Verso il numero 800, tra Pordic e Asmara
di Stefano Sodaro
Louis Massignon nel 1956 - foto tratta da commons.wikimedia.org
Il nuovo Patriarca di Eritrea Abune Basilios - foto reperita in rete, si resta a disposizione per il riconoscimento di eventuali diritti
Gli oltre 27.000 chilometri quadrati della Bretagna – celebre regione francese - comportano un tempo di percorrenza, in automobile, da Pordic a Quiberon non inferiore alle due ore.
Chi, in questi giorni, ha visto al cinema il film di Stéphane Brizé Le occasioni dell’amore, con Alba Rohrwacher e Guillaume Canet, comprende il riferimento a Quiberon, dove si incontrano i protagonisti della pellicola.
Meno evidente potrebbe essere, tuttavia, l’accostamento ed il significato di Pordic, sempre in Bretagna appunto.
A Pordic è sepolto il nostro Louis Massignon, morto a Parigi il 31 ottobre 1962, e solo pochi giorni fa il Comune di Pordic ha voluto ricordare la figura del grande islamologo con un convegno la cui registrazione si può trovare su youtube.
Ma della memoria di Massignon ci importa sottolineare un prossimo anniversario, a nostro avviso imprescindibile: il 28 gennaio 1950 il professore del Collège de France fu ordinato prete al Cairo, nel rito cattolico greco-melkita, benché 67enne, sposato e padre di famiglia. Saranno dunque, esattamente, a fine mese, 75 anni da quella, singolarissima, ordinazione.
Il numero 800 della nostra testata – che sarà pubblicato domenica prossima – ne viene come segnato, quasi ad aprire, inaugurare, nuovi percorsi nell’approfondimento di quella disciplina canonica dell’Oriente Cattolico, e cioè l’ammissione al presbiterato degli uomini sposati, che accompagna le nostre riflessioni giuridiche da almeno trent’anni.
Vi è poi un’altra notizia, che – salvo errore – ci risulta riportata in Italia soltanto dalla rivista Africa, ma che merita decisamente riprendere: il 9 dicembre scorso è stato eletto, dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Eritrea Ortodossa, il sesto Patriarca di Eritrea nella persona di Abune Basilios.
La sede patriarcale ortodossa di Asmara era rimasta vacante dopo la morte di Abune Qerlos nel dicembre 2022, benché la legittimità canonica degli ultimi tre Patriarchi (Abune Dioskoros, Abune Qerlos ed ora Abune Basilios) non sia pacificamente accettata da tutte le comunità ortodosse eritree soprattutto della diaspora, stante la deposizione forzata, per intervento governativo, del Patriarca, canonicamente eletto, Abune Antonios, nel maggio 2007 e la sua detenzione sino alla morte, avvenuta il 9 febbraio 2022.
In ogni caso l’intronizzazione del nuovo Patriarca Ortodosso Eritreo, Abune Basilios, avverrà il prossimo 26 gennaio, e – ciò che appare davvero importante sottolineare – la sua elezione, questa volta, è stata approvata e confermata dal Patriarca Copto di Alessandria di Egitto (si veda qui), che costituisce la sede madre del Patriarcato Eritreo. La Chiesa Eritrea Ortodossa - che dopodomani festeggia il Natale - divenne infatti autocefala proprio a seguito della deliberazione e del riconoscimento del Patriarca Copto Ortodosso Shenouda III, che consacrò in Egitto, nel maggio 1999, l’inizio del ministero patriarcale di Abune Philippos, primo Patriarca della Chiesa Eritrea Ortodossa.
Mentre, dunque, si avvicina il nostro numero 800, l’Oriente – ormai indistinguibile dalle sorti geopolitiche dell’intero Sud del Mondo – bussa con impeto, anzi, diciamolo senza edulcoranti, con violenza, alle nostre porte. L’ultima strage in mare di persone in cerca di pace, tra cui tre bambini, è del 2 gennaio scorso.
Bisogna parlare, giunti a questo punto, di Sudest del Mondo, non di un continente preciso, e di Sudest della nostra cultura.
Pordic ed Asmara come due luoghi simbolo anche della nostra storia. Assieme a Trieste, a Milano, a Roma, a Venezia, a Lungro e Piana degli Albanesi, a Lviv, a Ternopil.
A Gerusalemme e a Teheran. A Nazaret e a Bagdad. A Re’im e a Gaza.
Buona domenica, nonostante le tragedie che assediano la vita di tantissime e tantissimi.
E arrivederci a domenica prossima, numero 800 de “Il giornale di Rodafà”.