Pugliole di Sant'Arcangelo, dal I volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Le Pugliole di s. Arcangelo cominciano dal ponticello, ossia dalle Pugliole di santa Margherita, poi piegano a sinistra e sboccano nella via del Volto Santo.

La sua lunghezza è di pertiche 32. 02. 0 e la superficie di pertiche 43. 65. 2.

L' antico suo nome era Agresti di s. Arcangelo.

Pugliole di s. Arcangelo a destra , entrandovi pel ponticello.

Si passa il vicolo, chiuso da portoni ad istanza dei vicini abitatori per decreto 1825.

N.1315. Casa dei Caprara atterrata nel 1696 per metterla ad uso di cortile per lo stabbio. Confina a levante ed a mezzodì con due stradelli , ed a ponente colli Zambeccari.

1481. Li 3 aprile. Baldassare Nicolò e Fratelli Caprara comprano da Zampaolo Caselli un casamento e terra ortiva di pertiche 24 per un verso, e di pertiche 14 per l'altro, nella via detta la Trevisana, per ducati sette d'oro; rogito Ercole dall'Oro. Tali immobili si vogliano posti sotto s. Arcangelo presso la via pubblica, detta la Trevisana, presso gli eredi di Paolo Savioli, alias dall'Oca, presso gli eredi di Antonio del fu Giovanni Guascherij , e presso li Caprara.

N.1316. Stabile che li 14 giugno 1604, Valerio fratelli e figli di Domenico Simonini vendettero a D. Annibale Gaspari per lire 4694, rogito Vincenzo Stancari. Si descrive per casa con Orto, e con casetta contigua, la quale ha ingresso da uno stradello. È posta negli Agresti e confina col detto stradello, con Andrea Mangini, coi venditori, e con Lodovico Gambalunga.

Testò il detto Gaspari li 13 giugno 1625, lasciandola a Carlo di Paolo Zambeccari, ed allora confinava la strada da due lati e li Caprara dagli altri due.

Nel 1700 questa casa era del conte Antonio Zambeccari e la si qualifica per grande, posta sotto alla parrocchia di s. Arcangelo, in confine di una casa del senatore Caprara, e da lui venduta ai Caprara circa del 1706. Dicesi che erano due. Si noti che questo stabile confina colla via detta il Volto Santo N. 1335 e colla via Agresti N. 1251.

A capo delle Pugliole di S.Arcangelo, nell'angolo a destra del palazzo Caprara, vi era la cappella della Madonna detta dei Caprara, aperta li 7 febbraio 1745, poi chiusa li 16 dicembre 1808 (vedi Gangaiolo delle Pugliole); nel 1722, 6 giugno, fu fatta concessione dal senato al senatore Vincenzo Caprara d' innalzare un arco di pietra sopra la via degli Agresti, che non eccedesse in altezza piedi 22 ed in larghezza piedi 24. Fu poi fatto il tassello di comunicazione fra le case a destra ed a sinistra di questa strada, che appartengono ai Caprara.

Pugliole di s. Arcangelo a sinistra entrandovi pel Ponticello.

N. 1323. Casa enfiteotica del rettore di s. Arcangelo, la quale li 3 giugno 1522 era divisa in due con botteghe. Francesco del fu Cristoforo Pioli vendette i miglioramenti della medesima, sotto la predetta data, a Pietro del fu Antonio Rognoni ed a Margherita Sala di lui moglie per lire 200. Confinava colla via pubblica da due lati ed il Cimitero di s. Arcangelo. Rogito Battista Buoi.

1522. Li 11 dicembre. Margherita Sala, da s. Procolo, moglie di Pietro Rognoni, comprò da Bartolomeo Menganti, tutore di Fabrizio Velli, per la quinta parte, e per la metà dell'altra quinta parte, i miglioramenti di una casa con due botteghe di diretto dominio del rettore di s. Arcangelo, confinavano colla via pubblica da due lati, col cimitero, e con Gio. Battista da Milano, per lire 80. È detto trovarsi in loco chiamato ponticello di s. Arcangelo. Rogito Cesare Castellani.

Nel 1680 fu qualificato per grande, e anche detto la Cà Bianca. Era condotto per annue lire 20 di canone dalli Negri e Costa. Confinava il cimitero di s. Arcangelo, la strada che va per di dietro al monastero di s. Margarita, davanti la via detta del Ponticello, e di dietro una casa di Giulio Rizzi, che ultimamente apparteneva alla famiglia Codini.

Si passa l'antico Cimitero della chiesa di s. Michele Arcangelo.

N. 1321. Chiesa parrocchiale di S.Arcangelo di porta S.Proculo, manuale dell'Abbazia di s. Stefano e cosi enunciata nel libro delle Collette del 1408. Si denominò s. Arcangelo degli Agresti per le vicine strade degli Agresti, ma più comunemente fu detta del Ponticello. Pretendesi che si abbia memoria di questa parrocchia anteriore al 1314. Abolita la parrocchia di s. Martino, appellata delle Bollette, acquistò quella di s. Arcangelo le case dei Caprara, dei Negri e dei Freschi, per decreto 12 maggio 1567, del cardinale Gabrielle Paleotti.

D. Girolamo Segni, curato di questa parrocchia, fece rinunzia della medesima a Clemente VIII , ed a favore dei Barnabiti, riservandosi la rendita del benefizio vita natural durante; li 30 marzo 1600 i Barnabiti ne presero possesso: rogito Cesare Montecalvo.

II 6 aprile susseguente cominciarono ad abitare nella canonica: posero subito mano al riattamento di questa miserabile e disadorna chiesa, poi dell'angusta canonica, e vi rimasero fino al primo novembre 1611, lasciando però alcuno di essi in S.Arcangelo, che fu da loro interamente abbandonato soltanto li 4 gennaio 1654, nominando cappellano curato ammovibile, per la cura delle anime, D. Antonio Fabri, al quale furono pagate annue lire 297. 10, e cosi pure ai suoi successori.

Li numeri 1320 Giusti, 1319 Dal Bello e 1318 Gini, sono le parti posteriori delle case nelle Pugliole di s. Margherita. Li 16 agosto 1808 la chiesa fu chiusa, poi profanata, indi venduta coll'annessa canonica a Gio. Battista Neri, come da rogito dott. Serafino Betti delli 17 gennaio 1812. La Domenica 27 febbraio 1401 Giovanni d' Antoniolo di Bertuccio Bentivoglio si fece signore di Bologna, senza dipendenza dal papa, nè da altra legittima sovranità. Il lunedi 26 giugno 1402 perdette la battaglia di Casalecchio contro i Milanesi e si rifugiò travestito in una casa dal Ponticello di s. Arcangelo , ma scoperto fu preso e miseramente trucidato il 27 susseguente, lasciando due figli. Antonio Galeazzo , ed Ercole.

Aggiunte

1401. Li 18 maggio. Stefano Cristoforo ed altri dei Lanfredi , comprarono da Bartolomeo e Giovanni Gombruti una casa ad uso di canepa sotto S.Arcangelo nella contrada detta delle Stuore, presso la via pubblica da due Iati e presso Enrico Filippo, per lire 220, rogito Lorenzo Canonici e Dupolo Piantavigne.

1661. Li 17 Maggio. Compra Domenico Maria del fu Angelo Giordani da Floriano del fu Giacomo Seccadenari, una casa sotto S.Arcangelo per lire 9000, rogito Scipione Ucelli.