Scarpellini

Ricordati fra i nobili geremei nel 1228. Sussistevano ancora nel 1387, poichè in quell' anno Raniero di Antonio era del consiglio dei 600 (1). Avranno però vissuto senz' infamia e senza lodo, da che nessun' altra memoria lasciaron di loro, se non un atto di vendita del 1287.

Da questo si rileva ch' essi avevano una torre nella parocchia di s. Damaso, ossia di s. Marco (2), accanto a Guido figlio di Fantuzzo, a Bonincontro Guastavillani, ai Lamandini, ai Bonvicini ed alla via Mercato di mezzo. E poichè è noto che Guido Fantuzzi abitava nel 1256 nell' androna dei Zampàri, ossia in quel vicolo ora chiuso e coperto con vólto detto il Pelatoio (n. 74), poco prima del bell' edificio ove risiedette l' arte de' stracciaroli, e poichè inoltre è pur noto che là presso era la cà de Guastavillani, così si può stabilire che la torre de' Scarpellini era in una delle ultime quattro case del Mercato di mezzo, al di là del vólto suddetto.

Cotal torre pare fosse passata in proprietà altrui prima del 1287, poichè nell' atto sopraccennato, col quale Spiolara del già Pellegrino Scarpellini, moglie di Bongiovanni Zovenzoni, vendette a Guido figlio di esso Bongiovanni la metà d' una casa; in quell' atto è detto che la casa venduta è ubi consueverat esse turris Selegati et Nicolai de Scarpilinis(3). Ma non si deve già intendere che la torre non ci era più, poichè un altro documento, posteriore di sette anni, ci assicura che la torre sussisteva; questo è la verifica fatta fare dal comune nel 1294 dei termini collocati in diversi luoghi della città. Ora, nella parte che concerne il trivio di Porta ravegnana, presso il quale era appunto la torre, è indicato senz' ambage angulum Turris que fiat de Scarpellinis et nunc ed Guidonis Fantucci Rubei; e poco appresso si trova anche in questo documento la locuzione iuxta murum, ubi olim esse consuevit Turris Scarpellinorum (4), locuzione che si rinviene con lo stesso significato in altre carte.

(1) Ghirardacci, Hist. v. 2, pag. 420.

(2) La prjma di queste chiese parocchiali era in via degli Orefici, tra il volto delle Cimarie e la strada delle Calzolarie. La seconda era sul trivio di Porta ravegnana ed ora è casa con terrazza (n. 71).

(3) Docum. n. 162.

(4) Docum. n. 198.