Il giornale di Rodafà. Rivista online di liturgia del quotidiano

Balducci, Pasolini e Claudia Milani


di Stefano Sodaro


Chi segue il magistero scientifico di Claudia Milani – e la sua alta attitudine divulgativa propria di un rigoroso insegnamento - e chi è interessato/a alla conoscenza non superficiale, bensì propriamente universitaria, dell’Ebraismo in Italia gioirà nell’apprendere che l’insigne filosofa ed ebraista sarà docente di Storia del pensiero ebraico e di Storia del pensiero filosofico ebraico il prossimo anno accademico 2022/2023 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, come risulta dal link ufficiale https://docenti.unicatt.it/ppd2/en/docenti/59236/claudia-milani/didattica.

Il nome ed il cognome di Claudia Milani segnano un punto di riferimento imprescindibile per la storia della cultura più recente del nostro Paese, allorché, sulla scia di maestri quali Amos Luzzatto e Paolo De Benedetti, una studiosa qualificatissima e di estrema serietà conoscitiva è riuscita a far irrorare fin nel tessuto profondo del sapere in Italia la presentazione dell’Ebraismo inscindibilmente unito al gesto filosofico più penetrante dell’interrogarsi e del ricercare. Basti considerare la straordinaria competenza di Claudia Milani con riguardo al pensiero di Franz Rosenzweig. E basti leggere i suoi più recenti, interessantissimi, articoli su Joimag (https://www.joimag.it/), il magazine online di cultura ebraica.

Però cosa c’entra Claudia Milani con Balducci e Pasolini?

È la dimensione dell’ “inedito”, nonché dell’etica intesa come sganciamento dal moralismo e sforzo di suprema coerenza razionale, a creare un collegamento, tutto da far venire in superficie, tra la neo-professoressa della Cattolica e i due critici – verrebbe da dire “furibondi” – della semplificazione (nemica acerrima della semplicità) e di una produzione culturale ridotta a merce di consumo.

Claudia Milani, in tutti i suoi interventi ed i suoi scritti, è artefice anch’ella di una “svolta antropologica” che non lasci nessun aspetto del reale in ombra o non bisognoso di confronto e discussione, com’è proprio delle scuola rabbiniche e talmudiche.

Verrebbe da iscriversi in massa ai due prossimi corsi che terrà alla Cattolica la Prof.ssa Milani e certamente le sue lezioni sarebbero oggetto d’attenzione di Balducci e Pasolini se fossero ancora tra noi.

I concetti di “sacro”, di “storia”, ma la stessa ebraicità di Gesù di Nazaret, senza evitare i passaggi delle narrazioni evangeliche in apparenza più dissonanti – ma è apparenza appunto, insegna la Nostra – rispetto ai valori religiosi ebraici dell’uomo che finirà crocifisso, sono tutti campi di indagine battuti, anzi sotto certo punto di vista anche proprio aperti, da Claudia Milani nel panorama culturale italiano di questi anni.

Quella cattedra – è il pensiero personale di chi sta scrivendo queste righe – creerà un raccordo unico, e mai osato sinora nell’assetto universitario italiano, tra filosofia, Ebraismo e provocazione postmoderna. Balducci e Pasolini sarebbero corsi a consultare il link di cui sopra.