NN.1234-1235-1236

NN. 1234,1235,1236. Case dei Mamelini, da non confondersi coi Mamolini.

La prima notizia, dalla quale si può dedurre che quivi abitasse questa famiglia, si ha da un decreto emanato li 12 maggio 1472 dai Difensori dell' avere a favore di Matteo del fu Nicolò Avolei merzaro, col quale gli vien concesso di poter fare un ponte di pietra o legname sull'Avesa per fabbricarvi sopra stanze per suo comodo tra la sua casa posta sotto S. Silvestro e i muri della chiesa di Sant'Agata, in confine delle case di ser Nicolò Mamellini. Rogito Boattiero del fu Lorenzo Boatieri.

La casa dell' Avolei era il N. 1234.

Nel 1489 la casa dei Mamellini confinava a settentrione con una casa dei Caccianemici, e questa dei detti Caccianemici confinava pure a settentrione con la società dei Barbieri.

Dalla susseguente notizia si apprende che li 10 aprile 1482 il dott. D. Carlo del fu Fregerino di S. Venanzo, canonico e commendatario della Pieve e chiesa rurale di S. Giovanni Evangelista di Pastino, (alla cui chiesa fu unita quella di Sant'Agata di Bologna) diede licenza ai fratelli ser Tommaso e ser Eliseo notari, figli del fu ser Nicolò Mamellini, pure notaro dei Sedici Riformatori della parrocchia di S. Silvestro, di poter fabbricare sopra l' Avesa un voltone di pietra o legname, per farvi stanze. I Mamellini però avevano ottenuta questa licenza dai difensori dell'avere fino dal 1465. Rogito ser Pietro Macchiavelli.

Li 7 settembre 1496 Pietro del fu Antonio Gombruti vendette ai fratelli e figli di Nicolò Mamellini una casa sotto Santa Maria dei Carrari in via Toschi, per L. 590. Rogito Bartolomeo Zani. Questa casa dovrebbe essere il N. 1235.

1507, 21 maggio. Il Rettore di Sant'Agata, D. Bartolomeo Stiatici, concesse ad Eliseo del fu Nicolò Mamellini di fabbricare sopra l' Avesa fra la sua casa e la .stalla di Rizzardo Pepoli, enfiteutica di Sant'Agata, la qual stalla era sollo S. Silvestro in confine dell' Avesa.

I Mamellini abitavano in questa casa nel 1465, e non sarebbe fuori di proposito che 53 anni prima fosse stata di loro proprielà nel qual caso vi sarebbe nata Santa Caterina da Bologna li 8 settembre 1413 da Benvenuta di Nannino Mamellini, sorella di Taddeo padre del succitato Nicolò. Benvenuta Mamellini, in seconde nozze, fu moglie di un cittadino ferrarese, e lo seguì andando ad abitare con lui in Ferrara, ed alcuni, per questo, coongetturarono che Santa Caterina sia nata in quella città (Breventani). Ma questa congettura viene atterrata dalla cronaca riportala nel Tom. XXIII — Rerum Italie. Script, col. 889 ad An. 1456. Quindecim sorores vitae regularis de Ferraria ad Bononiam ad dictun monasterium inhabitandum ductae sunt, quorum prima nuncupabatur soror Catherina de Nigris de Bononia. — Altra cronaca manoscritta d'autore incerto, conservata presso la famiglia dei Giusti, dice che li 20 luglio 1456 vennero da Ferrara a Bologna sedici suore di Santa Clara, fra le quali sor Caterina de Bartolomeo de Nigri. — L'Alberti nel T. IIl manoscritto, sotto l'anno 1456, noverando le suore venute da Ferrara a Bologna, dice "Suor Catherina di Bartolomeo de Nigri (che altri dicono di Vigri) bolognese". — Lo stesso autore, nella descrizione dell'Italia, come nelle storie di Bologna Lib. I D. 1, la chiama Caterina de Negri, o de Nigri. — La cronaca di Giacomo da Varignana, conservata nella biblioteca dell' istituto, sotto gli anni 1455 e 1459 dice: "Sore Cathelina de Bartolomio Negri da Bologna".

NB. Alla casa N.1236 fu posta l'epigrafe che ricorda il luogo della nascita di S. Caterina de' Vigri (Breventani).