Albero dei cachi, Magnano - Foto tratta da commmons.wikimedia.org

OMNIA PROBATE


(Ritenete il buono)

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Élisabeth Behr-Sigel


Una disciplina plurale?



di Guido Dotti

Possiamo ritenere un assioma il fatto che Dio non chiami mai delle donne al sacerdozio cristiano? Rifiutarsi di esaminare una vocazione perché è quella di una donna non significa correre il rischio di essere giudicati dalla Parola di Dio che dice: “Non spegnete lo Spirito… Vagliate tutto con discernimento, ritenete ciò che è buono”? […] In una questione come l’ordinazione delle donne non potremmo immaginare “opportunità” diverse di cui sarebbero giudici le Chiese locali? […] Un pluralismo di disciplina in questo ambito non è compatibile con l’unità di fede e la comunione ecclesiale?

Élisabeth Behr-Sigel, Le ministère de la femme dans l’Église, Cerf, Paris 1987, pp. 29, 188.





Sulla complessa questione della non ammissibilità delle donne al ministero ordinato si sottolinea forse troppo rapidamente il dato che Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa sono da sempre concordi nell’affermare l’impossibilità di conferire l’ordinazione presbiterale alle battezzate, radicandola nella comune interpretazione dell’istituzione del sacramento dell’ordine da parte di Gesù stesso in occasione dell’Ultima Cena, contestuale all’istituzione dell’Eucaristia.

In realtà, come sappiamo, gli studi storici e teologici sul diaconato femminile nella Chiesa dei primi secoli e sulla sua natura lasciano spazio a interpretazioni più variegate, così come nel corso dei secoli la prassi ecclesiale ha conosciuto una divaricazione sempre più marcata tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa da un lato e Chiese nate dalla Riforma protestante dall’altro.

Più recentemente tuttavia gli interrogativi sollevati con competenza e argomentazione efficace da Élisabeth Behr-Sigel hanno trovato ascolto anche presso autorevoli esponenti della gerarchia ortodossa: il metropolita Anthony Bloom – all’epoca Esarca del Patriarcato di Mosca per l’Europa Occidentale – scrisse una prefazione molto positiva alle tesi esposte dalla Behr-Sigel, mentre il vescovo Ortodosso Kallistos Ware, del Patriarcato di Costantinopoli, firmò assieme all’amica di p. Lev Gillet – il “monaco della Chiesa d’Oriente”, autore di numerosi testi di spiritualità – un volume dedicato a “L’ordinazione delle donne nella Chiesa ortodossa” (1998).

È anche grazie a queste riflessioni che il Patriarcato ortodosso di Alessandria e di Tutta l’Africa ha ristabilito il ministero delle Diaconesse, consacrando nel 2016 cinque donne (tre monache e due catechiste) come “Diaconesse della Missione” nella Metropolia del Katanga (Repubblica Democratica del Congo), per venire incontro alle esigenze pastorali di quelle terre.

Un segnale forte di come la sollecitudine pastorale (“la salvezza delle anime”, secondo una consolidata espressione) possa stimolare la prassi ecclesiale a trovare e ritrovare non semplici rimedi opportunisti, ma percorsi di fedeltà creatrice alla chiamata primaria dell’annuncio del Vangelo a tutte le genti, affinché “tutti siano salvati”.




Élisabeth Behr-Sigel (Schiltigheim 1907 – Épinay-sur-Seine 2005), teologa ortodossa francese, di padre luterano e madre ebrea.


Chiesa monastica di Bose - foto tratta da commons.wikimedia.org