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Forse da lì si può ripartire



di Silvano Magnelli



Se c’è un fermo immagine che potrebbe davvero passare alla storia di questo Paese inquieto, rissoso, diviso, impoverito in ogni campo, ma sempre vivo, vivace, intenso e creativo su tante frontiere di cultura e di civiltà, a mio parere, è l’immagine di una donna di elevata statura etica, che meglio di tutti e di tutte, rappresenta oggi la genuinità e la purezza del nostro popolo.

La senatrice a vita Liliana Segre è riuscita infatti, all’inizio della seduta per l’elezione del Presidente del Senato, e ancora una volta, a far emergere le virtù, spesso nascoste o seppellite, di questo popolo, che non riesce a scrollarsi di dosso una malinconica ed infruttuosa tendenza autolesionista, che congela la collaborazione minimale, regalandoci spettacoli impietosi di lacerazioni, di conflitti insanabili e di lotte tra “io giganteschi”, messi spesso davanti agli interessi comuni generali.

Le sue parole nell’occasione, dolenti per le terribili vicende evocate e da lei vissute in prima persona, accorate, certo, ma ferme, prive però di odio o di risentimento, fiduciose nella ripresa da tante cadute, possono davvero passare agli annali pubblici italiani come un contributo di alto livello, da cui, a mio parere, si può, e forse si deve, ricominciare.

Il suo è stato un lampo nel buio, ma aiuta a far chiarezza, rilancia i famosi valori, di cui ci si riempie la bocca, per poi tradirli, conferma che la cultura impregnata di odio, di indifferenza reciproca, di scandalose disuguaglianze, di esclusione dei diritti umani essenziali, magari ammantate di presunta religiosità, è foriera di gravissime patologie collettive.

La senatrice ha provato infatti nella sua vita che, in mancanza o carenza di tutele e in presenza di intolleranze, si può sparire da una comunità educativa o di lavoro, solo perché si è nati con la denominazione umana di appartenenza, ritenuta indegna da chi ha in mano il potere, o ancora solo perché si viene da altre nazioni o da altre religioni.

Eppure quel fermo immagine di così alto valore morale, è oggi, in questa tormentata attraversata storica e lo è per tutti gli italiani amanti di una Patria inserita nel mondo, non appartata o invaghita di suprematismo, un punto di riferimento consolante per una possibile ripresa.