1321-1330

1321

(FI) Romeo Pepoli, capo degli Scacchesi, viene bandito dalla città. Tali scacchesi si sarebbero uniti ai lambertazzi e minacciano il rientro.

(HB) Piena del Savena: distrutti 15 mulini.

(HB) Uno scolaro è giustiziato per avere rapito una parente di Giovanni d'Andria: rivolta degli studenti che si trasferiscono ad Imola. Tumulti in città a causa di questo.

(HB) Romeo Pepoli viene scacciato dalla città assieme ai figli. Morirà ad Avignone.

(HB) Benino Rostani, del partito dei magnati, è stato impiccato nudo alla torre del comune a furor di popolo. Si dice che meritasse la morte.

(SN) La chiesa di S.Niccolò di Granaglione è retta da un D.Giacomo.

(SA) Muore Pier' de Crescenzi e viene sepolto in S.Domenico.

(SB) Romeo Pepoli ha una posizione di grande rilievo politico.

(SB) La posizione di Romeo Pepoli era tale fin dai primi anni del secolo.

(SB) Le famiglie Azzoguidi, Beccadelli, Gozzadini, Galluzzi ed altre aizzano il popolo contro Romeo, che è costretto a fuggire precipitosamente.

(23) L'estimo di Dondiego Piantavigne è di lire 3072.

(91) Il Ghirardacci riferisce che viene interrato un canale che da Bologna porta ad Argenta, verso cui furono esportate molte vettovaglie. Si fa riferimento a tale canale come canale di Buda o della terra di Tresenta (località scomparsa).

(E6) Juan de Valencia (studente) rapisce una ragazza e su richiesta del padre viene condannato a morte e giustiziato il 31 marzo. Ciò provoca la protesta del gruppo spagnolo che si sposta (docenti e scolari) a Siena. Il comune dovette penare per fare tornare i fuoriusciti (il pretore che inflisse la condanna dovette chiedere scusa pubblicamente).

(VI) Finisce quest'anno la titolarità della carica di bargello da parte della famiglia Ramenghi. E' bargello Ramengo, figlio di Giuliano Ramenghi, che viene travolto dalla disgrazia dei Pepoli.

(VI) 23 marzo, provv.: aiuti di Bologna a Firenze contro Castruccio.

(VI) 9 giugno, provv.: aiuti di Bologna a Firenze contro Castruccio.

(VI) 18 marzo, provv.: si provvede alla difesa dei castelli e dei luoghi fortificati eretti contro i nemici esterni. Intanto la situazione del contado è di totale rivolta contro Bologna.

(VI) 18 settembre, provv.: si provvede alla difesa dei castelli e dei luoghi fortificati eretti contro i nemici esterni. Intanto la situazione del contado è di totale rivolta contro Bologna.

(VI) Febbario, provv.: il bargello emette provvedimenti contro i ghibellini.

(VI) 13 aprile, provv.: il bargello ed il proconsole dei notai provvedono al riappacificamento di alcuni uomini della parte guelfa.

(VI) Romeo Pepoli riesce a fare scarcerare un notaio reo confesso di falso e già condannato a morte dal podestà.

(VI) 1 luglio: entra in carica il podestà Albicello dei Buondelmonti, che si dimostra completamente favorevole a Romeo Pepoli.

(VI) 17 luglio: scoppia un tumulto che costringe Romeo Pepoli a fuggire con i figli. Si dice che il Pepoli per fuggire gettasse dietro a sè monete in quantità. I Pepoli si rifugiano in Romagna.

(VI) Agosto, provv.: il comune invia lettere di scuse e giustificazioni al papa per il tumulto che ha causato la fuga di Romeo Pepoli.

(VI) Dopo la cacciata di Romeo Pepoli, i grandi che hanno capeggiato la rivolta vengono dichiarati di popoli e riammessi alle società.

(VI) Dopo il 17 luglio: tumulti per alcuni giorni. Il podestà fugge. Viene chiamato per riformare le istituzioni il guelfo forlivese Fulceri da Calboli (già persecutore dei guelfi bianchi di Firenze dopo la seconda guerra mugellana). Viene nominato capitano del popolo e viene messo a capo di una balia di 84 persone, costituita da ufficiali del comune e da sapienti.

(VI) 23 luglio, provv.: inizio dei provvedimenti della balia capitanata da Fulceri da Calboli. A queste provvigioni partecipa anche il gonfaloniere di giustizia. Tali provvedimenti decretano l'esilio di Romeo Pepoli e della sua famiglia, dei suoi partigiani e la confisca dei beni; il rinnovo dei sacculi degli anziani, escludendone oltre ai Lambertazzi anche i fautori degli esiliati; la sostituzione del bargello Ramengo Ramenghi con Gregorio Bisanelli (il Ramenghi ha aiutato Romeo Pepoli durante il tumulto).

(VI) Ottobre, provv.: viene fatto accenno ai capitani di parte guelfa ma senza elencarne i nomi. Da adesso non se ne sentirà più parlare. Ultimamente avevano partecipato solo per le domande di pagamento del notaio e del nuncio.

(VI) 16 luglio, provv.: viene creata la carica di gonfaloniere di giustizia. Il Pepoli pare vi si opponga. Il gonfaloniere deve essere eletto otto giorni prima della fine di ogni mese e rimane in carica ovviamente un mese. Deve essere assistito da un consiglio formato da due sapienti per quartiere. Deve essere di parte guelfa, iscritto ad una società ed esercitarne l'arte. Non possono essere gonfalonieri coloro che sono stati difensori delle società prima del 1306, i loro figli ed i loro fratelli.

(VI) 30 ottobre, provv.: il bargello non è più nominato a vita, ma può essere dichiarato decaduto dal consiglio del popolo in ogni momento. Il Bisanelli esaurisce qui il suo mandato essendo stato nominato bargello per tre mesi. Le funzioni del bargello si limitano alla persecuzione dei ghibellini rimasti in città contro le disposizioni.

(VI) 7 ottobre, provv.: il bargello conserva il potere di consiglio quanda si tratta di cose necessarie.

(VI) 31 ottobre, provv.: si cancellano dal consiglio dei 4000 tutti i banditi ed interdetti dal 17 luglio in poi.

(VI) Fine anno: i Pepoli rifugiati in Romagna progettano il rientro in patria con l'aiuto dei ghibellini locali. Bologna chiede l'aiuto di Firenze e dei guelfi romagnoli per neutralizzare le loro manovre.

(VI) 23 luglio, provv.: elezione di Gregorio Bisanelli a bargello.

(VI) 7 ottobre, provv.: deliberazione del consiglio del bargello contro Romeo Pepoli.

(PM) 17 luglio, festa di S. Alessio confessore, viene cacciato fuori della città Romeo Pepoli.

(TO) Leonardo Bertolotti muore in prigionia a causa delle ferite riportate combattendo valorosamente per la causa guelfa: era partito assieme ad una centuria di cavalieri bolognesi in soccorso di Vercelli assediata da Matteo Visconti.

(CA) Il vescovo di Bologna Uberto scomunica Bargi che non ha dato le decime richieste (10 corbe di frumento). Tutto poi si appiana mediante un procuratore di Piacenza (rogiti di Lamola, 28 gennaio e 25 marzo 1321).

(Rodolico) Il podestà, ligio a Romeo Pepoli, emette alcune condanne che vengono usate dai nemici (nobili ghibellini) di Romeo per accusarlo di ingiustizia. Romeo ed i famigliari viene assalito dal popolo presso le sue case ed è costretto a fuga precipitosa.

1322

(HB) Rinaldo Accarisi è eletto Vescovo di Bologna.

(HB) Il 10 agosto incendio al palazzo di giustizia che così ha subito gravi danni.

(HB) Romeo Pepoli tenta di rientrare a Bologna con molti soldati ma è stato respinto dopo avere sfondato la porta della fossa Cavallina. Non è riuscito nemmeno il tentativo contro porta maggiore al quale hanno partecipato i traditori espulsi il giorno prima. I bolognesi lo hanno costretto alla fuga, durante la quale sono stati catturati sette persone, poi impiccate sconciamente a porta Cavallina.

(HB) A causa dei Pepoli vengono scacciati: Gozzadini, Bianchi, Cossa, Preti, Buvalelli, e molti altri scacchesi. Per le stesse ragioni è stato scacciato Rodolfo Ramponi, canonico della cattedrale.

(HB) Ai guelfi è dispiaciuto che sia morto in esilio a Ferrara Giacomo Griffoni.

(22) Dondiego Piantavigne è ricordato come mediatore in qualità di frate di S.Maria Gloriosa

(VI) 26 febbraio, provv.: si impone che nessuno stringa parentela con i banditi ed interdetti dal 17 luglio 1321.

(VI) 27 gennaio: due fuoriusciti denunciano che i Pepoli hanno duplicato le chiavi di porta S.Stefano e di là mirano ad un colpo di mano per rientrare.

(VI) 8 febbraio, provv.: viene modificato il sigillo del comune, visto che i congiurati pepoleschi sono riusciti anche a duplicare il sigillo del comune.

(VI) Vengono banditi i partigiani del Pepoli. Tra questi il più notevole risulta Testa Gozzadini (già fautore dei moti del 1274). Testa (a suo tempo avversario del Pepoli) assieme a Romeo Pepoli si allea a Cane della Scala, al Bonaccolsi, agli Este, ei ghibellini di Romagna ...

(VI) 5 marzo, provv.: si fa fatica ad inviare capitani e custodi ai castelli del contado, in mano agli esiliati.

(VI) 8-11 maggio, provv.: all'inizio di maggio Romeo Pepoli e Testa Gozzadini si impadroniscono di porta Maggiore ma vengono respinti, nonostante l'aiuto di cittadini dall'interno. Ancora banditi parenti ed amici dei fuoriusciti e ricompense a chi cattura vivi o morti i capi dei fuoriusciti.

(VI) Romeo Pepoli va ad Avignone per tentare di convincere il papa ad appoggiarne il ritorno ma ivi muore.

(VI) Altro tentativo di Testa Gozzadini, rimasto solo, approffittando dello sguarnimento della città per gli aiuti inviati a Reggio. Tutto finisce senza risultati.

(VI) 31 agosto, provv.: poteri straordinari dati al gonfaloniere di giustizia, in maniera tale che egli possa, a piacimento, radunare quante persone egli ritenga necessario per mantenere l'ordine. Tale persone devono essere del consiglio della parte, che probabilmente è solo una adunanza di guelfi.

(VI) 18 settembre: tumulto al grido di moriantur illi qui regunt, illi de frumento, moriantur guelfi, moriantur anciani.

(VI) 3 settembre, provv.: ordine ai ghibellini di uscire entro due giorni dalla città e di andare in luoghi distanti almeno 10 miglia, onde prevenire tumulti.

(VI) 29 novembre, provv.: si ordina che nessuno dica che qualcuno di parte guelfa possa essere di parte lambertazza e viceversa, onde evitare confusione.

(VI) 31 agosto, provv.: podestà accordata al gonfaloniere di convocare un consiglio di parte guelfa.

(VI) 25 settembre, provv.: provvigioni del gonfaloniere e del suo consiglio.

(W1) Viene scolpita la "Pietra della Pace", a memoria dell'avvenuta pacificazione tra studenti e comune.

(CG) Novembre: Michele di Nascimbene Parisi è eletto tra gli anziani di Porta S. Pietro.

(Rodolico) 14 gennaio: i Salaroli bolognesi deliberano di dare ad alcuni sapienti insieme ai ministrali e al massaro purum liberum absolutum et generale arbitrium de possessione et de avere societatis inquirendi procedendi omnia videndi et esaminandi et condepnandi et exigendi cum iuris ordine et sine et eciam dicti ministrales habeant liberum et generale arbitrium statuta ipsius societatis corrigere et de novo condere pro factis et negociis ipsius societatis et espendere et expensa facere de omni potere et avere societatis.

1323

(HB) Il 21 ottobre 49 monache prendono possesso del nuovo monastero in Strada Maggiore, presso S.Tommaso della Braina. Il tutto con il consenso degli anziani e del gonfaloniere di giustizia. Tale monastero è stato voluto dalla moglie del nobile Egano Lamberti: donna Tommasina.

(HB) Un soldato francese venuto a Bologna era alto 6 piedi (2,28 mt.).

(HB) Mucciolo Galluzzi è assassinato da un suo servo, che viene poi catturato, trascinato nudo a coda di cavalli e giustiziato.

(HB) I Modenesi hanno preso Castelfranco: Bologna reagisce e, dopo uno scontro in cui muoiono 16 modenesi, si impadronisce nuovamente del castello. Tre prigionieri vengono condotti a Bologna e giustiziati.

(52) Capugnano viene rafforzata probabilmente per paura del Castracani.

(E6) Francesco Petrarca è a Bologna e studia qui per 3 anni.

(VI) 8 gennaio, provv.: si ordina che nessuno dica che Bologna è retta da una parte che non è quella guelfa.

(VI) Luglio: il legato sollecita Bologna a muovere guerra contro Modena e contemporaneamente ad inviare ambasciatori ai guelfi di Toscana e di Romagna per partecipare alla guerra contro i Bonaccolsi, gli Scaligeri, gli Estensi che aiutano Galeazzo Visconti, capo ghibellino. Le cose vanno male per Bologna che perde anche alcune terre e si vede fare un palio dispregiatovo presso le mura della città.

(CA) Un conte Alberti ha la casa - fortezza delle Mogne demolita (la casa era già stata demolita nel 1315, ed evidentemente nel frattempo è stata ricostruita).

(Rodolico) E' gonfaloniere di giustizia un nobile (ora che Romeo Pepoli non esercità più influenza): Picciolo Rodoaldi.

1324

(HB) Era noto Bartolomeo da Sassoferrato, docente di legge.

(VI) 9 maggio, provv.: si fa fatica a trovare persone per il consiglio del popolo, dato che i banditi sono proprio tanti.

(VI) 14 ottobre, provv.: si rinnovano gli antichi ordinamenti.

(VI) 24 febbraio, provv.: nuova lega e taglia con Firenze, Siena ed altri comuni toscani, minacciati soprattutto da Castruccio.

(VI) 11 maggio, provv.: nuova lega e taglia con Firenze, Siena ed altri comuni toscani, minacciati soprattutto da Castruccio.

(VI) 15 giugno, provv.: nuova lega e taglia con Firenze, Siena ed altri comuni toscani, minacciati soprattutto da Castruccio.

(W2) Francesco Stabili, alias Cecco d'Ascoli, docente dell'arte medica e astrologica allo Studio, viene raggiunto da una prima (morirà sul rogo a Firenze nel 1327) condanna dell'Inquisizione.

(W6) Graziolo de Bambaglioli inaugura la serie dei commenti bolognesi a Dante con le sue chiose al solo Inferno.

(W6) Iacopo della Lana inizia un ponderoso commento alla Commedia dantesca.

(TO) Giacomo di Bertolotto (lo stesso che nel 1309 era tra gli anziani per porta Ravegnana) viene eletto gonfaloniere di giustizia.

1325

(FI) Viene bruciata la torre dei Ghisilieri (Ger.) in via Battisasso.

(FI) 15 novembre: battaglia di Zappolino. Dopo tale disfatta, e per la minaccia di Lodovico il Bavaro, Bologna si dà alla Chiesa.

(HB) I bolognesi distruggono il castello dei conti di Panico, perchè avevano liberato alcuni prigionieri del capitano della montagna.

(HB) E' sistemata la campana dell'Arengo sulla torre del Comune.

(HB) Viene condannato a morte uno studente ed un suo servo per assassinio: molti studenti si trasferiscono per protesta a Imola.

(HB) Grave sconfitta dei bolognesi da parte dei modenesi condotti dal loro signore (Bonaccolsi di Mantova): Modena distrugge Borgo Panigale e la torre di Crespellano.

(FB) Tremenda sconfitta a Zappolino.

(SB) 15 novembre: sconfitta di Zappolino nell'ambito delle attività legate alla politica di Giovanni XXII, mediante il suo legato Bertrando del Poggetto.

(23) Alla fine di maggio Dondiego Piantavigne viene consultato sul 'cavamento delle fosse della città'.

(VI) 23 settembre: i fiorentini vengono gravemente sconfitti ad Altopascio da Castruccio. Firenze è costretta a cercare ancora la signoria angioina da cui da poco si sono liberati. Ad Altopascio hanno combattuto 1000 cavalli e 6000 fanti bolognesi.

(VI) A Modena si è formato un esercito potente formato dalle milizie del Bonaccolsi e dagli aiuti esterni di Cane della Scala giudati da Rinaldo d'Este e da Azzo Visconti. Assieme a loro sono Lambertazzi e Scacchesi fuoriusciti.

(VI) 17 giugno, provv.: si elegge una balia di dodici cittadini (due popolani ed un nobile per quartiere) che devono dimorare notte e giorno nel palazzo del comune, per presiedere la crisi con Modena. Si richiamano gli aiuti inviati al legato (che nel frattempo è diventato più importante del re di Napoli).

(VI) Agosto: l'esercito bolognese è comandato da Malatestino Malatesta.

(VI) Ottobre: dopo 3 mesi di scaramucce si combatte una battaglia campale a Zappolino che si conclude con la disfatta bolognese, che vi perdono 2000 tra morti e prigionieri. Il capitano generale viene catturato ed inviato a Modena. Viene devastato il contado attorno alla città e viene corso un palio sotto le mura. I ghibellini però si fermano a questa vittoria, avendo essi alle spalle il legato. Vengono intavolate trattative.

(VI) Fine anno o inizio anno successivo: Testa Gozzadini e i figli di Romeo Pepoli tentano di rientrare in Bologna conquistando porta Castiglione, ma vengono respinti dai Maltraversi.

(W6) Il padovano Mezzoconte di Ezzelino dei Mezzoconti manda a ritirare a Bologna un suo deposito al fondaco bolognese della fiorentina società della Scala, nel quale, con altri libri, è elencato "Inferno de Danti".

(TO) Francesco Agresti, fratello di Ugolino, che fu eletto nel 1292 nel consiglio dei 2000, fa testamento, lasciando sei figli, tra cui Graziadio junior medico, che proseguirà le stirpe con Gisla, Giovanni, Giacomo e con Agresto.

(CA) Alberto di Alessandro Alberti uccide vicino a Casio, Orso, figlio di Napoleone.

1326

(FI) Viene ricostruito lo steccato e vengono costruiti anche dei baraccani a 15 mt. di distanza uno dall'altro.

(FI) Viene chiusa la porta di S.Giacomo.

(HB) Pace tra Modena e Bologna: liberati 700 prigionieri bolognesi e Passerino di Mantova restituisce ai bolognesi Bazzano, Creda e Monteveglio.

(HB) Mondino, celebre medico, muore ed è sepolto presso S.Vitale.

(23) E' citato (Alidosi) Dondiego di Fra' Ostesano Piantavigne.

(52) I Panico riescono a rifugiarsi in Capugnano in seguito ad una nuova offensiva cittadina. ne verranno snidati solo dopo una intera stagione.

(E6) Viene istituito il collegio Bresciano.

(VI) Febbraio: accordo tra i vincitori e vinti di Zappolino. Ha fine la guerra contro Modena.

(VI) 25 aprile, provv.: si decide di distruggere beni e case nel contado dei traditori che hanno combattuto a Zappolino nelle file dei modenesi. E' il bargello che deve sovraintendere a queste operazioni.

(VI) 6 febbraio, provv.: Lodovico il Bavaro sta per scendere in Italia. Si provvede a difendere la città ed i castelli ancora sotto il controllo del comune. Il legato intanto continua la guerra contro Passerino, scomunicato dal papa.

(VI) 6 e 23 giugno, provv.: si inviano aiuti al cardinale del Poggetto che li richiede contro il Bonaccolsi. Il papa incita i Bolognesi a rompere il patto con il Bonaccolsi e ad entrare in guerra, ma vi sono forti problemi economici. Si permette addirittura ai fumanti di diventare cittadini bolognesi dietro pagamento.

(VI) 15 dicembre, provv.: dato che la balia preposta alla guerra non riesce ad organizzare la spedizione contro Modena, si inviano ambasciatori al legato con lettere di scusa. Gli ambasciatori vengono pressochè costretti all'ambasciata, visto che spesso in questi ultimi tempi ricusano gli incarichi. Nell'ambasciata si invita il legato a venire a Bologna.

(VI) 17 dicembre, provv.: è a Bologna un nuncio del legato che partecipa ad una provvigione contro i fuoriusciti ed a lui si affida l'esecuzione di quelle deliberazioni.

(VI) 31 dicembre: lettera del legato che accetta di venire a Bologna. Si prendono i provvedimenti necessari.

(VI) Maggio: la parte guelfa ha fatto venire in Bologna 500 cavalieri del legato.

(MP) 14 aprile: il consiglio generale ordina il miglioramento delle fortificazioni della circla, approfondendo le fosse, riattando il palancato e facendo, ove necessario, in legno o in muratura, del barachani, distanti al massimo 15 metri. Vengono murate le porte di Mascarella, di borgo S.Pietro, di borgo S.Giacomo ed i relativi ponti vengono demoliti. Si modificano i casseri in modo che il piano più alto sia a non meno di tredici metri da terra, e sporgente in fuori. La porta di Galliera, che si trova al di là del canale delle Moline, viene arretrata al di qua del canale stesso, detto Navigio.

(TO) Bertolotto di Bertolotto è anziano per il quartiere di porta Ravegnana.

(TO) Vengono distrutte le case praeter turres a Ottaviano (detto Taviano) Ghisilieri, reo di avere ucciso con una sassata tale Cardino. Viene anche inflitta una multa di 1000 lire.

(TO) Gerardo Guidozagni, a capo di un gruppo di fuoriusciti, effettua scorrerie in montagna dalle parti di Casio. Un contingente di 200 cavalieri e 150 fanti al comando di Gerardo Garzoni viene inviato per snidare i ribelli, forti di 350 uomini. Dopo un duro scontro, in cui vengono fatti a pezzi alcuni dei ribelli (le membra vengono lasciate sugli alberi a cibo degli uccelli), il Guidozagni viene catturato e condotto prigioniero a Bologna dove in piazza viene decapitato.

1327

(FI) 5 febbraio: Bertrando del Poggetto, legato pontificio, entra in Bologna; festa di 3 giorni e riconoscimento da parte del comune di Bologna della sua signoria. Egli fu Marchese d'Ancona e Conte di Romagna.

(FI) Viene iniziata la sostituzione dello steccato con mura. Contribuiscono Alberto Conoscenti (tra porta Pratello e porta S.Felice) e Leonardo Casari (tra porta Castiglione e porta S.Mamolo). Anche il popolo partecipa alle spese.

(FI) Viene costruita la rocca di Galliera.

(FI) Quando viene costruita la cerchia di mura ultima, Porta Maggiore è indietro di qualche decina di metri (verso il centro della città).

(HB) Iniziano i lavori di costruzione delle mura da porta Pratello a porta S.Felice.

(HB) Muore Giuliano Malvezzi, valoroso uomo d'arme.

(HB) Ambasciatori inviati a Firenze, dove portano a successo la loro missione. Si tratta di: Bibliobarigi Azzoguidi, Musotto Sabadini, Bornio Samaritani, Guiduccio Boatieri, Pietro Galluzzi, Guglielmo Foscherari, Egano Lambertini, Beccadino Beccadelli.

(HB) Il nobile Raniero Odofredi è stato nominato cavaliere dal signore di Firenze.

(HB) I podestà vengono ora chiamati rettori ed il primo è Marsilio Rossi di Parma.

(HB) Il legato del papa esautora il gonfaloniere di Giustizia e nomina 12 anziani (3 per qurtiere).

(FB) Bologna si pone sotto la chiesa, nella persona di Bertrando del Poggetto.

(SB) Il cardinale Bertrando del Poggetto è signore di Bologna

(SB) I Pepoli tornano in città,

(23) Il 21 luglio viene bruciato l'estimo.

(B4) La cronaca Villola descrive l'accoglienza al cardinele Bertrand du Pouget alla quale partecipano 4 brigate (una per quartiere) con la seguente simbologia:

emblema di Roberto d'Angiò per porta Stiera,

emblema del papa per porta Procola,

emblema del legato per porta Ravennate,

emblema delle chiavi per porta Piera.

(14) Vengono sgominate alcune bande ex leges nella valle di Limentra (vedi Malpasso), ma altre subentrano.

(VI) 3 gennaio, provv.: a seguito della lettera del legato, si delibera che il legato viene per la fortificazione ed il buono e pacifico stato del comune.

(VI) 5 febbraio: Bertrando del Poggetto entra in Bologna accolto da feste grandiose.

(VI) 8 febbraio: radunato un consiglio generale, il legato viene proclamato signore di Bologna con 958 voti favorevoli e solo 3 contrari.

(MP) 21 marzo: il cardinale Bertrando del Poggetto nomina e rende immediatamente attivo nel suo ruolo tal Lorenzo di Castel Fiorentino sopraintendente alla costruzione delle mura della città, per sei mesi con una paga di 40 lire al mese. Il progetto prevede muri a sacco di un metro circa di spessore, sistema di fondamenta a pozzi ed archi con profondità di circa 4 metri per una altezza totale di circa 9 metri fuori terra.

(MP) Il prima tratto di mura tra la porta di S.Felice e la pusterla del Pratello viene pagata da Alberto Conoscenti, che vi consuma buona parte del patrimonio accumulato durante il periodo in cui è stato tesoriere del comune.

(MP) Viene chiusa la pusterla del Malpertuso.

(G8) Viene ordinato un estimo (subito bruciato).

(W2) Cecco d'Ascoli viene arso al rogo a Firenze.

1328

(HB) Torna in città Taddeo Pepoli.

(HB) Il legato invia al papa la seguente delegazione: Saonese (vescovo), Giovanni d'Andrea, Bornio Samaritani, Beccadino Beccadelli, Alberto Casali (notaio).

(HB) Taglio della lingua a due notai che parlavano male del legato e del papa.

(HB) Tre beccari che gridavano per la città "popolo, popolo" sono stati catturati e giustiziati dopo essere stati trascinati a coda di cavallo fino al campo boario.

(SB) Il cardinale Bertrando del Poggetto è signore di Bologna.

(VI) Bertrando del Poggetto richiama in città gli esiliati (tra cui i Pepoli) e poi anche i ghibellini.

(VI) (?) Il legato mantiene in essere gli anziani, che però sono convocati e presieduti dal vicelegato; il consiglio degli 800 (mai riunito per questioni importanti), quello dei 4000 (ora considerato come cespite d'entrata, oltre che per l'elezione degli ufficiali inferiori). Viene abolito il consiglio del popolo, il gonfaloniere ed il bargello.

(VI) Tentativo di rivolta condotto da due notai senza successo.

(MP) Vengono spianati molti casamenti per innalzare le mura attorno al borgo di Strada Maggiore.

(W1) Di quest'anno è il sepolcro di Michele da Bertalia.

(W6) Iacopo della Lana termina il suo commento.

(BS) Viene terminata una torre difensiva bolognese a Sassomolare.

(CA) Essendo già morto Nerone degli Alberti, Benuccio Salimbeni, marito della figlia di Nerone, occupa le terre di Vernio e Mangona facendo nascere un conflitto con Firenze che quest'anno viene appianato, provvisoriamente, sulla base dell'arbitrato del duca di Calabria. Taddeo Pepoli conduce intanto politica filofiorentina e favorisce Firenze contro il Salimbeni, ricevendo in cambio mano libera sui possessi alberteschi al di qua degli Appennini.

(CG) Pietro Parisi, bandito nel 1306 assieme ai Panico, viene riammesso in città.

1329

(HB) Faenza, che si era ribellata, è stata ripresa dal legato.

(HB) Sono stati decapitati alcuni cittadini che tramavano di dare la città all'imperatore.

(SB) Il cardinale Bertrando del Poggetto è signore di Bologna.

(23) Dondiego Piantavigne presenta per l'ultima volta l'estimo.

(23) Il valore di estimo delle case viene calcolato in base ad un preciso saggio di capitalizzazione dei fitti che quest'anno varia dal 4 al 6 %.

(23) La terra prativa di Bagnarola vale 3 lire a tornatura (Ha 0.2080).

(23) Il terreno aratorio vale 30 / 40 soldi per unità.

(23) Il terreno ortivo vale 15 lire a tornatura.

(23) Il terreno a vigna vale 6 lire a tornatura.

(23) Le pecore sono stimate 8 soldi l'una.

(F3) Nell'insegnamento elementare vengono introdotte le 'regoluzze' di Paolo Dagomari (o dell'Abbaco) in cui compaiono le cifre arabe. Sostituisce il Liber Abaci di Leonardo Fibonacci.

(F3) Iohannes Marzili de Martechellis dichiara nella sua denuncia di estimo: ... Item habeo unum repetitorem in domo nostra nominis magistrum Anthonium qui instruit gramaticam dictis Alberto tredecim annorum et Jachobo septem annorum, meis filiis.

(F3) Il maestro Bertholomeus Petri Bonzanini qui docet pueros scribere dichiara di vivere ad pensionem in capella S. Thome de Merchato.

(F3) Il maestro Iacobus Cristiani dichiara di possedere, oltre alla propria, altre due case.

(F3) Il maestro Iohannes Lotti dichiara di essere nullatenente.

(F3) Soror Maria q. Petri de Vezano dichiara di essere impedita et vero legere et se movere non potest.

(VI) Congiura contro il legato Bertrando del Poggetto ordita dai ghibellini e dai Maltraversi a cui si unisce Alberghettino Manfredi (a cui il legato ha tolto la signoria di Faenza). La città deve essere data a Ludovico il Bavaro. La congiura viene scoperta, ma il legato non punisce subito i capi di tale congiura a causa del loro numero e c'è bisogno dell'aiuto dei fiorentini per uscirne.

(G8) Viene ordinato un estimo.

(W6) Guido Vernani da Rimini, lettore dello Studio, è confutatore di Dante Alighieri nel suo De Reprobatione Monarchie.

(W8) Si ricorda il castrum seu fortilicium terrre Mulinelle, acquistato dal comune di Bologna da privati (che non si sa a quale titolo lo possedessero).

(TO) Filippo e Dinarello Asinelli partecipano alla congiura contro il cardinale del Poggetto.

1330

(HB) Stefano Agonet di Narbonne è stato eletto vescovo.

(HB) Il legato fa costruire una rocca a Porta Galliera.

(HB) Muore Francesco "Tarlato" Pepoli e lascia l'esecuzione testamentaria al priore di S.Domenico. Aveva molti possedimenti presso il Carrobbio, nelle Giubbonerie e a porta Ravegnana.

(SB) Il cardinale Bertrando del Poggetto è signore di Bologna.

(E6) Diventa solo adesso operativo il collegio avignonese.

(VI) (?) Il cardinale del Poggetto inizia a costruire la rocca di Galliera facendo credere ai bolognesi che il papa avrebbe lasciato la corte di Avignone per trasferirsi a Bologna.

(MP) Fuori porta Castiglione, sulla destra della strada, viene costruito per disposizione testamentaria di Francesco Tarlato Pepoli, la chiesa di S.Vito e Modesto.

(MP) Il cardinale Bertrando del Poggetto inizia la costruzione della rocca di Galliera.

(W1) Viene fatto il sepolcro del dottore bolognese Bonandrea de' Bonandrei , al quale sepolcro sembra lavorino i senesi Agostino di Giovanni e Angelo di Ventura (la presenza in loco di questi due artisti è asserita dal Vasari)

(W3) (?) In questo periodo ha inizio un nuovo movimento confraternale grazie all'azione del domenicano Venturino da Bergamo.

(VO) (??) Opera in questo periodo Patarano di Costonzo, il più celebre dei medici del periodo in tale zona dell'Appennino, assieme al cugino Corsacio Ugolini e al pronipote Giovanni Pariselli.