Integrare o no ? NO !

Data pubblicazione: 4-apr-2020 20.29.20

Buongiorno Dottor Giordano.

ho partorito mia figlia il 24 marzo i primi giorni in ospedale ho allattato ritornando a casa ho provato ad allattare sembrava andare tutto bene fino a quando la bambina piangeva ed era formata a quel punto dovuto iniziare l’integrazione del latte artificiale umana uno.

Ieri ho allattato e dopo un po’ la bambina aveva ancora fame e ho dato 90 g del mio latte che avevo tirato e poco dopo la bambina ha vomitato tutto e quindi a questo non capisco.

Ogni volta che allatto la bambina sembra soddisfatta fino a quando si stacca e inizia piangere disperata. L’altro giorno ho iniziato l’allattamento quando si è svegliata alle 12:30 e fino alle 20:30 in interrottamente era attaccato il mio seno perché appena la mettevo sdraiata per dormire riposare iniziava a piangere disperata alla fine ha dovuto integrare con il latte artificiale e solo così finalmente ha preso sonno ed ha riposato.

A questo punto le chiedo gentilmente un consiglio sembra che io non abbia ancora sufficiente latte da soddisfarla e devo necessariamente dare l’artificiale per lei riposare soddisfarsi cosa mi consiglia devo sospendere o a questo punto posso fare un nutrimento sia artificiale che allattamento??

Grazie

😊

Gentile mamma,

Ritengo che non esisti una sola mamma al mondo, soprattutto se alla prima gravidanza, che durante i primi giorni dal parto non si interroghi sulla propria capacità di allattare e di soddisfare il proprio bambino che, richiedendo frequentemente il seno, sembra non averne mai a sufficienza.

L'allattamento oggi viene spesso interpretato come "eso-gestazione", cioè come una il proseguimento della gravidanza "fuori" dall'utero, contenendo il bambino allattato dentro il "nuovo" utero, cioè nell'abbraccio della mamma al seno.

Quindi, la gravidanza, il tenere dentro il bambino continua.

Il bambino si attacca spesso al seno (i libri dicono 12-14 volte, ma secondo me anche di più se consideriamo le ciucciatine di 2 o 3 colpetti) e richiede il contatto semi-continuato. L'attacco così pressante d'altra parte è INDISPENSABILE per fare maturare la mammella di una primigravida che non ha mai partorito prima, nè tanto meno allattato.

E' un periodo molto stancante, pieno di dubbi, di incertezza e, quasi sempre, insufficiente sostegno e guida.

In questo periodo difficile di COVID 19 in cui le visite ambulatoriali sono state quasi del tutto sospese, il consiglio che spesso emerge è "integra".

La mamma che avvia un allattamento deve essere ben consapevole che

1) Lo stimolo non può che essere importante.

2) Le mammelle per restare in buona salute (evitare l'ingorgo) hanno bisogno di essere continuamente scaricate

3) TUTTE LE SOCIETA' SCIENTIFICHE italiane ed internazionali sono d'accordo nel vietare l'uso del ciuccio per tutto il primo mese di vita perchè mal-educa l'attacco e toglie occasione di stimolo alla mammella

4) iniziare le "integrazioni" significa innescare un circolo vizioso che porta alla riduzione del latte prodotto ed alla necessità di integrare sempre di più sino alla scomparsa del latte

Quindi, coraggio ! E' estremamente stancante ed impegnativo però .... però il premio è una tale esperienza di salute per il bambino e la mamma (meno cancro, meno leucemie, meno diabete, meno ipertensione, meno ipercolesterolemia, etc.) ce non lascia dubbi su cosa è conveniente fare.

E' il momento di papà che dovrebbe sostenere la mamma, consentirle di dedicarsi solo al bambino, accollandosi tutta la gestione della casa.

Cordiali saluti

Dott GG