Il giornale di Rodafà. Rivista online di liturgia del quotidiano
Il Card. Giorgio Marengo, Prefetto Apostolico di Ulan Bator - (Afmc (Archivio fotografico Missioni Consolata))
Il Vescovo di Grosseto padre Giovanni Roncari OFM Cap. istituisce accolita Francesca Bianchi il 09.06.2022 - foto di pubblco accesso tratta dalla rete, si resta a disposizione per il riconoscimento di eventuale diritti
Uomini e donne di Chiesa (latinoamericana in Mongolia)
di Stefano Sodaro
Dal milione e mezzo della GMG di Lisona a 1.500 cattolici di Mongolia guidati dal giovanissimo cardinale – neppure cinquantenne – Giorgio Marengo.
Che ci va a fare allora in Mongolia, da giovedì prossimo, il Papa?
Vedere, come nella foto di copertina, un Cardinale di Santa Romana Chiesa amichevolmente vicino ad un monaco buddista – il buddismo lamaista è la confessione religiosa assolutamente maggioritaria in Mongolia – provoca sobbalzi probabilmente non diversi dall’immagine del Vescovo (cappuccino) di Grosseto che istituisce una donna accolita.
Cosa si vuol dire?
Significa che quella famosa “Chiesa in uscita” deve ora – e speriamo non sia già tardi – davvero “uscire”.
Un altro tema è assolutamente centrale nelle preoccupazioni teologiche e pastorali del Vescovo di Roma: il tema della salute di quest’unico mondo in cui viviamo.
Non so quanto sia nota l’esistenza di un’Associazione Italiana Ansia da Cambiamento Climatico.
Veloce cenno ad un’esperienza personale: sto conoscendo in queste ore la depressione febbrile da mancanza d’aria. Ci si deve curare, d’accordo, con tachipirina e quant’altro. Ma poi dove andare? L’aria condizionata, sì, ma lo scoramento esistenziale più profondo non passa con l’aria condizionata. Anzi, peggiora. Perché e come se il nemico fosse la vita esterna. Sembrano i tempi del Covid, con il divieto di uscire.
Esiste la possibilità di un giudizio di discernimento – spirituale, morale ma anche financo ecclesiologico – sulla persistenza mortifera del calore di questi giorni?
Sì: essere “presbiteri”, e “presbitere”, del mondo. Della Terra.
Di questo nostro pianeta vilipeso, sfruttato, abusato, ridicolizzato, saccheggiato, reso casa ospitale per il 20% della popolazione dell’intero orbe, il restante 80% si arrangi e non venga a cercare ospitalità da noi. Fuori di qua.
Tutti questi piani si intersecano nel prossimo viaggio del Papa, oggetto più che mai di furibonde diffamazioni, fino a dargli dell’eretico.
Il negazionismo ormai s’è infilato, da sotto la porta, pure nella Comunità Ecclesiale: no a qualunque discussione teologica su una possibile ordinazione delle donne, no alla valorizzazione della testimonianza – ad esempio – di Michele Murgia, no all’incontro con le altre fedi, no alla dottrina dei “semina verbi”, no al Vaticano II.
Un’altra possibile considerazione: Bergoglio, prima di diventare Francesco, non era proprio un appassionato della Teologia della Liberazione, tutt’altro.
Da Papa, invece, è come se avesse contemplato, verificato, assunto in sé – Pastore Supremo della Chiesa Cattolica – quanto sia decisivo ascoltare la voce dei poveri e mettersi dalla loro parte.
Insomma è un papa teologo della liberazione quello che da giovedì sarà in Mongolia (dove risulta, sia presente al momento una temperatura di 11°…, beato lui...).
I territori sconfinati della Mongolia a fronte di 1.500 cattolici.
Il Buddismo davanti al Cristianesimo, o viceversa.
Ha scritto Romano Guardini: «Esiste soltanto una figura che potrebbe suggerire l’idea di collocarla vicino a Gesù: Buddha. Quest’uomo costituisce un grande mistero.
Egli si presenta in una libertà che intimorisce, quasi sovrumana; al tempo stesso, vi accompagna una bontà potente come un’energia cosmica.
Forse Buddha sarà l’ultimo con cui dovrà cimentarsi il cristianesimo. Non v’è ancora alcuno il quale abbia detto che cosa egli significhi sul piano cristiano. Forse Cristo non ha avuto solo un precursore che veniva dall’Antico Testamento, Giovanni, l’ultimo profeta, ma anche uno che usciva dal cuore della cultura dell’antichità, Socrate, e un terzo, che ha pronunziato la parola estrema della conoscenza religiosa orientale e del superamento, Buddha.
Egli è libero, ma la sua libertà non è quella di Cristo. Forse essa equivale solo all’estrema conoscenza, arrecante la conclusione terribile della nullità del mondo decaduto». (in R. Guardini, Il Signore, Morcelliana, Brescia 2005, 404-405).
E tuttavia speriamo che anche Guardini non rientri nella cancel culture teologica ormai tanto di moda.
Il Papa celebrerà l’Eucarestia in Mongolia, quell’Eucarestia per la cui liturgia è necessaria la patena che ormai può essere consegnata anche ad una donna al momento della istituzione ad accolita.
Iniziamo ad uscire dalle sacrestie, forse cesserà anche il caldo.
Buona domenica