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I cuori dei bambini ci parlano di pace


di Silvano Magnelli


Bambini palestinesi che corrono verso la barriera israeliana in Cisgiordania - foto di Justin McIntosh, tratta da commons.wikimedia.org


Un bambino palestinese di 18 mesi, gravato da forti complicazioni cardiologiche, rischia di morire, se non gli si fa un trapianto. Un altro bambino, israeliano, per altre cause, purtroppo muore, e così i medici chiedono ai genitori il permesso all’espianto degli organi e lo ottengono, ma, dopo un giorno, vengono richiamati e messi di fronte ad una presunta assurda complicazione: può il cuore di un bambino israeliano battere nel petto di un bambino della stessa età, ma palestinese? I genitori israeliani restano sbalorditi, perché non capiscono la pretesa complicazione e chiedono provocatoriamente se il cuore del loro bambino sia come tutti gli altri cuori, con gli atri, i ventricoli, insomma un muscolo che pulsa sangue, per cui, ovviamente, insistono che avvenga il trapianto. Oggi quel bambino palestinese ha cinque anni e vive col cuore di un bambino israeliano.

Questa storia vera, accaduta nel 2018, l’ha raccontata l’attore Stefano Massini a Piazza Pulita, su La 7, aggiungendo che, al di là dei tanti discorsi, più o meno adeguati, di quelli che dicono di sapere tutto sulla pace, ma come tema politico, essa risulta piuttosto essere invece una scelta di vita molto profonda e rivoluzionaria. E non certo la romantica trovata illusoria, spesso derisa dai disincantati, del solito buonista illuso e fuori dal mondo, che “appende le bandierine della pace nelle scuole e mostra i disegni dei bambini”. Visto poi che l’organo cuore è uguale come conformazione in tutti gli esseri umani, l’attore ricordava infine che quanto diceva Victor Hugo: “la pace è un’evidenza scientifica”.

Il clima di guerra rovina davvero i cuori, e non solo quelli del corpo umano, ma quelli della coscienza più intima delle persone. Quei due genitori rappresentano infatti il meglio della grande cultura e della grande religiosità dell’ebraismo umanitario, ma forse anche il meglio della nostra cultura e religiosità dell’umanesimo cristiano e comunque dell’umanesimo civile di chiunque venga al mondo.


Numero 739 - 12 novembre 2023