Data pubblicazione: 23-apr-2021 17.36.45
Salve, sono mamma di un bimbo di tre mesi. Sto facendo allenamento misto perché sin dall' inizio ho riscontrato problemi all'attacco dovuto a frenulo corto riconosciuto dopo un mese e mezzo di dolori lancinanti. Dopo l interventino la situazione è gradualmente migliorata, solo un lieve dolore al capezzolo sinistro al momento dell'attacco che spariva dopo poco. Ma adesso da qualche giorno la situazione è peggiorata. Il dolore è aumentato e sto utilizzando da tre giorni daktarin gel. Le fitte sono sparite, ma il dolore al capezzolo no. Cosa potrebbe essere se non è candida? Avreste inoltre consigli sulla gestione dell'allattamento misto? Grazie
Gentile mamma,
il dolore da Candida è descritto dalle mamme come terribile, insostenibile, "un pugnale che ti trafigge e che buca sino alle spalle" oppure "mille spilli" infissi nel capezzolo.
Vanno cercati i focolai di candidiasi: mughetto in bocca al bambino, vaginite o balanite del partner. Vanno trattati sia la madre che il bambino (Daktarin anche in bocca al pupo), i reggiseno vanno lavati con acqua calda e le coppette cambiate in continuazione per evitare re-infezioni. I ciucci ed i biberon sterilizzati.
Se invece si tratta di un dolore intenso, ma tutto sommato sopportabile, allora è probabile che sia "altro".
"altro" che nel Suo caso, Candida o non-Candida, certamente esiste.
L'allattamento "misto" è sempre disfunzionale. Confonde il bambino e la mamma.
L'uno può fare fatica a passare dal "linguaggio biberon" a boccuccia di cuoricino socchiusa, flussi abbondanti in poco tempo al "linguaggio seno" con bocca spalancata "a leone", flussi NATURALMENTE lenti.
In più, se ci mettiamo dentro il ciuccio "per far riposare il pancino" o "per non stressare la mamma, il quadro è completo.
Insomma si crea un pò di confusione, ma soprattutto possono capitare due cose
1) che la lattazione piano piano si spenga (meno drenaggio del seno = meno stimolo)
2) che, nonostante ogni aspettativa (di solito negativa) il seno faccia il suo dovere e rimanga sempre piuttosto pieno, ma svuotato del tutto.
In questo caso il costante ristagno di latte può produrre piccole lesioni del sistema dutto-alveolare, un pò di infiammazione subacuta persistente, un pò di risalita di germi e può quindi giustificare la dolenzia che parte dal capezzolo (più il seno è pieno e meno bene si attacca il bambino) e si approfondisce nella mammella.
Morale della favole, è sempre conveniente svuotare il seno, attaccare il bambino spesso, senza intervalli prestabiliti, ai primi segnali di ricerca (i movimenti del capo, la lingua in fuori, le manine verso la bocca), attaccarlo bene (idealmente con il solo pannolino ed alloggiato pancia con pancia fra i semi della mamma, che si espone bene - non la coppa del reggiseno pudicamente appena scivolata), educarlo e rieducarlo al seno, allontanare il ciuccio, fare tesoro delle poppate serali, offrire meno formula possibile ed in dosi meno cavalline (intendo le quantità superiori ai 150-180 cc.).
Non esiste una procedura standardizzata per lo shift dal misto all'esclusivo a causa degli infiniti scenari possibili, però è certamente realizzabile con una buona dose di impegno (oltre che di fortuna "che non guasta mai").
Quindi, svuotare il seno !
In ogni caso: con l'attacco frequente o con il tiralatte o con le mani.
Cordiali saluti
Dott GG