Data pubblicazione: 18-mag-2019 16.30.53
Buonasera dott. Giordano, le scrivo perché temo di avere la mastite in entrambe le mammelle. Sono mamma di una bimba di 12 giorni e fin dall'inizio ho avuto difficoltà ad attaccarla al seno e nonostante ciò non ho desistito e con pazienza e amore insisto fino a quando la piccola non riesce ad attaccarsi. È dall'inizio che ho sempre provato dolore durante la suzione accompagnato da un forte prurito in tutto il seno, dopo qualche giorno il seno è diventato rosso, duro, dolente e caldo e durante la suzione continuo a provare gli stessi fastidi. Non le nascondo che è difficile e nei momenti di disperazione vorrei interrompere ma ci tengo talmente tanto che le chiedo la cortesia di suggerirmi come poter guarire questa mastite oltre ai massaggi continui al seno sotto l'acqua tiepida e oltre l'uso del tiralatte, purtroppo non frequente dato che provo molto dolore. Mi conferma che nonostante questo problema posso continuare ad allattare la piccola? perché va molto di corpo, colore giallo/verde, non vorrei fosse per questo motivo. La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
Gentile mamma,
come può vedere consultando le innumerevoli conversazioni sul nostro portale Allattamenti Riuniti il Suo problema è comune a moltissime mamme.
Alla base di tutti i guai il ristagno di latte nella mammella !
Potremmo anche dire il NON svuotamento completo della mammella dovuto alle solite cose:
uso incongruo del ciuccio (che va abolito in allattamento, almeno nel corso del primo mese !), poppate distanziate da intervalli troppo lunghi, attacco inefficace con presa in punta al capezzolo, uso del biberon "per prova" (consueta "paura che poi, non si sa mai, non lo prenda"), fare cinque o dieci minuti per lato, attacco tardivo quando il bambino piange e non quando inizia a manifestare i primi segni di invito (smorfie, movimenti del capo di ricerca), etc. etc.
Insomma, l'unico modo per garantire la salute della mammella è il costante, frequentissimo, completo svuotamento.
L'ingorgo prima o poi si infiamma perchè vanno in sofferenza e muoiono poche o molte cellule ghiandolari e, di conseguenza, alcune gocce di latte trasudano nel connettivo circostante richiamando globuli bianche e mediatori biochimici.
L'infiammazione si combatte con gli anti-infiammatori. E' una ovvietà.
Quindi, l'ibuprofene (moment, brufen, nurofen etc.) è la molecola di prima scelta: una compressa da 200 mg tre volte al giorno dopo i pasti. A meno che non si soffra di gastrite, ulcera gastrica o altra controindicazione . Vanno comunque anche bene altre molecole di uso comune, se la mamma è solita assumerle: il chetoprofene, il piroxicam, etc. etc.
Gli antibiotici (amoxicillina clavulanico 1 gr due volte al giorno) possono essere associati ai FANS , ma sono indicati solo se si registrano febbre alta, brividi, malessere generale che perdurano più di 24-36 ore .
Bene gli impacchi freschi (reggiseno tenuto in frigo) per ridurre la flogosi, ma anche bagni tiepidi rilassanti. OK massaggi DELICATI drenanti e, soprattutto utilizzo frequentissimo del tiralatte. Almeno ogni 2-3 ore sino a risoluzione completa dell'ingorgo.
Il latte estratto può essere somministrato al bambino.
Le frequenti evacuazioni di feci giallo oro sono considerate prova di buona lattazione.
Spero di esserLe stato di aiuto.
Cordiali saluti
Dott GG