Città del Vaticano, Sala Clementina, lunedì 9 dicembre 2024
In baptismate
[Editoriale non-video (per il numero 800)]
di Stefano Sodaro
Particolare del Battesimo di Gesù - Affreschi Ex Cappella della SS. Annunziata di Jelsi. Particolare degli affreschi (1363) del Maestro di Jelsi situati nella Cripta della ex Cappella dell'Annunziata di Jelsi (Campobasso) - immagine tratta da commons.wikimedia.org
Il gesto, i gesti, dopo le parole, si diceva. Ma anche la scrittura è un gesto ed è un gesto che può essere piacevolissimo – o quasi una necessità vitale – ma anche estremamente faticoso. Nella scrittura la parola, il pensiero, il più profondo di noi, riesce a tradursi in gesto, ad esprimersi in azione delicata, gentile, elegante, del tutto nonviolenta. Rispettosa degli occhi di chi legge, del suo sguardo, della sua riservatezza.
Vorremmo qui, dopo averlo già fatto nell’editoriale video, evidenziare l’importanza – come definirla? – “affettiva”, oltre che obiettivamente significativa per le sue diverse implicazioni (alcune anche, vien da aggiungere, future…), della presenza di un saluto del Vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi su questo numero 800. Trieste è la città dove ha sede, infatti, il nostro settimanale.
E così centrale, anche per la nostra storia personale, è la presenza, sempre su questo numero, del Pastore delle chiese valdese e metodista di Trieste Peter Ciaccio.
Ed è fiorita nel tempo un’amicizia cordiale con niente poco di meno – lasciateci esprimerci così – che l’Arcivescovo di Cosenza, il caro don Gianni Checchinato, unendo in tal modo Nord e Sud del nostro Paese in un’unica corrente di affetto e simpatia.
Si diceva del gesto, in sé silenzioso, della scrittura.
Su questo numero – pur senza conoscersi reciprocamente – scrivono due autrici di straordinaria levatura: una italo-israeliana, Miriam Camerini, ed una italo-iraniana, Farian Sabahi. Sì, per la nostra testata è una svolta stupefacente ed inaspettata, di cui siamo oltre modo felici. Ci si disegna davanti un orizzonte di possibili interazioni, dialoghi, approfondimenti, del tutto inediti.
Miriam Camerin e Farian Sabahi non hanno bisogno di presentazioni: Camerini è protagonista internazionale della divulgazione dell’arte e della cultura ebraica e Sabahi è maestra impareggiabile nell’analisi di cosa accade in questi nostri giorni in Iran e nel Medio Oriente.
Lo confessiamo: non ci pare ancora vero di poter vederle entrambe oggi presenti su “Il giornale di Rodafà”! Evviva!
Ci sono, quest’oggi, tutte e tre le rubriche delle nostre abituali scrittrici, con la loro storia e competenza uniche: Emanuela Buccioni, biblista appartenente all’Ordo Virginum; Paola Franchina, giovanissima teologa, licenziata alla Pontificia Università Gregoriana; Martina Talon, avvocato e altrettanto giovanissima collega del qui scrivente direttore.
Ed ha iniziato a scrivere per Rodafà, con seguito subito di grande apprezzamento, la canonista Maria Giovanna Titone, anch’ella con la sua storia e la sua professionalità specifica.
L’Associazione Culturale Casa Alta ha portato in questo nostro numero 800 ben 7 suoi rappresentanti su 20 autrici ed autori (compreso il Presidente che qui fa il Direttore). Sono: la Vicepresidente, Paola Franchina appunto; la Socia Onoraria Mariangela Maraviglia, esimia storica della Chiesa; la Consigliera Franca Feliziani Kannheiser, psicoanalista e teologa; il Consigliere Carlo Pertusati, patrologo; la prof.ssa Claudia Mezzabotta, socia di “Casa Alta”, così come socia è l’Avv. Martina Talon.
Interviene su questo numero il filosofo Emiliano Bazzanella, inventore del singolare nome “Rodafà”, ormai più di quindici anni fa e rispetto al quale possiamo finalmente svelare l’arcano: “Rodafà Sosteno” non è altro che l’anagramma di “Stefano Sodaro” e fu Emiliano ad escogitare la diversa allocazione delle parole per comporre identità di un misterioso personaggio, divenuto un po’ l’alter ego del medesimo direttore.
Troverete oggi una distesa intervista video al monaco di Bose fratel Guido Dotti, la cui amicizia e vicinanza ci consola e fortifica, così come quella di tutte le sorelle di Bose, guidate da Silvia Murrai, e di tutti i fratelli che, assieme alla prime, hanno eletto il caro Sabino Chialà priore della Comunità Monastica.
Scrive su questo numero il dottor Francesco Camplani, esperto penalista, conosciuto proprio a Bose e funzionario dell’Ufficio Legislativo del Ministero degli Interni.
Ed è presenza ormai da anni apprezzatissima quella del nostro Dario Culot, già magistrato di Cassazione, che accompagna la storia del nostro settimanale con i suoi contributi sempre appassionati, competenti e stimolanti.
Siamo oltremodo onorati di poter ospitare uno scritto del Prof. Àtila Soares da Costha Filho, docente universitario brasiliano, autore di una sconvolgente elaborazione informatico-digitale dei tratti di Maria di Nazaret partendo dall’icona simbolica della Sindone di Torino.
Possiamo svelare finalmente anche l’amicizia affettuosa e profonda con cui due “Stefani”, il sottoscritto ed il poeta scrittore Stefano Agnelli, del ferrarese, si parlano e si cercano durante il giorno evocandosi reciprocamente con un sorridente “mio omonimo”… e Stefano, mio omonimo, ci dona anche oggi la sua poesia.
Troverete, per ogni autrice ed autore, una o più immagini delle loro pubblicazioni, di qualunque tipo siano – anche di pratica contabile, per dire -, perché riteniamo, come è stato ribadito al Congresso Internazionale di Teologia svoltosi a dicembre presso la Pontificia Università Lateranense a cura del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che sia ormai possibile, anzi necessario, iniettare pregnanza teologica nella celebre espressione di Terenzio: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”. “Sono un uomo e nulla di ciò ch’è umano mi è estraneo”.
Ci piacerebbe, dunque, assegnare una valenza molto laica al gesto del battesimo - la cui festa ricorre oggi nel calendario liturgico romano -. Gesto del battesimo sì. Appena acqua e corpo.
Un nuovo inizio. A prescindere da qualunque appartenenza religiosa.
Appunto, è un po’ una chimera, questa davvero fanta-teologica. Eppure che basti l’umano per dire Dio è cardine della dottrina quanto meno cattolica. Ce lo ha insegnato Karl Rahner.
Auguriamo a tutte le nostre lettrici ed a tutti i nostri lettori di potersi gustare la lettura di questo eccezionale numero 800 del nostro settimanale, mentre si moltiplica il grazie – un grazie davvero in/finito – a chi ha voluto scrivere qui oggi.
Ci accompagnano, sempre e per sempre, gli acrilici del nostro unico, immenso, specialissimo Ugo Pierri, cantore della vita e della speranza.
Buona domenica!
Buon numero 800!
Ora inizia tutto di nuovo! Noi non smettiamo.