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1245 30 settembre. Oddofredo dottor in leggi del fu Bonaccursio di Riccardo de Denari comprò dai fratelli Riccardo e Caravita a, figli del fu Bonacursio, e da Ramburga del fu Guglielmo di Anglico Cortellari, la metà di una casa per indiviso posta nel quartiere di S. Procolo nella contrada o vicolo di Val d'Avesa, per lire 30. Rogito Salathil del fu Martino.

Mori l' Oddofredo li 3 dicembre 1265.

Alla fine di questa strada dirimpetto alle Pugliole vi era il ponte sul!' Avesa che diede il nome di Ponticello di Sant'Arcangelo a questa località.

1536, 28 marzo. Vincenzo di Baldassarre Bettini alias Fabri comprò da Giovanni di Bandino Bandini una casa posta sotto S. Mamolo nella via Val d' Aposa, per L. 1350; confinava col compratore, coi Segni e coi Guidotti. Rogito Giovanni Battista Castellani. I numeri in Val d'Aposa che erano sotto la parrocchia di S. Mamolo erano a destra andando verso S. Mamolo. Questi numeri erano il 276, 275 e 274, appartenenti i due primi all' amministrazione parrocchiale di S. Paolo, l' ultimo ai Vanotti. A sinistra poi vi era il N. 265 dei Traeri o Traiani, poi il fianco della casa Cesari N. 266 di Calcaspinazzi.

1437, 20 febbraio. Matteo del fu Dino de Cilli, banchiere, e Catterina del fu Lizzo da Villola, vedova di Dino Cilli e madre di detto Matteo, vendettero a suor Misina del fu Antonio di Rizzardo Caselli, professa in Santa Maria Nuova, una casa con orto posta sotto S.Mamolo in via Val d'Avesa, per L. 200. Confinava colla via pubblica da due lati, con madonna Cippa di Bartolomeo Consolini, coi beni dei frati di Santa Maria Nuova degli Angeli, e con Francesco Pellarano. Rogito Gaspare Usberli.

1569, 19 gennaio. Isalma del fu Gio. Battista Palcani, vedova Machiavelli, aveva casa, che affittava, sotto S. Martino della Croce dei Santi, posta in Val d'Avesa. In un rogito è descritta per casa grande, e confinava con due strade, colla detta vedova Macchiavelli, e con Agostino de' Baldi.

Nel 1471 si trova ricordata la contrada delta il Serraglio in Val d' Aposa.