Piastrinopenia autoimmune ed anticorpi del latte di mamma. Informazioni (s)corrette

Data pubblicazione: 22-mag-2020 21.31.42

Buonasera Dottore , le scrivo perché la mia bambina nata l’8 maggio ed è stata ricoverata oggi in neonatologia con 40’mila piastrine. Premetto che soffro di piastrinopenia autoimmune, ma nei primi 4 giorni successivi alla nascita la bambina aveva una conta piastrinica normale ( 150 mila ), al controllo odierno abbiamo scoperto il crollo.

L’ematologa che mi segue mi ha suggerito di staccare l’allattamento , in quanto i miei autoanticorpi potrebbero passare nel latte materno e causare la piastrinopenia.

Eventualità di cui non ero a conoscenza , ma che suscita perplessità al pediatra ,che non crede sia correlato. Lei cosa ne pensa a riguardo?

Gentile mamma,

innanzi tutto auguri per la Sua nascita e per la Sua splendida bambina.

Ma entriamo nel pieno della questione. La piastrinopenia è una evenienza frequente nelle ns mamme, isolata o associata ad altre patologie autoimmuni. RARAMENTE, ripeto RARAMENTE, i valori sono preoccupanti e di solito si attestano appena sotto il range di normalità (intorno alle 100-90-80.000/ml), insomma garantiscono una emostasi tutto sommato appropriata.

La genesi è di norma legata alla presenza di auto-anticorpi della categoria IgG (Immuno-Globuline classe G) che si impiccicano sulle piastrine e ne diminuiscono l'emivita. Le Ig di classe G della madre PASSANO la placenta.

Sono fatte apposta ! Sono gli anticorpi della mamma che garantiscono la protezione passiva da pertosse ed influenza (infatti si consiglia vaccinazione materna al sesto-settimo mese), morbillo, etc. etc. .

Torniamo alla Sua bella principessa. 40.000 piastrine garantiscono ancora una adeguata funzione. Inoltre vorrei considerare la possibilità che la conta attuale, dopo il primo prelievo di 150.000, sia stata falsata da microtrombi, frequenti (anche in bambini che nulla hanno a che fare con la piastrinopenia autoimmune) per difficoltà del prelievo in bimbi così piccini.

La storia che il latte materno così pieno di anticorpi possa in alcune situazioni veicolare "anticorpi patologici" e dare problemi E' SOLO UNA STORIA.

Tra l'altro una vecchia, brutta, infondata storia che non sentivo raccontare da molto tempo tanto da pensare si fosse estinta. Invece ..

Tantissimi anni fa la si è raccontata per la malattia emolitica da incompatibilità materno-fetale (quella che da ittero ed anemia nel neonato).

La REALTA' SCIENTIFICA dei fatti è che NESSUN PROTOCOLLO, NESSUNA PROCEDURA, NESSUN CONSENSUS, nessun articolo scientifico al mondo ha mai indicato la sospensione dell'allattamento in situazioni di autoimmunità materna per il semplice fatto che le immunoglobuline di classe G nel latte di mamma non sono presenti o lo sono in misura trascurabile.

Le Immunoglobuline abbondanti (e famose a tutti noti) nel latte di mamma sono della classe Ig A e NON passano la barriera intestinale, NON entrano nel sangue del neonato, quindi sono del tutto innocenti !

Sono nozioni di base, acquisite da più di 60 anni.

Allattare ed essere allattati fa solo bene.

E' un diritto civile riconosciuto dall'ONU.

L'unica controindicazione materna ragionevole è l'AIDS.

Cosa di cui Lei fortunatamente non soffre di sicuro.

Un carissimo saluto.

Complimenti per la Sua scelta di allattare e per il Suo impegno per la salute attuale e futura (per tutta la vita) di Sua figlia.

Dott. GG

PS sono sicuro che questa storia di piastrinopenia si sgonfierà e la ricorderà solo come una grossa seccatura

Grazie mille Dottore Giordano,

Le sue spiegazioni non lasciano spazio a dubbi e ciò mi rende ancora più triste. Mi pento di non aver aspettato la sua risposta, e fidandomi del parere dell’ematologa ho già preso 3 delle mezze compresse di dostinex. Purtroppo a contribuire alla mia decisione , dopo la grande paura di farle più male che bene, è stato anche un ingorgo mammario con febbre alta che mi impediva di andare a trovare la mia bambina . In più la sua assenza mi ha fatto perdere la determinazione e la serenità per continuare , nonostante tutto. Ad oggi poi ,in seguito ad un controllo sono stata ricoverata anch’io nel reparto di ostetricia per via di un coagulo in utero. Purtroppo gli eventi hanno contribuito negativamente, e mi pento tantissimo della mia scelta frettolosa. Considerando anche che sto continuando a soffrire ugualmente , perché sbagliando non ho svuotato il seno dopo aver preso le compresse di dostinex e fasciato il seno , così il tanto latte che avevo è rimasto bloccato dentro (stasera l’ho drenato un po’ , ma non del tutto, con l’aiuto di una siringa capovolta che mi hanno dato in reparto, in assenza del tiralatte).

Domattina spero di riuscire a parlarle , in modo da risolvere questo spiacevole inconveniente .

Grazie mille per le sue sue parole e la sua competenza, avrei voluto chiedere prima.

Cari saluti

risposta:

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(senza parole)

In considerazione della mia inguaribile onestà intellettuale,

sono obbligato a fare marcia indietro rispetto alla mia precedente mail limitatamente su un punto, cioè sulla esistenza di articoli scientifici a sostegno della possibilità che le IgA del latte materno possano "ipoteticamente" essere chiamate in causa per trombocitopenia neonatale da anticorpi materni.

Fermo restando che in nessun protocollo scientifico OMS/UNICEF; SIP; SIN; AAP; etc

la piastrinopenia materna è solo appena accennata, in effetti esiste uno "studio" e quindi un "articolo" pubblicato che sono andato a leggere

Persistent Neonatal Thrombocytopenia Can Be Caused by IgA Antiplatelet Antibodies in Breast Milk of Immune Thrombocytopenic Mothers ....

Devo però avanzare qualche dubbio

1) per i numeri dello studio (piccoli)

2) per la già descritta fisiologia delle IgA e per la possibilità che possano oltrepassare l'intestino.

In ogni caso, nello studio si parlava di bambini con "persistente" trombocitopenia: oltre i 4 mesi di vita e non oltre la settimana.

Cordiali saluti

Dott GG

Grazie ancora dottore, anche per la sua onestà intellettuale. Forse non sarà così , ma il fatto che possa esserci una remota possibilità mi fa sentire meno in colpa.

Cari Saluti

Ho ammesso di aver trovato un articolo pubblicato su una rivista accreditata, non che esista la lontana possibilità che nel latte di mamma esistano "anticorpi patologici" dannosi per il bambino. Non è stato mai nemmeno preso in considerazione da ricercatori specializzati.

Lo studio citato è criticabile perchè ha pochissimi casi (7) e si tratta di bambini con trombocitopenia persistente di 3-4 mesi, la cui regressione con la (indebita) sospensione del latte è fortemente sospetta di casualità. Infatti gli anticorpi della mamma passati con la placenta durano proprio 3 mesi. Quindi potrebbe essere solo una concidenza.

Però se la fa sentire meglio ...

Dott GG