N.71 - Chiesa di S. Marco

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa di S. Marco già parrocchiale il cui jus patronato era dei Garisendi, che Mino dottore ed unico padrone di detta chiesa finì di ristaurare li 16 novembre 1392, e che secondo un autore fu donato da Tommaso Garisendi ai Grassi citando un rogito di Girolomo Belvisi del 1461, ma è certo che Giovanni Andrea Garisendi testando li 25 settembre 1553 a rogito di Vitale de Buoi instituì erede il maschio che sarebbe nato da Giacoma Boncompagni moglie d’ Angelo Michele Guastavillani coll’ obbligo di chiamarsi Giovanni Andrea Garisendi, e di usare le sue armi, ed insegne , per cui i Guastavillani esercitarono diritti di padronanza fino al 1797. Si ricorda che nel 1289 si pubblicavano i Bandi nel Trebbo dove si vendono panni di lino presso la chiesa di S. Marco.

Non avendo nulla di certo sulla remotissima antichità di una chiesa sotteranea praticata dai cristiani, ci limiteremo a dire che S. Marco esisteva li 7 gennaio 1156. Il cardinale Gabriele Paleotti soppresse questa parrocchia e l’unì ai 31 Marzo 1574 a quella di S. Donato in causa di essersi stabilito il Ghetto prossimamente alla chiesa, la quale d’altronde era angusta, senza Cimitero e senza canonica.

D. Giacomo del fu Giovanni Lodovico Bovi già rettore della medesima diede in enfiteusi per annue L. 20 questa chiesa, ad una compagnia che ebbe il suo principio nell’ oratorio della B. V. dell’ Avesa sotto l’ invocazione di S. Marco, poi passata nella chiesa de’ SS. Simone e Giuda.

Li 28 Giugno 1680 l’ ornato accordò a Giovanni Battista Rossi e soci speziali di costruire un portico nel Trivio di Porta Ravegnana d’ avanti la loro bottega appoggiata alla chiesa di S. Marco per piedi 13. once 6 di lunghezza e piedi 8 once 4 di larghezza.

Li 4 novembre 1755 si vide terminato il portico di tre archi con terrazzo cominciato li 18 agosto 1755 sul quale furono poste tre statue di legno di grandezza naturale, scoperte li 22 agosto 1758, il tutto a spese del senatore Guastavillani Garisendi.

La compagnia fu soppressa li 26 luglio 1797, ed alienato il locale e sue adiacenze ad Antonio Montanari con rogito Luigi Aldini delli 2 settembre del 1801.

I Guastavillani affacciarono diritti di proprietà, che non furono presi in considerazione dal governo per mancanza di sufficienti prove.

Presso questa chiesa vi si teneva anticamente il Trebbo per la vendita dei panni di lino.

Si ha memoria da un rogito di Grippione del 7 gennaio 1156, che Gioanbono Zangarello comprò da Giovanni Martino, e da Albagnolo di lui figliuolo una Tuata con terra presso il Trebbo di porta Ravegnana presso la chiesa di S. Marco Evangelista e la strada di S. Donato.

Un rogito dei Bonvicini dei 31 marzo 1254, nomina una casa con cantina. Ignoriamo se queste erano sotterra, lo che essendo sarebbe tolto il merito d’ invenzione alla famiglia delle Tuate.

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Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Marco.

Confraternita.

Sotto l'oratorio eravi la chiesa parrocchiale fondata da S. Petronio nel 432 dedicandola al suddetto Santo. Questa era posseduta da Mino Garisendi che la fece risarcire il 16 novembre 1392.

La confraternita fu istituita nel 1562.

Il 9 aprile 1566 la parrocchia di San Marco fu unita a quella di S. Donato, e la chiesa fu concessa a detta compagnia il 24 agosto 1566, soppressa poi il 26 luglio 1798.