Famiglia Bottrigari

Alcuni hanno creduto che derivino da Forlì, ed altri da Bologna. Ebbero capella in S. Francesco fabbricata da Iacopo Bottrigari famoso giureconsulto, con deposito ove esso fu sepolto. Nel 1575 Mario di Ercole ebbe un'eredità Pannolini. Ebbero pure l' eredità Usberti e con questa il padronato del benefizio semplice della Santissima Trinità e di San Teodoro di Minorino e Budrio.

Il ramo dell' abbate Scipione abitava in Strada S. Donato nella casa ora Savini al N. 1740. L'antica casa dei Bottrigari era nel Mercato di Mezzo, e nella chiesa di S. Michele ivi posta vi era un altare da loro eretto fino dal 1440. Ivi abitavaci il ramo di Giovanni Battista e di Casio, e precisamente nel 1560, possedendo due case nella contrada Venezia con due botteghe, ed altre cinque pure nel Mercato di Mezzo. Nel comune di Gesso avevano un palazzo con possessione di tornature 88, e due in Sant'Alberto; in Galiera cinque poderi, una possessione ed un prato; a Castel de' Britti palazzo con peschiera; a Pizzocalvo e Casola Canina tornature 303; in S. Martino in Casola, in S. Lorenzo in Collina ed a Crespellano tornature 241, 0, 1; un prato a Confortino, molti crediti di Monte ed un' annua prestazione di L. 100 dovutagli dall' eredità di Nicolò Sanuti.

Dei Bottrigari di Strada S. Donato sotto la parrocchia di Santa Cecilia fu erede il senatore Giovanni Fantuzzi nel 1740, il qual ramo aveva beni a Liano venduti nel 1621 per L. 18000 ad Ippoiita Tanari vedova Buggeri. Avevano beni a Ganzanigo, che nel 1644 vendettero a Porfirio Linder. La possessione detta Bottrigara nel Medesano passò coll'eredità ai Fantuzzi.

Fino del 1266 avevano case sotto la parocchia di S. Pietro e Marcellino.