Data pubblicazione: 26-mag-2019 19.47.23
Salve dott Giordano. Ho un dubbio che mi assale. Ho un bambino di 3 mesi e mezzo. Nato il 19 febbraio con parto naturale. Lo allatto esclusivamente al seno ma mi è tornato il ciclo in questo mese per ben 2 volte. La prima volte il 6 maggio e mi è durato 3 giorni, ma seconda volta il 16 e mi è durato 1 giorno. Nella giornata di ieri ho avuto un rapporto con mio marito. Non usiamo contraccettivi ma il cd coito interrotto. Abbiamo il dubbio che una piccola parte sia comunque finita dentro. Non so quanto possano essere alte le probabilità di una gravidanza. Non ho preso pillola del giorno dopo ma adesso dubito d aver fatto male. Non me la sentirei di avere una nuova gravidanza adesso. Quante probabilità c sono di esserlo?
Grazie per l attenzione
Cordiali saluti
Gentilissima mamma,
Le rispondo riportando per esteso il documento del ns Ministero della Salute in tema della contraccezione in allattamento
e per l'esattezza il c.d. metodo L.A.M. (lactation amenorrea metod).
"Metodo dell’Amenorrea Lattazionale (LAM) La mancanza di mestruazioni (amenorrea) dopo il parto, in assenza di allattamento al seno, dura circa 6 settimane. Se la donna allatta, questo periodo può durare anche molti mesi. Sulla base di queste valutazioni è stato definito il metodo della amenorrea da allattamento (LAM).
La sicurezza nell’inibire la fertilità è del 98% a patto che siano soddisfatte contemporaneamente tre condizioni:
1) non siano superati i primi 6 mesi dal parto
2) manchi la ricomparsa delle mestruazioni (amenorrea)
3) l’allattamento al seno sia ancora esclusivo (nessun ricorso al latte artificiale o a tisane, ecc…) con intervalli fra le poppate mai superiori alle sei ore di notte ed alle quattro ore di giorno.
Qualora l’allattamento non sia più esclusivo o qualora gli intervalli fra le poppate siano allungati, come avviene per un eventuale, anche singolo episodio di sonno notturno prolungato, viene meno la sicurezza contraccettiva."
(15 settembre 2014 La contraccezione per la donna che allatta Tavolo Tecnico Operativo Interdisciplinare sulla Promozione dell’Allattamento al seno).
Nel Suo caso, purtroppo, non viene soddisfatto il punto 2 cioè la amenorrea e quindi l'allattamento non può garantire la non-fertilità.
Qualora Lei optasse per la c.d. La c.d. "pillola del giorno dopo", che agisce bloccando l'ovulazione, Le ricordo che si tratta di un progestinico, una sostanza presente anche in molte pillole contraccettive, impiegata però in un dosaggio 10-15 volte maggiore rispetto al solito dosaggio giornaliero (1,5 mg).
In buona sostanza simula uno stato di gravidanza chimico ed inibisce, appunto, una ulteriore ovulazione.
Per quanto riguarda il nostro allattamento, è importante sottolineare che non ha effetti tossici sul bambino allattato al seno. L'emivita del farmaco é di appena 1-2 ore ed il passaggio nel latte molto scarso (circa l' 1 per mille della concentrazione plasmatica della mamma).
Il problema è che i progestinici operano un effetto inibitorio sulla lattazione !
Quindi, sempre nel caso decidesse di assumere la "pillola del giorno dopo", potrebbe notare una transitoria, ripeto transitoria, riduzione della produzione di latte.
In conclusione, è necessario continuare ad allattare, anzi attaccare al seno il più spesso possibile per "compensare" l'effetto inibitorio
del farmaco.
Cordiali saluti .
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Dott GG
Grazie mille per i chiarimenti in merito
Cordiali saluti