N.217,216

Si trova che li 6 marzo 1521 il Senato assegnò certo terreno pubblico nella strada delle Lamme a Nicolò e Orazio del fu Silvestro de' Orazi per la fabbrica che intendevano di fare sopra certa loro pezza ortiva, posta sotto la capella di S. Felice, in via Lamme, presso Domenico Marchesini, presso il canale di Reno mediante stradello, presso i beni dell'ospedale di S. Gio. Battista, poi dell' abbadia di S. Felice, e del monastero delle suore di S. Francesco. Rogito Gio. Andrea Garisendi delli 27 aprile 1521.

Queste case, una di quattro e l'altra di due archi, non si sa se per compra, o per eredità, passarono alla famiglia nobile Rinieri, che pare portata a Bologna, da Prato, da un Bartolomeo.

Si trova un Uguccione d' Ubaldino Rinieri che testò il primo marzo 1316.

Appartenne pure a questa famiglia Valerio di Gio. Battista, scrittore di una cronaca bolognese assai reputata, il quale mori li 19 luglio 1613 in età d' anni 66.

Nell' inventario legale del fu Francesco Rinieri, fatto da Giovanna Fiessi di lui moglie ed erede usufruttuaria, sono notate due case nelle Lamme, come da rogito di Bartolomeo Bucchini delli 29 novembre 1667.

Giuseppe Rinieri instituì erede Giovanni Tommaso di Andrea Mantachetti, a rogito Scipione Caracci delli 12 luglio 1664, coll' obbligo di assumere armi e cognome di sua famiglia.

Contano i Mantachetti fra i suoi antenati il famoso medico Zaccaria, che fioriva nel 1250.

Un ramo di questa famiglia terminò in un Vincenzo di Vitale Antonio che addottò Gio. Battista Ghisilieri circa il 1550, il di cui figlio Vincenzo addottò Giovanni Battista Bianchetti.

Un altro Vincenzo terminò in altro Vincenzo di Giulio, che lasciò erede, con obbligo di portare il suo cognome, Prospero di Medea di lui sorella, e di Alfonso Tellarini della Massa, il quale si stabilì in Bologna nel 1610, ed ebbe due figlie, che in esse terminò l' innesto.

L' altro ramo Mantachetti Rinieri finì in Francesco di altro Francesco, morto li 18 aprile 1784 in questa casa.

I beni fidecomessi Mantachetti, Rinieri, e Martini passarono agli ospedali dei Mendicanti, di Sant' Orsola, e di S. Francesco, e alle monache della Santa, e di Santa Cattarina.

Del libero ne dispose a favore di Santa Margarita Poggi di lui moglie, che si rimaritò ad Egidio Morisi da S. Giovanni in Persiceto.

Le suddette due case ultimamente appartenevano agli eredi del fu dottor causidico Vincenzo d' Ippolito Bertolotti Vigna, al quale furon vendute dall' ospedale di San Francesco.