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Matrimonio a Montevideo


di Stefano Sodaro


Ivan Stavans, nel suo volume The Seventh Heaven. Travels through Jewish Latin America, pubblicato dall’Università di Pittsburgh nel 2019, racconta, alle pagine 214-219 dell’edizione tascabile del 2020, di aver voluto visitare la tomba di Monsieur Chouchani a Montevideo (https://revista.drclas.harvard.edu/in-monsieur-chouchanis-footsteps/), capitale dell’Uruguay, e di avervi incontrato un hippie – così lo aggettiva - che, incuriosito dalla ricerca dell’autore, lo intrattenne con un racconto di impronta chassidica. Narrò, il giovane, che un giorno si presentò al proprio Rabbi uno studente in preda all’angoscia riferendo al Maestro di essere continuamente attraversato da dubbi, interrogativi, inquietudini, riflessioni e contro-riflessioni. Il suo Rabbi gli chiese che cosa lo angosciasse così intensamente e lo studente rispose: «Mi domando se tutto nella Torà sia privo di significato.». Ed il Maestro: «Ma che ti importa?». Lo studente sobbalzò: «Che m’importa? Null’altro mi importa!» Il Rabbi allora: «Bene! Se è questo che ti importa a tal punto da angosciarti ed inquietarti, sappi che sei un pio ebreo. La fede è costante rimuginio e ruminazione.». A quel punto fu Stavans, come riporta sempre nel libro citato all’inizio, ad incuriosirsi oltremodo e chiese al suo interlocutore, quell’hippie, che cosa sapesse di Chouchani, onde capire cosa c’entrasse quel racconto, nello stesso tempo provocatorio ed edificante. Il giovane rispose che non poteva sapere nient’altro che la visione silenziosa della tomba, comune a chiunque andasse lì e la rinvenisse, in quel cimitero. E non erano pochi. Quella tomba, aggiunse, è tutto ciò che resta di Chouchani, non ha lasciato altro, ma, essendo ormai diventata una specie di santuario, potrebbe trattarsi - specificò - di una porta. «Una porta per dove?», chiese il nostro scrittore. «Per il Cielo», fu la risposta. «In che senso “Per il Cielo”»? «Non saprei cosa rispondere – replicò l’hippie -, lei ha sentito parlare del “Settimo Cielo”? Il Cielo degli Ebrei si chiama shamayim. Ma questo Cielo, questo Paradiso, è in realtà composto di Sette Cieli, di Sette Paradisi.». E iniziò a spiegare meglio nel dettaglio, con dovizia di dotti ed argomentati particolari. Stavans, sempre più sbalordito, abbassò la testa pensieroso e quando la rialzò, l’hippie si era dileguato, era sparito, come si fosse dissolto. Stavans uscì dal cimitero israelitico di Montevideo riconciliato con se stesso, così come non gli accadeva da tempo.

I cristiani parlano di “escatologia”, dal termine greco – lingua in cui sono scritti i vangeli e le epistole apostoliche – “èschaton”: i tempi ultimi come una realizzazione totalizzante di un amore assoluto, indescrivibile a parole. Tempi ultimi che però, appunto, per essere tali, necessitano anche di “tempi primi”, i nostri, adesso, esattamente in questo preciso momento. Come a dire: il Settimo Cielo inizia adesso, a ritroso, con il Sesto, il Quinto, il Quarto, il Terzo, il Secondo, infine il Primo. Noi siamo nel Primo Cielo o prima del Primo? Comunque sia, le cose vanno piuttosto bene, la strada è luminosa. Eppure non sembra vi sia tanto ottimismo in giro. Che cosa manca? Di che cosa c’è bisogno? Andiamo per ordine.

Montevideo, capitale dell’Uruguay. Che cosa ci facesse lì Chouchani, vale a dire perché ci fosse arrivato e come, non si sa. Il 27 giugno 1973, cinque anni dopo la sua morte, il Presidente dell’Uruguay democraticamente eletto, Juan María Bordaberry, instaurò la dittatura, con lo scioglimento perpetuo del Parlamento, l’abolizione di tutti i partiti politici ed il conferimento del potere ad un Consiglio di Stato, con ampia – ma non esclusiva – partecipazione di gerarchi militari. Il prossimo anno, dunque, sarà il 50mo anniversario dell’instaurazione della cosiddetta “dittatura civile-militare” uruguayana – terminata poi nel 1985 -, che ebbe colorazioni spaventose di irriferibile violenza, contro le donne in modo particolare (bisognerebbe guardare il film Migas de pan di Manane Rodríguez, 2019), ma che vide proprio anche la Comunità Israelitica bersaglio di una furia disumana (ad esempio, si può vedere https://elpais.com/internacional/2019/10/09/america/1570649158_283830.html e confrontare con https://es.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Bleier).

In Uruguay, finché gli fu possibile, operò il gesuita Juan Luis Segundo, uno dei padri della teologia della liberazione. Ma tra teologia della liberazione ed ebraismo i rapporti sono appena da studiare ed approfondire, nonostante sia l’ortoprassi, molto più dell’ortodossia, a caratterizzare profondamente l’una e l’altro. Uno struggimento appassionato per le sorti degli altri, delle altre, di chi è più povero, delle culture soffocate e misconosciute, che assomiglia, senza dubbio, ad un vero e proprio innamoramento.

Sentì parlare Juan Luis Segundo di Chouchani? O conobbe Chouchani i Tupamaros? Non vi sono fonti note che possano, al momento, aiutare in tale ricerca. Sarebbe necessario andare in Uruguay, a Montevideo e mettersi a cercare.

Però torniamo ora al punto: che cosa manca per sentirci “al Settimo Cielo” o per intuire, almeno, che vi siamo assai vicine e vicini? Diciamolo onestamente: manca un coronamento d’amore. Un compimento amoroso tale che non si possa desiderare null’altro di più. “Consummatum est”. È tutto lì.

Stavans racconta di aver provato una sensazione simile nel cimitero di Montevideo dopo la visita alla tomba di Chouchani. Noi preferiremmo non aver necessità di recarci al cimitero per trovare l’amore. Dunque che si fa?

Forse è possibile un itinerario, finora assai poco battuto, un sentiero piuttosto impervio insomma: cercare l’amore laddove mai si penserebbe possibile trovarlo. Anche per chi è sposato e sposata, la sfida è questa: sapere che lo stare insieme conduce fin dove mai si sarebbe pensato di poter arrivare. Non esistono mappe, piantine, carte stradali. Forse qualcuno ha coraggio di pronunciare le magiche, mitiche, parole “ti amo”, ma forse, prima di cadergli – o caderle - tra le braccia, sarebbe il caso di sapere se sia disponibile a volare sino a Montevideo, per visitare, nel Cimitero Israelitico di La Paz, quartiere di Canelones, la tomba di Chouchani.

Buona domenica.


Numero 677 - 4 settembre 2022