Il giornale di Rodafà. Rivista online di liturgia del quotidiano


De Maria numquam satis, de Maria nunc satis



di Stefano Sodaro




«Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!

Eminentissimam ac Reverendissimam Dominam Dominam Rav Yeshua, quae sibi nomen imposuit Mariam Primam.»

Il Cardinale Protodiacono faticò a portare a termine l’annuncio pur lentamente scandito per la troppa emozione.

La folla sotto al balcone al momento non capì. Di quale cardinale si trattava? I giornalisti furono invece sul punto di schiantare, perché in gran parte avevano perfettamente compreso almeno il significato dell’incredibile, pazzesco, assurdo proclama: era stato eletto papa un rabbino! Ma quel “Rav Yeshua” metteva troppa ansia, insopportabile davvero. Chi sarebbe “Rabbi Gesù”? Ma non era forse che qualche canonista impazzito, tra le porpore, avesse pensato che, siccome quel nome ebraico finisce in “a”, fosse ipotizzabile un Vicario di Cristo donna, quasi scherzo di pessimo gusto? E poi: Maria I? L’universo terracqueo, pian piano che se ne rese conto, pensò di avere avuto una visione e di aver sentito l’inascoltabile.

Tutto faceva propendere per una specie di goliardata conclavistica, ma dal tempo dei tetti scoperchiati per sapere che cosa stessero facendo là dentro gli elettori del Papa erano passati quasi 900 anni. E dunque di scherzo non si trattava. Neppure da prete. Scherzo da papa non ne parliamo, ché si rasenta la blasfemia. Mai sentiti gli “scherzi da papa”!

Accadde però che, subito dopo la diffusione della notizia Urbi et Orbi, comparve al balcone, introdotto dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie (che, come previsto, aveva svolto le funzioni di Segretario del Conclave), un semplice monaco camaldolese nella tonaca bianca - la cocolla - dalle lunghissime maniche. La piazza tacque, il mondo pure. E padre Deusdedit disse così: «Sorelle, fratelli, i cardinali mi hanno chiesto di spiegarvi che cos’è accaduto. Se cercate su Google ci sono 9.819 nomi femminili corrispondenti a “Yeshua”. Sì, è stata eletta Papa una donna che si chiama “Yeshua”. Ma, sorelle e fratelli, ci sono altre due novità. La donna eletta Papa non è cristiana, è ebrea! E perché? Come mai? Perché anche Gesù di Nazaret non era cristiano, ma ebreo. E poi: così come la Maddalena chiamò il risorto “Rabbunì” – che significa “maestro mio” -, la donna ebrea eletta Papa è un rabbino, donna appunto. E l’ultima novità per la nostra Madre Chiesa è che ha scelto di chiamarsi “Maria”, “Maria I”, il nome della madre di Gesù. Ma le mie parole, sorelle e fratelli, devono terminare qui. Non mi compete null’altro da dirvi.»

Si riformò allora la processione sulla Loggia delle Benedizioni, con la croce astile davanti e dietro due cerimonieri, il monaco camaldolese, quindi il Maestro delle Celebrazioni Pontificie vicino al Cardinale Protodiacono e Sua Eminenza da ultimo.

Lo sbalordimento potete facilmente immaginarlo.

Come proseguì la fine del conclave e l’inizio del nuovo pontificato? Sarà il caso di non correre troppo. Magna nimis admiratio. E l’emozione potrebbe davvero giocare qualche strano scherzo. Aspettiamo dunque. E diamoci appuntamento alla prossima settimana.

Buona domenica.