Albero dei cachi, Magnano - Foto tratta da commmons.wikimedia.org

OMNIA PROBATE


(Vagliate tutto / Ritenete il buono)







Rubrica quindicinale a cura di Guido Dotti, monaco di Bose


n° 33 

COME GESÙ

Eberhard ed Emmy Arnold



di Guido Dotti

 

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I discepoli di Cristo, suo popolo, sono inviati a lavorare in mezzo all’umanità, a incidere nel mondo, proprio come ha fatto Gesù stesso. Devono rappresentare il messaggio del regno futuro e il loro compito e le loro azioni non possono essere diversi da quelli di Cristo: portare aiuto e liberazione per l’anima e il corpo, guarire e aiutare in tutte le sofferenze e i tormenti.

 

Eberhard Arnold citato da Markus Baum, Against the Wind, Plough Publishing House, Walden NY, 1998.

 


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Il pensiero teologico di Arnold non si sviluppò mai separato da un agire concreto e da una profonda dimensione spirituale. La stessa ricerca di un modo di vita alternativo in una condivisione comunitaria, sfociato nella creazione della comunità Bruderhof, ebbe origine dal suo lavoro come cappellano degli invalidi della I guerra mondiale: aver toccato con mano i traumi fisici, psicologici e spirituali causati dalla guerra lo condusse alla convinzione che i cristiani non possono mai partecipare ad atti violenti, nemmeno se ordinati dallo Stato.

Il suo percorso di discepolo di Cristo è attraversato dalla ricerca assidua di una duplice “imitazione”: innanzitutto quella di Cristo, intensa non nella sua pur fondamentale dimensione di vita interiore e preghiera, bensì nel prodigarsi di Gesù per curare ogni genere di sofferenza umana. Una Imitatio Christi che cerca di seguire il Signore nel suo passare in mezzo ai proprio contemporanei operando il bene e lottando contro ogni schiavitù che opprime gli esseri umani.

La seconda “imitazione” è quella della prima comunità cristiana descritta negli Atti degli Apostoli: un’imitazione comunitaria. “È chiaro – scriverà Arnold – che la prima comunità cristiana a Gerusalemme è stata più di un evento storico. È qui che ha preso vita il Discorso della montagna”.

Ed è per rappresentare agli inizi del XX secolo “il messaggio del Regno futuro”, che Eberhard ed Emmy si impegnano con tutte le loro forze – e nonostante ostacoli, minacce, rischi ed esili – a rinnovare nell’oggi della storia la “vita” del Discorso della montagna, la vita che da quel discorso di Gesù sgorga sempre nuova.

 

 

Eberhard Arnold (1883 – 1935) è stato un teologo, storico della Chiesa, scrittore e pacifista tedesco. Il 20 dicembre 1910 si sposò con Emmy Arnold (1884-1980), nata von Hollander. Entrambi battezzati e cresciuti in famiglie luterane,  decisero da adulti di ricevere il “battesimo dei credenti”, incontrando ostilità e rigetto da parte delle rispettive famiglie e comunità di fede. Eberhard ed Emmy nel 1920 fondarono una vita comune cristiana solidale chiamata Bruderhof, che verrà sciolta dal nazismo e costretta a emigrare. Emmy sopravvisse al marito per 45 anni, diffondendone il pensiero e animando il Bruderhof in Inghilterra, Paraguay e infine negli Stati Uniti. La coppia ebbe tre figli e due figlie. 













Chiesa monastica di Bose - foto tratta da commons.wikimedia.org