barbazza, e Matteo Buratti, per lire 26000, rogito Giulio Fasanini.
1657 26 Febbraio. Dote di Catterina Guidotti moglie di Odoardo Zanchini consisteva in una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, presso i Bolognini, la piazzola di S. Andrea, gli Oddofredi i successori d’ Ercole Bandini , e quelli di Giovanni Buratti, la via del Cane per il portone e loggia delle carrozze siccome da rogito di Paolo Ciamenghi.
1739 7 febbraio. La contessa Angelica Zanchini Zambeccari ultima della sua famiglia, morta li 18 novembre 1782, il conte Rodorico Zanchini erede del fu commendatore Giovanni Battista Zanchini, vendettero una casa sotto la parrocchia di S. Andrea degli Ansaldi al Collegio Ancarano per lire 35,000 il quale stabile fu ipotecato ai padri di S. Ignazio a garanzia del Collegio Ancarano nel Borgo della Paglia comprato da detti padri Gesuiti. Era posta nella strada degli Ansaldi, confinava da tre lati coi beni Zanchini, colla chiesa di S. Andrea e colla via del Cane. Rogito Ercole Guidetti e Luca Fagottini.
Avendo l‘ amministrazione del Collegio Ancarano venduto li 7 febbraio 1739 per lire 27000, rogito Ercole Guidetti, ai PP. di S. Ignazio lo stabile di Borgo Paglia N. 2844, acquistò (Orig. "Guidetti di S. Ignazio questo stabile, acquistarono", Breventani) questa casa ed annessi per lire 35000 dai Zanchini ove prese sede il Collegio nel 1740.
Terminata la casa Farnese i Collegiali non furono più scelti fra i statisti Parmeggiani, ma fra quelli di Napoli.
Il Rettore portava una stola di velluto nero lunga fino ai piedi sulla quale era ricamata in oro l’arma del fondatore e alla metà della stola stessa il Giglio d’ oro dei Farnesi.
Nel 1770 il re di Napoli ordinò che i Collegiali non vestissero più l’ abito d’ abbate, ma quello alla francese di color bleu, con spighetta attorno d’ oro, senza spada, e con Giglio d’ oro al petto pendente da fettucia.
Quest’ ordine fu eseguito il primo novembre di detto anno , e il Collegio prese il titolo di Casa del re di Napoli.
Ferdinando re delle due Sicilie, lo soppresse li 18 novembre 1781, e poco dopo fu comprato questo locale e suoi annessi dal dottor Giacomo e dottor Carlo Giuseppe Marescotti Berselli, che vennero ad abitarvi nel Maggio 1783.
N. 1047. Secondo i confini antichi del precedente numero, questa casa nel 1394, apparteneva ad Azzo Bualelli poi passò a Paolo Magnani, già marito di Antonia Borselli ricca, erede del padre che era stato fatto nobile li 14 novembre 1777, e che morì il primo marzo 1790.
È certo che li 3 maggio 1578 era di Bartolomeo del fu Ambrogio Canobbi, e si dice trovarsi sotto la parrocchia di S. Andrea degli Ansaldi, aveva cinque botteghe, che confinavano colla via del Cane. Rogito Mercantonio Ippolito Fibbia.
Bonifazio Canobbi l’ affittò per annui scudi 125 a Claudio di Giovanni Gabriele Guidotti li 11 dicembre 1595.
I Bolognini furono eredi di Bartolomeo Canobbi in causa di Camilla di Bartolomeo, moglie di Lauro di Francesco Bolognini.
Nel 1657 era dei Bolognini detti di Galliera discendenti da Agostino di Nicolò di Pietro che viveva del 1490, e terminati nel conte Camillo di Giovanni Battista, che lasciò due figlie Maria Maddalena nata li 3 ottobre 1798, ed anna Maria Camilla postuma nata li 27 agosto 1799.
Il detto Camillo vendette questa casa al conte Capelletti Marchigiano agente della corte di Spagna in Bologna per i Gesuiti Spagnoli qui esiliati, il quale la rifabbricò, poi appartenne al negoziante Luigi Naldi.
Aggiunte.
1425 4 Maggio. Donazione di Zana Leoni vedova di Romeo da Baragazza fatta all’ Ospitale della Vita, di due terzi di una casa, e vendita dell‘altra parte per lire 100 posta sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava la strada da due lati e Margherita di Bertone vedova di Bonifacio. Rogito Giovanni Castellani.
1437 1 Febbraio. Locazione enfiteotica fatta dai Commissari di Sunta Medici a Bernardina dei Conti di Panico, moglie di Giovanni Inglesi, di una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava il sacrato di detta chiesa, pagava per affitto annue lire 20. Rogito Bonavito Bonaviti.
1637 24 Aprile Lucrezia Accursi comprò da Giovanni Antonio Preda una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi per lire 5000. Rogito Antonio Benni.
1640 23 Aprile. Giulio Cesare Titta, comprò da Lucrezia Accursi la detta casa per lire 5000. Rogito del medesimo.
1647 6 Giugno. Comprò Domenico Maria Oddofredi, dai creditori di Giovanni Antonio Preda, una casa nella via Barbazza per lire 9500. Rogito Domenico Albani.