Famiglia Malvezzi-Medici

Malvezzi Medici. Portavano essi l'arma Malvezzi col sopratetto de' Medici, loro donato dai Medici di Firenze. Questi si divisero in più rami, dei quali ne rimase un solo. Discendono dal senator Battista, che essendo amico della casa Medici e di Leone X, ne ebbe in dono le armi e il cognome. Questo ramo abitava da S. Pietro ove furono poi le case degli Scappi, e dove fu fabbricato il Monte di Pietà. Questo ramo s' estinse in Pannina, che fu maritata in casa Bentivogli e vi portò una parte dei beni. I beni fidecomessi col palazzo da S. Pietro passarono al ramo del portico buio, il qual ramo discende da Aldrobandino.

Eravi un altro ramo di questi, chiamati Malvezzi Caccialupi per aver ottenuto l'eredità del senatore Malvezzi Caccialupi. Questo ramo s' estinse in Carlantonio, e l' eredità Caccialupi passò agli Alamandini.

Un altro ramo aveva cominciato in Giovanni di altro Giovanni di Lucio, che s' estinse in due sue figliuole ed eredi, una Bradamante maritata nel marchese Piriteo Melvezzi, e l'altra Elena moglie del Senatore Bartolomeo Lambertini.

Un ramo cadetto fu formato da Gio. Battista di Battista, e da Dorotea Manzoli.

Dal ramo Malvezzi del portico buio si spiccano quei Malvezzi che portarono poi il cognome e sostennero la famiglia Angelelli per l'eredità avuta dal senatore Angelo Maria Angelelli.

Nel suddetto ramo Malvezzi del portico buio entrò un' eredità Pannolini nel 1550.

I beni posseduti da questa famiglia erano i seguenti:

Palazzo e possessione al Sorgo già Lini, poi Ghiselardi, indi Malvezzi, dato in titolo di dote a Teresa Turrini, vedova Ghiselardl, e madre di Lucio di Giuseppe Malvezzi. Nel 1754 fu valutata nell'istrumento dotale L. 35000.

Buda, beni portati in casa Bentivogli da Pannina Malvezzi moglie del senatore conte Fulvio Bentivogli.

Castel Guelfo, beni passati in casa Lambertini.

Fornace dei vetri, privativa concessa da Leone X a Lorenzo Malvezzi Medici. Passò in casa Bentivogli in causa di Pannina.

Gaggio di Piano, anche questi passati ai Bentivogli.

Mirabello.

Piumazzo con casamenti passati ai Bentivogli.

Tombetta nel comune di Galliera.

Il palazzo in Strada S. Donato rimpetto a S. Iacopo, che alcuni lo dicono architettato dal Serlio, ed altri dal Vignola.

Casamento da Sant' Andrea degli Ansaldi, poi collegio Ancarano, e già casa del capitano Teodosio Poeti, comprata da Carlantonio e Giovanni, figli d' Aldobrandino Malvezzi. Fu poi venduta ai Zanchini, che del 1738 la vendettero al collegio Ancarano.

Due palazzi da S. Pietro. Uno venduto agli Scappi, nel 1592, da Antonio Galeazzo di Filippo Malvezzi, per L. 45000. L'altro passò ai Malvezzi del portico Buio, che fu poi venduto dal signor Lucio ai presidenti del Monte di Pietà per farvi la fabbrica dei Monti.

Lucio di Giovanni d' Aldobrandino nel 1582 era della parrochia di Santa Maria di Castel de' Britti.