Albero dei cachi, Magnano - Foto tratta da commmons.wikimedia.org

OMNIA PROBATE


(Vagliate tutto / Ritenete il buono)







Rubrica quindicinale a cura di Guido Dotti, monaco di Bose


n° 24


LA SPERANZA SIAMO NOI


David Sassoli






di Guido Dotti

Fotografia di pubblico dominio

E la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie.

David Sassoli, La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa, Feltrinelli, Milano 2023, p. 332.


Affermare “La speranza siamo noi” potrebbe apparire presunzione, se quel “noi” si contrapponesse a un “loro”, ad “altri” che invece non sarebbero in grado di aprire orizzonti nuovi. Nulla di tutto questo nella frase finale degli auguri di David Sassoli per il Natale 2021, auguri registrati in un video a metà dicembre, appena prima che le condizioni di salute del presidente del Parlamento europeo si aggravassero fino a condurlo alla morte l’11 gennaio successivo. Un volto pubblico, un uomo delle istituzioni che si congeda, già consapevole del poco tempo che gli resta da vivere, affermando che “la speranza siamo noi”. In quel “noi” ci sono i popoli dell’Europa che Sassoli rappresenta e a cui si sta rivolgendo, ci sono gli uomini e le donne di buona volontà e di tutte le fedi e i pensieri, c’è la comunità cristiana che ha accompagnato David fin dalla nascita – il nome completo, David Maria, gli venne dato in omaggio a p. David Maria Turoldo – ci sono i servitori delle istituzioni, in primis i parlamentari europei di tutti gli schieramenti.

Ma in quegli auguri di speranza, pronunciati da un uomo la cui “speranza di vita” si stava assottigliando drasticamente, sono esplicitate anche tre condizioni ineludibili per far parte di quel “noi”, per non abusarne contro “gli altri”: non chiudere gli occhi di fronte ai bisognosi, non alzare muri, lottare contro le ingiustizie. Tre criteri che guidano il nostro comportamento quotidiano: sguardo di discernimento del bisogno e di scelta delle risposte adeguate; mani che costruiscono ponti, case, strade, villaggi e città a misura umana e non muri o prigioni a cielo aperto; corpi e menti che affrontano le ingiustizie con gli strumenti della giustizia, della pace, della nonviolenza, della cura, del rispetto e della dignità.

Sono questi gli impegni etici che ci assumiamo ogni volta che pronunciamo il pronome “noi”, sono queste le discriminanti che segnano un’appartenenza collettiva. Non per accendere conflitti, tanto meno armati, con chi non condivide queste scelte, ma per definire un’identità dinamica, una consapevolezza di ciò che siamo come collettività che non si accontenta di posizioni acquisite, di meriti pregressi, veri o presunti, ma che ogni giorno rende autentica, attuale ed efficace la propria visione del mondo: un mondo di fratelli e sorelle in umanità in cui il nostro “noi” particolare si dilata fino ad abbracciare il “noi” globale, il noi del genere umano, il noi di un creato in armonia.

Allora sì, la speranza siamo noi, indipendentemente dai giorni che ciascun singolo io avrà ancora da godere in questa vita.


David Maria Sassoli (1956-2022), giornalista, conduttore e poi vice-direttore del TG1, eurodeputato dal per il Partito Democratico dal 2009, vice-presidente (2014) e poi presidente (2019) del Parlamento europeo.


Chiesa monastica di Bose - foto tratta da commons.wikimedia.org