Famiglia Foscarari

Foscarari. Famiglia antichissima, perchè si trova che nel 1161 ebbe origine da Fosco tesoriere di Federico I Barbarossa imperatore nel qual tempo essendo in Bologna con esso lui fu fatto cittadino per privilegio, e fermò il suo domicilio in Bologna (così il Rinieri). I discendenti ebbero il Senatorato nel 1506. Alcuni han creduto che S. Guarino Guarini Cardinale fosse di questa famiglia, ma non è opinione che abbia fondamento. Avevano sepoltura in S. Domenico, e le loro case erano in faccia al cancello dell'ospitale della Morte comprate da Agocchia di Strada Stefano. Avevano la cappella di S. Liborio in S. Petronio, ora della Fabbrica. Avevano il padronato della parrocchia di Santa Maria dei Foscarari. Avevano molino, e orti fuori di Porta Santo Stefano, beni a Rubizzano, e a Santa Maria in Duno. Nel 1526 dotarono una cappella in S. Petronio, che è la terza dalla parte di piazza a mano sinistra.

Agostino di Tiresio di Raffaello senatore 1° fu Anziano nel 1484. Nel 1506 fu commissario di Medicina (orig. medicine - Breventani) a Varignana. Nel 1511 fu citato alla Ringhiera per aver dato la Rocca di Sassiuno a Ramazzotto capitano di Santa Chiesa. Nel 1512 fu rimesso. Nel 1513 fu creato senatore, ma non accettò. Morì il 13 ottobre 1519, e il suo Senatorato fu poi dato nel 1525 ad Andrea Casali.

Egidio del senatore Romeo senatore 3°, marito d'Isabella Albergati, il 15 maggio 1579, entrò senatore il 4 febbraio 1585 in luogo del padre. Morì nel 1586.

Giuseppe di Romeo figlio della Dainesi senatore 4°, ultimo della famiglia, in febbraio 1700 ebbe un alterco col marchese Filippo Barbazza per certo impegno di banchi in S. Petronio. Fu marito di Lucrezia Tortorelli. Nel novembre 1710 fu fatta felicemente l' operazione del taglio di un cancro in una mamella a sua moglie dal medico Valsalva. Morì il 25 aprile 1713.

Lodovico d'Andrea senatore 1°, marito di Taddea Lodovisi, fu fatto senatore da Giulio II. Nel 1511 fu deposto dai Bentivogli, poi nel 1513 rimesso da Leone X. Rinunciò il senatorato, e morì il 20 febbraio 1519.