Via del Cestello, dal I volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via del Cestello, o Cistello, comincia in Strada Castiglione, e termina nel piazzale dell' Avesa dov' è la chiesa del Crocefisso. La sua denominazione deriva dalle suore del Cistello, che vennero nel 1354 a stabilirsi nell'angolo di Strada Castiglione e di questa via.

La sua lunghezza è di pertiche 51, 01, e la sua superficie di pertiche 82, 74, 10, non comprese pertiche 2, 8 di marciapiede.

Via del Cestello a destra entrandovi per Strada Castiglione.

N. 716. Casa che del 1510 era degli eredi Fava, poi di Rinaldo Tossignani, venduta li 23 maggio 1605 per L. 4000. Rogito Antonio Malisardi. È detto esser sotto Santa Lucia, nella via del Cestello, e confinare con Gio. Battista Codij tintore. Passò all'eredità Leoni, poi al Ritiro delle Dame, indi a Vincenzo Galli, al quale, come successore del Ritiro delle Dame, appartenevano le case a tutto il N. 720 inclusive.

N. 717. Stabile in confine col Ranuzzi ricordato per casamento grande. Del 1715 era del dottor medico Francesco Vanini, che lasciò un figlio, D. Girolamo, morto nel 1755, del quale fu erede Maria Gentile Teresa sua sorella, moglie del conte Gio. Battista Morandi, la quale lo vendette ad Angelo, ed a Gio. Battista Pezzi, per L. 9000, li 9 luglio 1757.

Dal N. 721 a tutto il 725, compreso, erano tutte le case in gran parte già del l'arte della lana, poi dei Ranuzzi, sulle quali il conte Carlo di Girolamo Ranuzzi fabbricò la casa nobile ai numeri 721 e 722, e rese uniforme tutto il resto fino alla chiesa del Cestello. Li 4 dicembre 1796 mise mano alla fabbrica, che fu terminata nel 1798.

Il N. 725, chiuso da portone, indica il principio del vicolo che costeggiava a destra il corso dell' Avesa, comunicava col vicolo detto del Ritiro delle Dame, e terminava al Campetto di Santa Lucia. Fu chiuso per decreto delli 25 agosto 1739. Si disse anche borgo della Noce, o del Crocefisso. (Vedi Campetto di Santa Lucia).

1671, 14 marzo. L'arte della lana vendette ad Ippolita del fu Sebastiano Pinca, vedova del fu Flaminio Dosio, una casa grande, con bottega grande, e un edifizio di tintoreria, con caldaie, ordegni, stalla, orto grande, prato co' suoi chiodari, o chiovare, eccetto però la bottega piccola, e forno che guardava nella via del Cestello, il tutto posto sotto S. Damiano, in luogo detto l'Avesa. Confina Nanne Fantuzzi a tramontana mediante il di lui orto, a mattina, dalla parte del forno, i Torri e la strada, a mezzodì la via pubblica, e riguardo a detta casa presso il vicolo dalla parte della compagnia del Crocefisso, e rispetto all' ingresso del portone nella via del Cestello. Per lire 7050. Rogito Francesco Maria Dal Sole.

La vedova Dosi cedette alla compagnia di S. Gabrielle parte dello stabile in luogo detto l' Avesa, per L. 6000, in causa di diritti che aveva la detta compagnia sopra la eredità d'Ippolito d' Aiace Grati. Rogito Francesco Maria Dal Sole.

1679, 13 ottobre. L'arte della Lana permuta coi Conviventi di S. Gabrielle, abitanti presso la chiesa di tutti i Santi nella Braina. I primi danno una casa e bottega grande ad uso di tintoreria nella via del Cestello, in luogo detto l'Avesa, e le Chiudare, e ricevono una casa sotto S. Gio. in Monte in Miola, per L. 6000. Rogito Pietro Maria Scarselli e Giuseppe Cavazza. I Conviventi sono qualificati per cessionari della contessa Maria Isabella Dosi. Pare che questo contratto non avesse effetto.

1685, 5 febbraio. Compra il senatore Annibale Ranuzzi dall' arte della lana gentile, la tintoreria e prato unito delle chiudare, con casetta e forno separato per cuocer ceneri, con tutti gli ordegni e gius attinenti a detta tintoreria, compresovi tutto il sito dal portone che è sulla via di Strada Castiglione sino all'altro portone grande nella via del Cestello, posto sotto S. Damiano, nella detta via, per L. 10700. Rogito Giuseppe Cavazza.

1689, 5 dicembre. Gentile del fu Paolo Zocchi, moglie del dott. Francesco Vannini, compra una casa grande con annessa tintoreria, con acquedotti e vasi di bronzo, posta sotto S. Damiano nella via del Cestello, per L. 17000. Confina da un lato Pietro Antonio Torri, dall' altro Gio. Francesco Davia, di dietro l' arte della lana, poscia il conte Annibale Ranuzzi. Rogito Giacomo Biondi. La venditrice fu Domenica del fu Matteo Moscardini, vedova di Paolo Zocchi, poi moglie di Carlo Agostino Grassi.

Via del Cestello a sinistra entrandovi per Strada Castiglione.

N. 694. Vicolo chiuso da cancello di legno che si dirige da settentrione a mezzodì, poi piega a levante; terminava in Strada Castiglione dov'è parimenti chiuso da un secondo cancello. Contorna esso l' antico convento di Santa Maria del Cistello. (Vedi Strada Castiglione).