N.1762 - Casa dei Venenti

Casa dei Venenti, la quale aveva anche comunicazione colla via Albiroli al N° 1680 e con alcune adiacenze nella via Monari N° 1679 (orig. 1689, Nota del Breventani: questo numero esisteva nelle case a nord di via Monari - Goito -, tra le vie Albiroli e Cavaliera). Qui vi erano le case dei Piatesi una delle quali posta sotto S. Tommaso del Mercato.

Il 5 febbraio 1458 Pietro del fu Gaspare Boncompagni la vendette a Bartolomeo Piatesi per L. 280. Rogito Gaspare Gambalunga, che confinava col compratore, con Ugolino del fu Gaspare Leazari e con Francesco Venenti.

1532 4 luglio. Giulio del fu Francesco Venenti comprò da Francesco del fu Alessandro Piatesi due case contigue, una grande, e l'altra piccola, poste sotto S. Tommaso del Mercato con due porte, e due stalle per L. 5350. Confinavano due strade (via di Mezzo, e Albiroli) gli eredi di Lodovico Albiroli alias Dall' Abaco, il compratore, e Bartolomeo Giovanni, e fratelli De' Buoi.

Pietro Antonio di Totila Venenti ultimo della sua famiglia antica, e nobile morì il 13 dicembre 1735 dopo aver fatto un censo vitalizio di vari beni liberi con Antonio Piletti, lasciando usufruttuaria la moglie Teresa Poli Mantovana figlia naturale di Ferdinando Carlo ultimo Duca di Mantova, e proprietaria l'Opera dei Vergognosi come dal relativo testamento consegnato il 13 settembre 1710 al notaro Gio. Battista Antonio Monti, ed aperto 1' 8 dicembre 1739 a rogito di Francesco Maria Monti.

Gli stabili urbani dello stato Venenti secondo un rogito di Gaspare Sacchetti del 13 febbraio 1770 erano i seguenti:

Casa nobile nella via Albiroli N° 1680. Confinava la strada, il marchese De' Buoi, e i beni di Teresa Poli Venenti usufruttuaria, e la prossima casa L. 9500;

Casa nella via di Mezzo compresa quella detta del Teatro N° 1762. Confinava la suddetta, i Grassi, e i Rizzardi L. 6200;

Due case annesse nella via Albiroli, già Venenti, poi della vedova Poli ai numeri 1681, e 1682. Confinavano colla casa grande, coi Grassi, e colla casa suddetta che comprende quella del Teatro L. 5500.