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Il Gesù storico a Trieste, un convegno martedì prossimo

di Stefano Sodaro


Tre amici triestini – un musicista e archeologo membro della Comunità Israelitica, un liturgista insegnante di religione cattolica e un funzionario di banca, cultore di diritto canonico – si incontrarono un anno fa e decisero, su grande impulso, bisogna riconoscerlo, del maestro di musica, che era venuto il tempo di proporre a Trieste una riflessione non confessionale sulla figura storica di Gesù di Nazaret.

Perché?

Per pura passione intellettuale e desiderio conoscitivo. Nessun’altra istanza alle spalle.

E forse anche perché Trieste è da sempre imparentata con quell’Oriente cui apparteneva il Rabbi di duemila anni fa.

Crearono un sedicente gruppo di studio “Giuseppe Flavio” e progettarono di provare ad invitare proprio a Trieste niente poco di meno che Adriano Virgili, Gabriele Boccaccini, Francesca Romana Stasolla e Maurizio Lorber, per parlare di Gesù non quale asserito fondatore di una religione, ma quale figura storica, alla luce di ciò che di lui possiamo sapere in base a documenti non solo scritti ed in base alla coerenza delle ricostruzioni scientifiche.

Non vi sono colorazioni religiose o intenti missionari o proselitistici nel Convegno di dopodomani, martedì 28 maggio 2024, presso il prestigioso Auditorium del Museo “Revoltella” di Trieste, con il Patrocinio del Comune di Trieste e della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.

Uno dei membri del Gruppo “Giuseppe Flavio” è anche il sottoscritto direttore di questo settimanale, in qualità di presidente dell’Associazione Culturale “Casa Alta”, che promuove anch’essa l’iniziativa.

Ci si interrogherà, dunque, sulla presenza nella storia, ad un certo punto delle cronache contrassegnate dalla sovranità pressoché universale dell’Impero di Roma, di un uomo sconosciuto, proveniente da un villaggio privo di qualunque importanza, che raccolse attorno a sé uomini e donne e del quale si tramandarono alcune parole ed alcuni eventi assai particolari.

Certo, quel Gesù fu poi predicato come “il Cristo”, ma questa è un’altra storia, la storia di un sogno che si fece realtà per molti, ma non per tutti, anzi, agli inizi, sicuramente non per la maggioranza.

L’intrico di storia e sogno è un tema affascinante, e tuttavia, per poter sognare, bisogna prima esistere nella concretezza ben materiale di un luogo, un tempo, una cultura, una fede, una lingua, un popolo.

Sarà possibile seguire anche in streaming il Convegno di martedì prossimo, ai due link previsti per la sessione del mattino e per quella del pomeriggio.

Al mattino:

https://youtube.com/live/tvTcLk0aU24?feature=share.

Al pomeriggio:

https://youtube.com/live/AMZYHN4nhuY?feature=share.

 

Peraltro, da un punto di vista più strettamente teologico, per cercare di appena intravvedere chi – verrebbe da dire persino “cosa” – il Cristo sia e possa essere tutt’oggi, secondo il credo cristiano, non si può tralasciare chi sia stato effettivamente l’uomo Gesù di Nazaret, anzi dalla sua realtà storica si deve necessariamente partire, nella consapevolezza che Gesù non fu cristiano, bensì ebreo. E “lo è per sempre”, affermano i Sussidi vaticani del 1985 per una corretta presentazione dell’Ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica. Si veda qui.

Siamo dunque in attesa di vedere quale sarà il clima della riflessione, della discussione e quali le conseguenze per la vita culturale triestina del Convegno del prossimo 28 marzo 2024.

E con grande entusiasmo aspettiamo chi vorrà venire a Trieste e chi vorrà collegarsi a distanza.

Buona domenica.