Via de' Coltelli, dal I volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Via dei Coltelli, secondo le lapidette, comincia in Strada S. Stefano, e termina rimpetto alla Braina di Fiaccalcollo nell' angolo delle stalle Agocchia.

Seguendo questa norma la sua lunghezza è di pertiche 35 e piedi l.

Ma la via Coltelli continuava fino alla via del Pozzo Rosso, in oggi detta Borgo Orfeo, ed è piaciuto a chi fece porre le lapidette di dare il nome di via del Pozzo Rosso al tratto di strada dalle stalle Agocchia a Borgo Orfeo, il quale è di misura longitudinale pertiche 28 e piedi 2.

Ritenuto dunque che la via dei Coltelli sia tutta la strada che da Strada Stefano finisce a Borgo Orfeo, ne viene che la sua lunghezza è di pertiche 63 e piedi 3.

Vuole la tradizione che questo nome derivi dalla famiglia Coltelli, che aveva case in questa contrada verso Strada S. Stefano, inchiuse poi in quelle già Seccadenari, ora dei Bianchi. Questi Coltelli vengono da Alberto dal Coltello, che da Cento trasportò la sua famiglia in Bologna, del quale fu figlio Nicolò notaro, detto anche de' Grassi, alias dai Coltello, che viveva del 1421. Finirono i Coltelli in Cecilia di Orazio e di Giulia Filipetti, morta nel 1656. Era moglie del senatore Filiberto Vizzani, e la sua eredità passò poi ai Bentivogli eredi Vizzani. (Vedi Strada S. Vitale N. 117).

Via dei Coltelli a destra entrandovi per Strada S. Stefano.

Il N. 264. ha un ristretto portico, che fu fabbricato da Ascanio Cavazzi nel 1582.

Gli altri consecutivi ed uniformi furon fatti dalla famiglia Ghiselli. Sappiamo che i proprietari delle case di Borgo Orfeo ricorsero li 29 novembre 1592 per non contribuire alla spesa dei portici costrutti e da costruirsi nella via dei Coltelli.

Li 23 maggio 1778 il senatore Giuseppe Bianchi, successore dei Padri di S. Giacomo, ottenne dal Senato di demolire il portico dall'angolo di Strada S. Stefano fino alla concorrenza di piedi 158, che è la fronte del suo stabile da questa parte in via Coltelli, e nella facciata di Strada S. Stefano alzar il portico lungo piedi 30.

N. 261. Portone dei granari Ranuzzi. Si ha notizia che li 2 aprile 1640 qui esisteva un giuoco di racchetta, nel quale per molto tempo si esercitò la gioventò bolognese per addestrarsi al giuoco del pallone. Apparteneva ai Ghiselli proprietari della maggior parte degli stabili da questa parte della via Coltelli. La sala della racchetta fu ridotta ad uso di bottega da falegname circa il 1780.

Lì 16 febbraio 1583 si concede al senatore Ruggero Ghiselli di continuare il suo portico nell'angolo delle due vie de' Coltellini e della Braina. Nel 1582 aveva fatto quello davanti le sue case in via Coltelli, e che si distingue per la sua uniformità lungo la detta strada verso la Braina di Fiaccalcollo.

Si passa la Braina di Fiaccalcollo.

Via Coltelli a sinistra entrandovi per Strada S. Stefano.

N. 265. Rimessa dei conti Agucchi, dove nel 1623 vi si teneva un giuoco di pallacorda.

N. 164. Casa che nel 1715 era delle putte di Santa Croce, poi comprata e ridotta da Filippo scultore, e Pietro pittore quadrista, fratelli Scandellara.

N. 162. Stabile dell' arte della lana nel 1715, poi dell' arte dei capellari.