I nuovi cardinali
di Stefano Sodaro
Roberto Repole, Arcivescovo di Torino - foto tratta da commons.vikimedia.org
Si delinea con sempre maggior nettezza – e con crescente preoccupazione, se non vero e proprio astio, negli angoli bui ecclesiali avversi all’attuale Pontefice – il corpo elettorale dei Cardinali che entreranno nel prossimo Conclave.
Dei 21 nuovi Cardinali annunciati oggi dal Papa solo uno – in ragione dei suoi 99 anni, mons. Angelo Acerbi – non fa parte degli elettori. Mentre al Conclave parteciperanno, ad esempio, il nuovo Cardinale Arcivescovo di Teheran, il padre conventuale Dominique Joseph Mathieu, ed il nuovo Cardinale Arcivescovo di Algeri, il padre domenicano Jean-Paul Vesco, ma anche il 44enne Vescovo bizantino ucraino in Australia Mykola Bychok.
Soffermiamoci un attimo su quest’ultima nomina.
Mons. Bychok, quale Vescovo Eparchiale bizantino di Melbourne degli Ucraini cattolici, ha emanato il 19 agosto scorso apposito decreto applicativo delle Direttive del Sinodo di tutta la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina – presieduto dall’Arcivescovo Maggiore di Kiev-Halyč Svjatoslav Ševčuk – in cui al numero II punto 3) si chiede ai Vescovi to ensure that the annual retreats for priests and their wives have a kerygmatic dimension.
“Priests and their wives”.
La realtà dei preti cattolico orientali sposati e che esercitano il ministero anche “in diaspora”, come si dice, non è più – ma da tempo – un tabù.
Per la Chiesa Italiana è poi di rilievo assolutamente centrale la nomina cardinalizia di Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e che è stato Presidente dell’ATI (Associazione Teologica Italiana) dal 2011 al 2019. Per questa nomina i detrattori di Francesco proprio schiumano rabbia che non riescono a contenere.
Compaiono poi ben 3 eletti che non sono vescovi: il celebre teologo domenicano Timothy Radcliffe, lo scalabriniano p. Fabio Baggio, Sotto-Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e Mons. Mons. George Jacob Koovakad, organizzatore dei viaggi del Papa all’interno della Segreteria di Stato di cui è peraltro solo Officiale. Al momento non si sa se riceveranno – com’è verosimile e forse probabile – l’ordinazione episcopale. Francesco sbaraglia i consolidati assetti di potere e non teme di rovesciare una sorta di luoghi comuni curiali secondo cui “chi sta sotto” non potrebbe mai essere equiparato a “chi sta sopra” e che magari, come ci spiegano autorevoli blogger, nutrirebbe… legittime aspettative (sic!). Aspettative che taluno immagina frustrate anche per le sedi arcivescovili italiane di Milano, Genova, Venezia, Firenze, Napoli, Palermo. Una lettura, ci si permetta, che non tiene conto della visione ecclesiologica del Papa.
Ancora. Roma ha, da oggi, il suo nuovo Cardinale Vicario nella persona di Baldassarre Reina.
E diventa Cardinale, con il nuovo Primate di Argentina (che, dal 22 luglio scorso non è più l’Arcivescovo di Buenos Aires, bensì quello di Santiago del Estero, Vicente Bokalic Iglic, e merita leggere l’articolo di Avvenire per comprendere importanza e significato della nomina odierna), l’Arcivescovo di Lima Mons. Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio. La richiesta rituale, durante la liturgia di ordinazione il 2 marzo 2019, di procedere alla sua consacrazione episcopale fu avanzata niente poco di meno che da Gustavo Gutierrez, padre della teologia della liberazione.
Diventa Cardinale l’Arcivescovo di Belgrado, capitale della Serbia, Mons. László Német, che tiene moltissimo a rapporti fraterni continuamente più intensi con il Patriarca della Chiesa Serbo-Ortodossa Porfirio.
Tokyo ha di nuovo un Cardinale, dopo 24 anni: si tratta di Mons. Tarcisius Isao Kikuchi, missionario verbita.
Sembra, in conclusione, possibile dir questo: Francesco, durante lo svolgimento del Sinodo in corso in Vaticano, sembra assegnare, quasi delegare, al futuro quelle riforme strutturali più incisive che non si sente di poter al momento promuovere in prima persona. “Questioni non mature”, secondo le parole del Card. Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, che potrebbero però ben maturare nella designazione del prossimo Vescovo di Roma.