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Sodoma e Gomorra, John Martin, 1852 - Laing Art Gallery - immagine tratta da commons.wikimedia.org




La storia di Sodoma secondo la Bibbia


di Dario Culot

Sapete come si chiamano gli abitanti di Sodoma? Sodomiti. E tutti sappiamo bene che Sodoma è stata distrutta da Dio in quanto i suoi abitanti avevano l’abitudine di abusare dei maschi. Almeno così ci è stato insegnato, e questo insegnamento è ormai talmente radicato in noi che siamo convinti che Dio odi talmente gli omosessuali da averli distrutti col fuoco. A questa conclusione è giunta la Chiesa collegando tre elementi: il fatto che il Levitico punisce con la morte un uomo che ha relazioni carnali con altro uomo come fosse una donna, il fatto che gli abitanti di Sodoma avevano voluto abusare di due maschi ospiti di Lot in quella città, e il fatto che Dio ha distrutto Sodoma col fuoco. Quindi l’omosessualità è un grave peccato contro Dio.

Ma è proprio così? Nella distruzione divina rimane coinvolta anche Gomorra. Effetto collaterale? Era la città gemella di Sodoma che commetteva lo stesso peccato? E chi lo sa, visto che non sappiamo cosa avevano combinato i gomorriti, visto che la Bibbia non dice nulla di Gomorra, Se però andiamo a leggere con calma la Bibbia forse possiamo farci un’opinione assai diversa di quella inculcataci dalla Chiesa.

Quando Abramo e Lot (suo nipote: Gn 11, 31) si separarono perché il territorio era troppo piccolo per mantenere tutte le loro mandrie, Abramo andò verso Hebron (Gn 13, 18), mentre Lot si stabilì vicino a Sodoma, nella vallata del Giordano, il cui territorio era come il giardino di Yhwh (Gn 13, 10-12). La prima cosa da tener presente, dunque, è che i due erano nomadi e forestieri andando ad abitare in territori altrui, già occupati da una popolazione stanziale.

La Bibbia prosegue dicendo che i sodomiti peccavano grandemente contro Yhwh (Gn 13, 13), ma non spiega in cosa consisteva questo loro grave peccato. Poi ci racconta che, dopo varie vicissitudini, alla quercia di Manre, dove era attendato Abramo arrivano tre forestieri, che Abramo si affretta ad ospitare con tutti i riguardi, interrompendo la siesta che stava facendo (Gn 18, 1ss.). Quelli che giungono presso la sua tenda sono tre uomini (18,2), ma in realtà come si capisce in seguito uno è Yhwh (18,14) e gli altri due sono angeli (19,1); nel testo si parla di loro ora come uomini (19,5) poi come angeli (19,15), e infine di nuovo come uomini in 19,16. Insomma, i tre sembrano uomini agli occhi di Abramo, il quale crede di aver ospitato premurosamente solo tre uomini. La stessa cosa penserà di fare Lot, giù a Sodoma, ospitando in realtà i due angeli inviati da Dio. Infatti Yhwh, dopo aver goduto dall’alto del panorama di Sodoma, e prima di accomiatarsi da Abramo, dice che vuol andare a vedere giù di persona perché vuole sapere se le voci che gli sono giunte circa il peccato assai grave della città sono vere o meno (Gn 18, 20s.). Però poi Yhwh non scende in città di persona, limitandosi a mandare i due angeli. La storia prosegue in questi termini: i due angeli sotto sembianza di uomini entrano a Sodoma, e anche qui – come aveva fatto Abramo - Lot che stava seduto sulla porta di casa li accoglie e li ospita con sollecitudine e rispetto (Gn 19, 1ss.). A differenza di Abramo e di Lot, però, i sodomiti, saputo dell’arrivo dei due forestieri in casa di Lot, lungi dal pensare di ospitarli con le dovute attenzioni si affollano davanti alla casa di Lot, chiedendo a gran voce di farli uscire per poterne abusare (Gn 19, 4s.). Lot si rifiuta, ma non per una questione morale tanto che offre tranquillamente ai sodomiti le sue due figlie vergini autorizzando la folla a far di loro ciò che vogliono[1]. La risposta di Lot, con l’offerta di consegnare le figlie in sostituzione dei suoi ospiti, ci fa rizzare i capelli, ma ci fa capire piuttosto chiaramente che Lot rifiuta la consegna dei due ospiti perché, come padrone di casa si sente responsabile della loro incolumità, costi quello che costi. E perché? Perché l’ospite è sacro[2]. Il forestiero, lo straniero è sacro per il solo fatto di essere arrivato davanti alla nostra porta; non deve arrivare da noi perché lo abbiamo invitato, ma – come in questi due episodi di Abramo e Lot, - è il puro caso che fa incontrare ospitante e forestiero. E l’ospite straniero va tutelato anche a costo della propria vita? Questo non si sa; si sa però che le donne contavano all’epoca assai poco, tanto che nel bottino di guerra la donna viene conteggiata dopo gli asini (Nm 31, 34s.). Comunque neanche nell’episodio di Lot ci viene detto che il grave peccato è la sodomia; anzi non viene proprio spiegato in cosa consisterebbe questo benedetto peccato assai grave inviso a Dio.

Una spiegazione del peccato di Sodoma si trova però in Ezechiele, secondo il quale i peccati dei sodomiti erano l’essersi insuperbiti, e accanto alla superbia l’ingordigia e un ozio indolente, nonché l’assoluta indifferenza verso il misero e il povero. Essendosi insuperbiti gli abitanti di Sodoma hanno commesso abomini al cospetto di Yhwh (Ez 16, 49).

Qualcuno farà subito notare – per giustificare quanto insegna la Chiesa - che Lv 18, 22 e 20, 13 usano il termine abominio proprio per l’omosessualità. È facile replicare che la parola ‘abominio’ abbraccia una ben più ampia categoria di peccati: ad esempio, sempre secondo il Levitico, abominio è anche mangiare crostacei (Lv 11, 10), o cibarsi di vari tipi di animali (ad es. quelli che strisciano sulla terra – Lv 11, 42). E allora, visto che il testo non abbina in questo racconto l’abominio all’omosessualità, chi ci dice che i sodomiti peccavano contro Dio proprio perché erano divoratori di crostacei o di altri animali impuri? Per di più, in quei passi del Levitico, si parla solo dell’omosessualità maschile, per cui nessun abominio e nessun divieto espresso esiste per due donne lesbiche[3]. La mancanza di punizione per due donne che si uniscono sessualmente fa pensare che la proibizione per i maschi non sia in relazione alla sessualità, come oggi molti pensano.

Il Libro della Sapienza, indirizzato agli ebrei della diaspora, scritto originariamente in greco e quindi non ammesso nel canone ebraico dell’Antico Testamento, abbina invece i sodomiti agli egiziani perché entrambi hanno accolto ostilmente i forestieri (gli egiziani perfino schiavizzando gli ebrei obbligandoli a lavori durissimi) (Sap 19,14-16). E la sodomia nel senso che intendiamo oggi? Neanche in questo libro della Bibbia c’è il minimo accenno a questo comportamento.

Il teologo Alberto Maggi fa presente che sull’ospitalità è stato redatto addirittura un salmo (Sal 22 o 23, 5s.)[4].

Quindi ‘l’ero forestiero e mi avete accolto’ (Mt 25,35) che a noi sembra una strana novità difficile da accettare, era un dovere sociale comunemente riconosciuto in quella società.

Dunque sembra proprio che Lot non voglia acconsentire alle richieste dei sodomiti non tanto perché contrario a una pratica sessuale,[5] ma perché l’ospite è sacro. Ma la folla insoddisfatta dell’offerta cerca di sfondare la porta. A quel punto gli angeli intervengono e portano via Lot e tutto il suo parentado, e di lì a poco Dio scatenerà la sua ira tremenda, infatti “fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti da Yahvè. Distrusse questa città e tutta la valle con tutti gli abitanti della città e la vegetazione del suolo” (Gn 19, 24-25). Ma che la micidiale reazione divina sia dovuta al peccato sessuale lo dice la Chiesa, non certamente la Genesi, dove sembra appunto che il focus vada fissato sulla negata ospitalità.

Ma la cosa più interessante, che la Chiesa non ci ha mai raccontato, e che esiste una spiegazione specifica sul perché Sodoma è stata distrutta, e questa spiegazione la troviamo nel Deuteronomio[6] che – come sappiamo - è stato il primo libro della Bibbia ad essere scritto. Nel Deuteronomio (Dt 29, 22ss.) alla domanda diretta sul perché Sodoma è stata distrutta, si spiega che i sodomiti avevano abbandonato l’alleanza con Yhwh ed erano andati a servire altri dèi prostrandosi davanti a loro. Per questo si è accesa la collera di Yhwh. Problemi di omosessualità? Assolutamente no, non se ne fa il minimo cenno. Dunque il collegamento fatto dalla Chiesa sembra piuttosto azzardato, perché in nessun testo biblico si dire che il peccato dei sodomiti è l’omosessualità, e perché l’unica spiegazione biblica diretta chiarisce che i sodomiti avevano tradito il loro capo (l’Elohim Yhwh) e si erano messi alle dipendenze di un altro Elohim, cosa che aveva fatto infuriare Yhwh.

Altra cosa che la Chiesa non ci ha mai spiegato è che la parola Elohim[7] indica una categoria di esseri superiori agli uomini, e che gli dèi fossero tanti,[8] trova conferma, ad es., in Dt 32, 17, dove Mosè non solo si arrabbia col suo popolo che si rivolge ad altri Elohim, ma parla anche di Elohim venuti da poco, che Abramo e Giacobbe neanche avevano mai conosciuto. Altre volte Mosè aveva già ammonito i suoi a non servire altri Elohim, propri dei popoli che circondavano Israele (es. Dt 6, 14-15). Nel libro di Giosuè, il successore di Mosè ricorda che i loro padri, fra cui il padre di Abramo e di suo fratello Nacor, servivano altri Elohim (quelli che operavano in Mesopotamia) e non Yhwh, per cui invita il suo popolo a scegliere subito, quello stesso giorno, se servire Elohim Yhwh o altri Elohim, magari quelli degli amorrei con cui vivono a stretto contatto (Gs 24, 1ss.; 14-15). Inoltre sempre il Deuteronomio racconta che, quando El-Elyon (non Yhwh) separò i figli degli uomini (cioè l’umanità intera), fissando i confini dei popoli (Dt 32, 8) a Yhwh, Elohim del Sinai, toccò solo la discendenza di Giacobbe, che si sarebbe chiamato Israele (Gn 32,29)[9]. Oggettivamente non granché; altri Elohim ebbero un’eredità migliore, ottenendo terre migliori e popoli più numerosi e più illustri. Ma solo sapendo questo si può capire Dt 29, 26 quando dice che i sodomiti sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro, dèi che essi non avevano conosciuto e che l'Eterno (El-Elyon) non aveva loro dato come capi, visto che li aveva assegnati tutti al solo Yhwh. Ecco chiaramente spiegato il tradimento di Sodoma e l’ira funesta di Yhwh. Tutto lineare e chiaro. Invece la Chiesa, per sostenere la sua tesi secondo cui Sodoma è stata distrutta a causa del suo peccato sessuale, ha saltato piè pari il testo del Deuteronomio, facendo finta che non esista.

Tornando all’ospitalità su cui insiste la Genesi, noi come ci posizioniamo? Purtroppo, in qualunque chiave noi si voglia leggere queste testimonianze passate di Abramo e di Lot, emerge la nostra impreparazione di fronte ad un simile evento. La nostra inadeguatezza si rivela quando scopriamo di non essere ancora pronti a ospitare nelle nostre case, e quindi nelle nostre vite, “il diverso”, perché turba la nostra piccola tranquillità quotidiana, la nostra sfera privata e in generale il nostro modo di vivere consolidato. Non ci rendiamo affatto conto che la chiusura nel proprio io egoista è già di per sé un rifiuto di Dio[10] e della sua richiesta di comunione/condivisione, e da essa nascono poi tutte le paure che si autoalimentano dalla mancanza di conoscenza, e che danno origine al pregiudizio per lo sconosciuto e il diverso, che così si trasforma in un potenziale nemico. Ecco perché l'ospitalità è così importante secondo la Bibbia, e lo è stata fin dall'antichità perché essa permetteva agli uomini di conoscersi, e la conoscenza evitava i conflitti e favoriva la pace[11]. Violare il dovere di ospitalità favoriva scontri, e per questo era visto come un grave peccato.

Nella Gaudium et Spes § 27 si legge: “Oggi urge l’obbligo che diventiamo generosamente prossimi di ogni uomo, e rendiamo servizio coi fatti a colui che ci passa accanto: vecchio abbandonato da tutti o lavoratore straniero ingiustamente disprezzato, o esiliato, o fanciullo nato da un’unione illegittima, che patisce immeritatamente per un peccato da lui non commesso, o affamato che richiama la nostra coscienza…”. Eppure, nonostante questo richiamo, è difficile pensare che noi oggi saremmo disposti ad aprire le porte agli stranieri di passaggio come hanno fatto Abramo e Lot. Con gli stranieri è più facile che noi ci comportiamo con pochi scrupoli, sfruttandoli, per cui ci comportiamo più facilmente da sodomiti. Quando uno fa finta di accoglierti ma poi ti frega, cosa diciamo ancora oggi? Che quel tizio ti ha sodomizzato (più volgarmente: “inculato”). E se allora tornassimo al significato originale di ‘sodomita’, invece che prendercela con gli omosessuali, forse dovremmo puntare il dito contro noi stessi guardandoci allo specchio, perché non sappiamo veramente accogliere lo straniero,[12] e sfruttandolo quando lui si aspettava accoglienza lo abbiamo sodomizzato. Chiaro che in questo modo sarà difficile vivere in pace con lo straniero, il quale cercherà di vendicarsi o prima o dopo.

Infine ricordiamoci che non è pensabile leggere l’Antico Testamento in modo selettivo, con collegamenti che non sono affatto evidenti neanche nel testo biblico e sono per di più completamente scollegati dall’insegnamento di Gesù. Se pensiamo di cancellare quello che espressamente dice il testo originale e di collegare pochi versetti da noi appositamente selezionati, per di più credendo che quel collegamento che abbiamo fatto sia la Parola di Dio in persona, dobbiamo ricordarci di quanto ha raccontato il biblista Alberto Maggi:[13] in una trasmissione radiofonica statunitense, dove si parlava di programmi etico-religiosi, la conduttrice ebrea, una fondamentalista, aveva detto, che l’omosessualità è peccato grave, perché il libro del Levitico dice che l’omosessualità è abominio[14] presso Dio. Purtroppo c’è chi crede che anche Gesù abbia affermato esattamente lo stesso[15], mentre – stando ai vangeli - Gesù non ha mai neanche sfiorato l’argomento sessuale[16]. Vi è stato un ascoltatore, un altro ebreo dallo spirito più libero, che ha scritto questa arguta lettera[17] alla conduttrice:


“Cara Laura, grazie per la tua opera educativa riguardo alla legge del Signore. Ho imparato molto dal tuo programma. Se qualcuno cerca di difendere lo stile di vita degli omosessuali, ad esempio, gli ricordo Levitico 18, 22 dove si afferma che è un abominio per il quale è prevista la pena di morte (Lv 20, 13). E il discorso finisce lì. Tuttavia, ho bisogno dei tuoi consigli su qualche altro caso specifico.

1. Quando brucio un toro sull’altare in sacrificio, so di creare un aroma piacevole per il Signore. Il problema sono i miei vicini. Dicono che per loro l'aroma non è piacevole. Devo sterminarli? Levitico 1:9: Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto sull'altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.

2. Vorrei vendere mia figlia come schiava. Al giorno d'oggi, quale credi sia un prezzo equo? Esodo 21:7: quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non sarà liberata come gli altri schiavi.

3. So bene che non mi è consentito alcun contatto con una donna fintanto che è nel periodo di impurità mestruale. Il mio problema è: come faccio a saperlo? Ho provato a chiedere, ma molte delle donne cui mi sono rivolto si sono offese. Levitico 15:19-24: quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo.

4. La Bibbia assicura che posso avere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto di acquistarli da uno stato confinante. Un mio amico sostiene che la regola vale per il Messico ma non per il Canada. Puoi chiarire questo punto? Perché non posso diventare il proprietario di un canadese? (Levitico 25:44).

5. Uno dei miei vicini continua cocciutamente a lavorare il sabato. La Bibbia prevede chiaramente che deve essere messo a morte. Ho l'obbligo morale di ucciderlo io stesso? Esodo 35:2: per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte.

6. Un amico sostiene che benché mangiare crostacei sia un abominio, si tratta di un abominio di grado minore rispetto all'omosessualità. Puoi risolvere la questione? Levitico 11:10: ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio.

7. Levitico 21,20 afferma che non posso avvicinarmi all'altare di Dio se ho un difetto alla vista. Devo confessarti che porto gli occhiali per leggere. È veramente necessario avere dieci decimi o si può fare uno strappo alla regola? Levitico 21:17-20: parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, né chi abbia una frattura al piede o alla mano, né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco.

8. Quasi tutti i miei amici si tagliano i capelli, comprese le basette sulle tempie, sebbene sia espressamente proibito da Levitico 19, 27. In che modo devono morire? Levitico 19:27: non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.

9. In Levitico 11,6-8 apprendo che toccare la pelle di un maiale morto mi rende impuro; se metto i guanti, posso continuare a giocare a football americano? [la palla di questo sport è purtroppo di cuoio e si tocca con le mani, e questo si fa anche nel calcio con la rimessa laterale].

10. Mio zio ha una fattoria e ostinatamente infrange la regola di Levitico 19,19 piantando due piante diverse nello stesso campo. Per giunta, anche sua moglie porta vestiti fatti con due filati diversi (cotone e poliestere). Mio zio bestemmia anche parecchio. È proprio necessario scomodare tutta la città per lapidarli (Levitico 24,10-16)? Non basterebbe bruciarli al palo in una piccola pira di famiglia come facciamo con chi si corica con i cognati (Levitico 20,14)? Levitico 19:19: osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie. Levitico 24:16: chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte; tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte: Levitico 24:14.

So che hai studiato queste cose a fondo e confido nel tuo aiuto. Mille grazie per ricordarci che la parola del Signore è eterna e immutabile. Il tuo discepolo devoto e grande ammiratore,

Jeffrey Kohen, Presidente Now and Zen Productions, Inc. (800) 825-6463.”

Da questa lettera appare piuttosto chiaramente che non si possono applicare letteralmente precetti di quella cultura antica alla realtà di oggi. Altrimenti potremmo proseguire all’infinito con altre domande, tipo: la mia vicina di casa è una strega. Come devo farla morire (Es 22, 17)? Cosa devo fare visto che sospetto che mia moglie mi tradisca e lei non vuole sottoporsi al giudizio di Dio (Nm 5, 16 ss.)? E, a proposito, come si permette la conduttrice Laura di prendere in mano la Bibbia e leggerla, visto che le parole del Signore possono essere insegnate solo ai figli maschi (Dt 11, 19) e bisogna bruciare la Bibbia piuttosto che sia contaminata dalla mano di una donna, essere impuro per principio, come è ben chiarito nella Mishnah (trattasi della Raccolta in 63 trattati delle discussioni e delle decisioni rabbiniche sulla Torah orale,[18] risalente all’epoca di Gesù) sia nella versione Berakit (Y = Mishnah Palestinese) 6b, che nella versione Sota (B= Mishnah Babilonese) 19a?[19]

I tempi sono cambiati, ma purtroppo molti fanno ancora fatica a liberarsi dei vecchi insegnamenti, ed esiste il pericolo concreto che la religione si converta un’altra volta in una battaglia politica (come si vede attualmente nello scontro parlamentare sul DDL Zan). Sarebbe ormai il caso di aprire una fase nuova, perché se venisse accolta questa nuova interpretazione, il problema che ancora divide in due il popolo di Dio in punto omosessualità potrebbe essere facilmente superato.

NOTE


[1] Lot è disposto a cedere alle voglie degli abitanti di Sòdoma le “due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, perché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto” (Gn 19,8).

Un episodio analogo viene descritto in Gdc 19, 21-30 e 20, 1-47. Qui la città di chiama Gabaa, l’uomo offeso non è un angelo ma un levita, per salvare il levita viene mandata fuori la sua concubina che i cittadini violentano e uccidono; ma qui la vendetta d’Israele avviene con tutto il suo esercito, che uccide e dà alle fiamme la città.

[2] Cfr. Es 2, 20, dove Reuel, sacerdote di Madian, ordina alle figlie di andare a chiamare l’egiziano (in realtà è Mosè) che le aveva aiutate contro dei pastori che volevano cacciarle dal pozzo, affinché anche lui si unisca a mangiare con loro come ospite.

[3] Si può probabilmente spiegare il divieto in base al fatto che allora si credeva che solo il maschio generasse (la femmina era vista come un mero contenitore passivo che custodiva e faceva crescere il seme maschile), e quindi un maschio che andava con un altro maschio violava il comandamento biblico di moltiplicarsi (Gn 1, 28). O forse il divieto era dovuto a meri motivi religiosi per distinguersi dai popoli confinanti che praticavano tranquillamente l’omosessualità, prevedendo perfino i sacri prostituti presso i loro templi. Ad es. la Bibbia racconta che re Giosia demolì le case dei prostituti sacri (2Re 23, 7) e profanò il Tofet (che si trovava nella valle della Geenna) dove perfino i re di Gerusalemme avevano sacrificato i propri figli (2 Cr 28, 3: 33, 6), affinché nessuno potesse far passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore dell’Elohim Moloch (un antagonista di Yhwh). Fece inoltre molte altre modifiche per far tornare in Israele alla vera religione.

[4] La seconda parte del Salmo ha come tema l’ospite. Come nella prima parte del salmo il pericolo di morte non incuteva paura per la presenza rassicurante del pastore, così la presenza dei “nemici” non riesce a turbare la festosa atmosfera del pranzo. Gli avversari del forestiero, vedendolo accolto, comprendono che un'aggressione sarebbe un grave attentato ai sacri diritti dell'ospitalità. L'unzione con olio profumato sottolinea il gioioso gradimento del forestiero quale ospite. Il forestiero, una volta saziato e riposato, non solo non deve nulla all'ospite per l'accoglienza/salvezza ricevuta, ma da questi riceve in protezione una "scorta", formata da "felicità e grazia", che lo accompagni nel suo cammino verso "la casa del Signore". Questa protezione - che viene assicurata all'uomo per "tutti i giorni della sua vita" - è un'immagine dell'amore col quale Dio segue l'uomo (Maggi A., Il Salmo 23, in https://www.studibiblici.it/appunti/Il%20salmo%2023.pdf), per cui con lo stesso amore l’ospitante deve curare il forestiero suo ospite.

[5] Sarebbe stato difficile spiegare come Lot resta inorridito davanti a un atto di omosessualità, ma resta indifferente davanti a una violenza sessuale nei confronti delle proprie figlie.

[6] Molti storici concordano sul fatto che il Deuteronomio venne scritto prima del VII sec. a.C., e fu per motivi di autorità e autorevolezza che venne attribuito a Mosè, vissuto – se mai veramente esistito – molti secoli prima. Prendendo il nome di autori molto antichi si finisce per beneficiare della loro autorità. Gli altri libri del Pentateuco - Esodo, Numeri Levitico, e buon ultimo Genesi - nascono tutti dopo il ritorno da Babilonia tra il IV e il III secolo a.C. Pertanto la spiegazione della distruzione offerta dal Deuteronomio, scritto prima della Genesi, ha una particolare importanza. Altri storici ritengono che tutti i libri della Bibbia siano successivi all’esodo di Babilonia. Il primo libro (che resta il Deuteronomio) risalirebbe al 520-515 a.C. Dopo l’esilio emerge la prospettiva che viene sviluppata con la memoria di gruppo. La memoria storica diventa realtà scritta.

[7] Per un approfondimento si rinvia all’articolo Chi è il Dio unico del Vecchio Testamento, al n. 526 di questo giornale, https://sites.google.com/site/archivionumeri500rodafa/numero-526---13-ottobre-2019/chi-e-il-dio-unico-del-vecchio-testamento.

[8] In barba al decantato monoteismo ebraico che ci hanno sempre insegnato, il popolo ebraico è passato per gradi dal politeismo al monoteismo.

Ad es. nel secondo libro dei Re (2Re 21,3-7) si legge che il re Manasse tornò a costruire altari a Baal, il che dimostra che, nonostante si tentasse di affermare Yhwh, il culto per altre divinità continuava a resistere. Si capisce anche perché gli israeliti fecero proprio un vitello d’oro – anche se più probabilmente era un toro, poi declassato per derisione a vitello (Maggi A., Gesù ebreo per parte di madre, ed. Cittadella, Assisi, 2007, 54), e non un’aquila o un altro animale come immagine del loro dio (Es 32, 4), una volta che si sa che, nei paesi confinanti, Baal era appunto raffigurato come un toro (Ravasi G., Belzebul, “Famiglia Cristiana”, n.15/2012, 133), e si sa anche che Api era il bue sacro degli Egizi.

[9] Dunque l’eventuale dio superiore è El-Elyon e non Yhwh, che resta a lui subordinato, anche se in seguito diventerà per gli ebrei l’unico vero Dio.

[10] Per la sua capacità di accoglienza Abramo è considerato il fondatore della fede ebraica emerge dalla stessa Bibbia. Pensiamo a Noè: quando Dio lo avverte che intende sterminare gli uomini perché sono malvagi (Gn 6, 11), Noè non sembra preoccuparsi molto degli altri: sa che lui e i suoi si salveranno costruendo l'arca, e così fa. Pensiamo, invece, a come si comporta diversamente Abramo: quando Dio avverte Abramo che sterminerà la gente di Sodoma e Gomorra, il patriarca si oppone; se ci saranno 50 giusti, o almeno 40, o almeno 10 come potrà il Giusto far perire insieme il colpevole e l'innocente (Gn 18, 23-33)? Ci vuol un gran fegato per contrastare Dio. Ma la morale che si ricava dal testo è che è difficile salvarci se pensiamo solo a noi stessi. Noè, infatti, che non si era interessato agli altri finirà maluccio: finirà col diventare il primo ubriacone della storia umana; Abramo, pur vecchissimo, avrà il tanto agognato discendente.

[11] In https://come-in-cielo-anche-in-terra.webnode.it/news/lospitalita-di-dio/

[12] Immaginatevi se oggi, che si discute il DDL Zan, qualcuno desse del ‘sodomita’ ai politici che non lo vogliono votare, ovviamente in riferimento a quanto dice la Bibbia: voi state servendo un altro Dio, perché agli occhi del Dio di Gesù, che ama tutti, “non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo” (At 10,28).

[13] Maggi A., Disobbediente fino alla morte, relazione tenuta ad Assisi nel 2002, in www.studibiblici.it/ Scritti/ conferenze.

[14] Vedi nota 3.

[15] Di Tolve L., Ero gay, ed. Piemme, Milano, 2011, 120.

[16] C’è chi sostiene che avendo Gesù parlato della fine di Sodoma l’ha di fatto approvata, e quindi ha parlato contro l’omosessualità. Ma non è in base al semplice richiamo della fine di Sodoma che si può affermare che Gesù ha condannato l’omosessualità, visto che la fine di Sodoma non è dovuta all’omosessualità. Dunque chi pensa così parte da un presupposto sbagliato. Ad es., nel passo Mt 10, 14s. (analogo Lc 10, 12) dove Gesù si richiama alla condanna di Sodoma e Gomorra, a ben guardare il passo si riferisce assai meglio al rifiuto all’ospitalità: infatti sta dicendo ai suoi cosa fare nel caso non vengano accolti e debbano andarsene senza aver fatto fruttare la Parola di Dio. Anche qui c’è un collegamento col rifiuto di accogliere i suoi discepoli, non una condanna perché i suoi discepoli hanno corso il rischio di essere violentati.

Analogamente in Mt 11, 20-24, quando Gesù dice che la distruzione di Sodoma (quindi l’annientamento totale col fuoco) sarà meno grave di quella che spetta a coloro che non vogliono ricevere la sua predicazione, non si sta affatto parlando dell’omosessualità, e solo il richiamo alla parola Sodoma ha portato alcuni a concludere erroneamente che anche lui approva il castigo per tale peccato, mentre Gesù ha semplicemente ricordato il grave castigo biblico.

[17] Sostanzialmente la stessa lettera è riportata oggi su vari siti internet, con riferimento ad altre varie storie.

[18] Pèrez Márquez R., L’AnticoTestamento nell’Apocalisse, ed. Cittadella, Assisi, 2010,67.

[19] È bene ricordare come ancora nel 2013 la polizia è dovuta intervenire per fermare centinaia di fondamentalisti ultraortodossi ebrei che cercavano di impedire a un gruppo di donne di pregare al Muro del Pianto di Gerusalemme, perché al rituale le donne non dovevano poter partecipare (“Il Piccolo”, 11.5.2013, 10).