Smettere di allattare dopo 25 mesi / bio-farmaci

Data pubblicazione: 4-ott-2019 10.15.40

Buonasera dott. Giordano

Le scrivo perché solo lei può aiutarci. Intanto la ringrazio perché solo grazie al suo aiuto, al suo supporto e ai meravigliosi incontri durante il corso preparato, io e mia figlia abbiamo una fantastica storia di allattamento di quasi 25 mesi.

All'inizio è stata dura ma, con molta ostinazione siamo riuscite a trovare il giusto modo per imbarcarci in questa splendida esperienza e oggi dopo poco più di due anni posso dire di avere fatto la scelta migliore anche perché Sara ha una salute ottima, cresce tanto 87 cm per 12kg 500 gr, peso alla nascita 2930gr, mangia tutto e di tutto e soprattutto è una bimba serena. Veniamo al dunque, ho la necessità di staccare l'allattamento, lunedì inizierò un farmaco biotecnologico per la cura del morbo di crohn e la terapia è incompatibile con l'allattamento. Con molto dispiacere e molte paure devo troncare.

Ho paura per un possibile trauma per la mia bambina, ho paura di un suo allontanamento. Detto ciò non ho idea di come fare, c'è chi dice di prendere le pillole, chi mi consiglia di fasciare il seno, chi di colorare o passare cipolla o altro sul seno, io sono più confusa che altro e proprio per questo motivo chiedo il suo aiuto. La ringrazio anticipatamente, i suoi consigli sono sempre preziosi.

Gentilissima mamma,

innanzi tutto complimenti davvero per la Sua storia che ricalca le raccomandazioni UNICEF/OMS di un "allattamento sino a due anni ed oltre".

Immagino le difficoltà, le occhiate di sbieco e le polemiche che avrà suscitato allattare una bimba così cresciuta !

Ma veniamo ad oggi, al qui ed ora.

Non so quale sia il "farmaco biotecnologico" a cui si sottoporrà per il m. di Chron (la salazopirina è del tutto compatibile con l'allattamento ma questo lo sa già benissimo), però va ricordato che i c.d. biofarmaci (quelli con il nome che finisce in "umab") ed in particolare gli inibitori del TNF quali adalimumab, etanercept, infliximab, certolizumab e golimumab, contengono parti della struttura delle IgG1, immunoglobuline che in effetti vengono secrete nel latte in piccole quantità. D'altra parte, tutti gli anti-TNF hanno un alto peso molecolare (quindi non riescono a passare la barriera circolo sanguigno-lattocita-latte) e sono privi della porzione di proteina secretoria che protegge dalla degradazione enzimatica le IgA materne nel latte. Questo significa che le IgG vengono distrutte nell’apparato gastrointestinale del neonato e non sono assorbite a livello sistemico.

Peraltro, data l'età "attempata" di Sua figlia ed il contributo solo parziale alla alimentazione globale del latte di mamma, la quota / farmaco trasferita nel latte, tanto più che molecolare, è praticamente irrisoria.

Fatte queste considerazioni, però, se la mamma dovesse sentirsi più serena nulla vieta di avviare ad un termine questa fase di vita stupenda che è stata l'allattamento. 25 mesi !! Se tutti i bambini ne facessero almeno la metà !!

Fasciare il seno è una barbaria, pericolosa peraltro per la buona salute del patrimonio ghiandolare ! Funziona perchè porta in sofferenza i lattociti !

Aglio, cipolla sul seno ? No comment.

Il farmaco miracoloso ? Forse si riferisce al Dostinex / cabergolina un potente inibitore della prolattina.

Però non agisce sulla voglia di attaccarsi della bambina e poi nelle fasi avanzate il contributo della prolattina alla produzione del latte, pur sempre presente, non è così importante come le prime fasi dell'avvio.

Io ricorrerei ad un ingrediente semplice, comunque indispensabile ed innocuo. La determinazione, l'autoconvincimento, la motivazione della mamma che

rimanda segnali non verbali di stop ineluttabile al bambino, che è bravissimo a capire che qualcosa è cambiato, che non dipende dal capriccio o dai giochetti di un momento della mamma e che accetta il cambiamento con stupefacente tranquillità (spesso le mamme arrivano a sentirsi offese proprio per la apparente indifferenza del bambino alla fine dell'allattamento).

Ma se la mamma NON è convinta e NON si sente pronta, allora invia inconsapevolmente strani ed ambigui messaggi ed a nulla valgono il farmaco, la fasciatura e gli odori sgradevoli. Il bambino si destabilizza e vive un disagio più o meno importante.

Quindi parolad'ordine DECISIONE per il bene del pupo.

Cordiali saluti

Dott GG

Grazie sempre per la sua disponibilità, poter contare su di lei è una fortuna per noi mamme, lei è prezioso