Evitare le prove
«Perché a vent’anni è tutto ancora intero, perché a vent’anni è tutto… chi lo sa? A vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età.» Così canta Francesco Guccini nella celebre canzone Eskimo, che racconta gli anni giovanili vissuti a Bologna, e in particolare il rapporto con la sua prima moglie, Roberta. In questi versi si percepisce una profonda nostalgia per un tempo in cui la vita veniva vissuta con intensità, accompagnata da quella sana incoscienza che porta Guccini a riflettere sull’immaturità tipica della giovinezza.
Questa immaturità, definita “preziosa” dallo psicoanalista Donald Winnicott, rappresenta un passaggio fondamentale nel processo di crescita e nel raggiungimento della maturità. Durante l’adolescenza si attraversa infatti una fase di sperimentazione, in cui si esplorano diverse strade, anche quelle dell’irresponsabilità, che permettono al giovane di esprimere creatività e definire la propria identità. Come osservava Freud, l’adolescenza può essere descritta come un caos, un vortice di emozioni intense: un passaggio turbolento, ma necessario verso la maturità.
Oggi, tuttavia, questo percorso appare più complesso. Un esempio è Maddalena, una studentessa liceale di Belluno che, pur non sostenendo l’esame orale, ha ottenuto il diploma grazie ai crediti accumulati durante il triennio. Maddalena protesta contro il sistema dei voti, che a suo avviso genera una competizione eccessiva tra gli studenti.
Questi casi vanno letti alla luce delle modifiche introdotte dal decreto legge 62/2017, che ha ridefinito l’esame di maturità. Ora sono previste due prove scritte: la prima, uguale per tutti gli indirizzi, incentrata sull’italiano; la seconda, specifica per ogni percorso di studio, che verifica le conoscenze disciplinari. La terza prova è stata eliminata e, soprattutto, in caso di rinuncia all’orale, lo studente non è obbligato a prepararsi su tutte le materie, potendo comunque ottenere il diploma se ha raggiunto la sufficienza grazie ai crediti.
Non si tratta tanto di condividere o meno il gesto di Maddalena, quanto di riflettere su una generazione che, di fronte a un ostacolo, spesso sceglie di non affrontarlo. L’esame orale conserva un valore simbolico: rappresenta il passaggio all’età adulta, il momento in cui si dimostra di essere pronti ad assumersi responsabilità. Rifiutarlo non è solo un atto di protesta, ma anche il segnale di un disagio più profondo, una crescente difficoltà ad accettare l’imperfezione, la fatica e l’errore come parte integrante del percorso di crescita.
In questo contesto, il ruolo degli adulti — genitori e scuola — diventa fondamentale. Oggi molte famiglie si trasformano in “famiglie elicottero”, pronte a intervenire in ogni difficoltà, spianando la strada ai figli e impedendo loro di sviluppare quella autoefficacia che Albert Bandura considera essenziale per affrontare la vita. Quando i giovani non sono abituati a confrontarsi con limiti e sconfitte, ogni prova può apparire insormontabile, e la tensione si trasforma in ansia paralizzante anziché in eustress, cioè quella forza positiva che spinge a superare i propri confini.
Crescere significa anche — e soprattutto — confrontarsi con la realtà, con possibili successi o insuccessi. I ragazzi non hanno bisogno di protezione assoluta, ma di adulti che li accompagnino con fermezza e fiducia, lasciando loro lo spazio per sbagliare, cadere e rialzarsi.
Il gesto di Maddalena, in questo senso, non deve essere idealizzato, ma compreso come un campanello d’allarme. È la spia di un malessere diffuso che chiede agli adulti di tornare a essere guide presenti, non facilitatori compiacenti. Solo così potremo aiutare i giovani a scoprire che la maturità non arriva evitando gli ostacoli, ma affrontandoli con fatica, dedizione e fiducia nelle proprie capacità.
È importante sottolineare che la prova, in tutte le sue forme, non è soltanto un momento in cui impegnarsi per vincere o superare un esame con successo, ma anche un’occasione in cui si può sperimentare l’insuccesso, accogliere anche i fallimenti come parti fondamentali del processo di maturazione.