N.96 - Casa Facchenetti

Guidicini

Casa della Pontificia famiglia Facchenetti (4).

1465, 27 agosto. Il dott. Alessandro, Tommaso notaro, e Giacomo, fratelli del Muglio, vendono per L. 138 di Bolognini d' argento, a mastro Albertino del fu Andrea, calzolaio, una casa sotto S. Gervasio. Confina la via di S. Felice, e quella di Belvedere a ponente, Grazia mercante da pettini mediante androna, e Giovanni Siboli d'Allemagna, fornaro, di dietro. Rogito Domenico e Antonio Amorini.

1466, 10 maggio. Vendita di Elena del fu Fuzio Boccadiferro, moglie di Biagio Fuzzi, a Francesco di Bonaparte Ghisilieri, di una casa sotto S. Gervasio, per L. 400. Confina due strade (pare S. Felice e Belvedere), il Pettinaro Grazia, e Facino dalla Noce. Rogito Giacomo Bonazari.

1467, 28 settembre. Alberto Calzolari lasciò la sua casa, comprata dai Mogli li 27 agosto 1465, rogito Domenico Amorini, alle monache di S. Gervasio. Rogito Tommaso Scannavini.

1478, 31 luglio. Compra Francesco del fu Bonaparte Ghisilieri, da Guglielmo e fratelli, figli di Cristoforo Garzolo, da Gabrielle e fratelli Pettenari, e da Antonio da Milano, una casa sotto S. Gervasio, presso il compratore da tre lati, e la via pubblica, per L. 350. Rogito Francesco Buttrigari.

1501, 2 ottobre. Vendita di Virgilio del fu Francesco Ghisilieri, a Bartolomeo del fu Nicolò Ghisellardi, di una casa sotto S. Gervasio, presso la detta chiesa parrocchiale o la via di Belvedere, per L. 1558, 6, 8 d'argento. Rogito Giacomo Budrioli.

L' epoca del passaggio di questo stabile dai Ghisellardi ai Facchenetti, non è conosciuta, ma è prima del 1572.

Il documento più antico che si sia trovato della famiglia Facchenetti è il testamento fatto li 18 febbraio 1566 da Pietro di Francesco Facchenetti, alias dall'Agnese, della terra di Gravegna, distretto di Domodossola, abitante in Poggio Rognatico, col quale lasciò usufruttuaria Agnese di lui moglie, ed eredi Giacomo e Antonio suoi fratelli. Rogito Gio. Battista Mezzavacca. Può essere che il dall' Agnese aggiunto al sue cognome venisse dalla moglie.

Giacomo Facchenetti, alias Petragnesia testò li 26 marzo 1588 istituendo eredi universali Domenico e Gio. Antonio fratelli, e figli di Catterina sua figlia, moglie di Antonio Pexa. Rogito Vincenzo Balzani.

1572, 2 aprile. Concessione a Monsignor Facchenetti, che stava fabbricando il suo palazzo in Strada S. Felice sotto S. Gervasio, di occupare sulla strada di Belvedere piedi 3 di suolo pubblico in lunghezza di piedi 74. Questo monsignor Facchenetti non può essere che Giovanni Antonio nato li 20 luglio 1519, fatto Papa li 28 ottobre 1591, e morto li 30 dicembre dello stesso anno.

1581, 24 giugno e 3 agosto. Cesare Facchenetti ottiene licenza dal Suffraganeo di Bologna, che nel muro della facciata della sua casa, che guarda a levante, possa aprirvi finestre, e fabbricare sopra i muri della casetta del monastero di S. Gervasio, e sopra le botteghe della medesima, dietro il pagamento di L. 950. Rogito Silvestro Zoccbini.

1604, 28 agosto. Il Senato concede al marchese Facchenetti suolo pubblico nel vicolo Belvedere per dirizzare il muro della sua casa che minacciava ruina.

Antonio dalla Noce, di Gravegna, diocesi di Novara, venne a Bologna nel 1514 con basso mestiere, che da alcuni si è detto il facchino, e che perciò acquistasse il sopra nome di Facchinetto, che poi divenne il suo cognome. Costui fu padre d' Innocenzo Papa XI, che quantunque vissuto pochi giorni nel Pontificato, bastaron però a render facoltosa la sua famiglia, o piuttosto i discendenti di sua sorella Antonia maritata in Antonio Tita di Trento, l' ultimo dei quali fu il senator Alessandro morto li 5 gennaio 1685, del quale fu erede Donna Violante del marchese Innocenzo Facchenetti, maritata in D. Gio. Battista Principe Panfili. Passò quest' eredità nei Colonna del ramo del Contestabile, che vendette i beni nel Bolognese, compresovi questo palazzo, a Giacomo, ed avv. Agostino, fratelli Monti, di Strada Santo Stefano.

Nel 1828 fu restaurata la facciata, e messe in miglior comparto le finestre, ed allargato il marciapiedi sulla via di S. Felice.

Note fornite da Dario Uri:

Luigi Galvani, nato nel 1737 all'attuale numero 13 di via Guglielmo Marconi, si trasferì in questa casa probabilmente dopo il 1762, anno del suo matrimonio.

Sulla via Ugo Bassi vi era il Bar Commercio, detto anche da Marco Greco, dove fu commesso un omicidio ricordato da Quinto Ferrari nella sua canzone "Marì la Guérza".

Il palazzo Facchenetti è quello sul lato destro della via. Di fronte c'è il palazzo Ghisilieri (Hotel Brun) ed in fondo la ex chiesa di Santa Maria delle Laudi.